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  • 15/09/2008 - Big Bang al Cern: ci vorrà pazienza...

    Big Bang al Cern: ci vorrà pazienza...

    Big Bang al Cern: ci vorrà pazienza...
    Il primo fascio di protoni ha circolato con successo nel Large Hadron Collider (LHC) al Cern di Ginevra, presenti 500 giornalisti di tutto il mondo. Erano le ore 10,58 di giovedì 10 settembre 2008. Una pietra miliare che resterà nella storia della fisica delle alte energie.
    Purtroppo i giornali e le tv non hanno contribuito a una buona comunicazione dell'evento. Molti hanno dato spazio al timore che le collisioni prodotte in LHC possano generare mini-buchi neri che in breve tempo (da qualche ora a qualche mese...) inghiottirebbero la Terra intera. Ma anche quegli organi di informazione che non hanno ceduto alla millenaristica paura della fine del mondo hanno trasmesso all'opinione pubblica l'idea errata che quello del 10 settembre fosse un esperimento dalla durata di qualche ora per riprodurre un Big Bang in miniatura, creando così una forte aspettativa per i risultati...
    Ovviamente le cose non stanno così. Al momento non possono esserci risultati. Gli esperimenti con LHC dureranno almeno fino al 2016, l'acceleratore sarà al top della sua potenza solo nel 2010, e ora abbiamo davanti parecchi mesi durante i quali i fasci contrapposti di protoni dovranno essere perfettamente collimati e fatti incrociare il più possibile frontalmente nelle quattro aree sperimentali. Servirà inoltre un ulteriore perfezionamento del vuoto pneumatico nel sottile canale nel quale corrono i fasci, che sono più fini di un capello.
    Le collisioni che produrranno il plasma di quark simile all'ambiente del Big Bang saranno poi soprattutto quelle che avverrano tra nuclei massicci (oro) privati di molti dei loro elettroni (ionizzati). A questo lavoro si dedicherà un mese all'anno del funzionamento di LHC. C'è tempo, quindi, per rendere conto del Big Bang riprodotto al Cern.
    Ciò che è avvenuto la mattina del 10 settembre è già abbastanza notevole di per sé: molte migliaia di componenti hanno funzionato alla perfezione in una macchina lunga 27 chilometri raffreddata a una temperatura inferiore a quella dello spazio cosmico (1,9 Kelvin, mentre la radiazione fossile è a 2,7). I fasci sono stati sincronizzati con una precisione superiore al milionesimo di secondo e sono già stati osservati in apparati sperimentali che hanno le dimensioni di una casa di 6-7 piani.
    Ma siamo solo all'inizio (non all'epilogo, come la cattiva informazione ha fatto credere) di una grande e lunga avventura che dovrebbe portarci a capire meglio l'origine dell'universo, la natura della massa e della gravità (se si scoprirà la particella di Higgs), le eventuali particelle supersimmetriche, e forse il segreto della materia e dell'energia oscure.
    Per altre informazioni:
    www.cern.ch
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