Le vostre domande

• Domanda fatta da: Mattia Piccoli, [email protected], 16/09/2019

  
  

  Buongiorno, volevo chiederVi a cosa può corrispondere la luce posizionata poco al di sotto della stella polare, ripresa nella foto che Vi allego. La foto é é stata scattata nel giorno 12 settembre c.a. tra le ore 21.58 e le ore 22.04. La fotografia é il risultato dell'elaborazione, per mezzo del software startrail, di due foto da 398 s e 469 s a 100 iso a 18 mm di focale con una macchina fotografica Nikon montata sul telescopio. Vi ringrazio per la futura risposta. Cordiali saluti. Mattia Piccoli

  risponde Giuseppe Donatiello
  

  Cogliamo l’occasione per una raccomandazione generale: quando si propongono immagini da analizzare è sempre preferibile sottoporre le riprese grezze, senza alcuna elaborazione, somma, ecc. Questo per permettere a chi le analizzi di verificare la natura della sorgente, l’orario registrato, l’eventuale movimento e altri elementi utili. Un’immagine elaborata può introdurre artefatti, spesso subdoli e ingannevoli, tipo certi dettagli che alcuni pensano di ottenere con elaborazioni spinte ma, di fatto, inesistenti. In certi casi l’immagine potrebbe essere stata fortemente manipolata se non, addirittura, contraffatta da qualcuno in cerca di visibilità. Purtroppo è un fenomeno in preoccupante ascesa, sebbene non porti alcun beneficio agli autori. È opportuno ricordare che per farsi accreditare una scoperta, la presenza del nuovo oggetto deve essere verificata e riportata da almeno un secondo osservatore degno di fede. In altri termini, non basta la parola o una pubblicazione social per ritenere di aver trovato qualcosa di nuovo. Il primo passo consiste, di solito, nel produrre le immagini originali per le necessarie verifiche.

  Venendo alla sua foto, dobbiamo ammettere che non è facile darle una risposta. Dall’ingrandimento, verrebbe da pensare a una piccola cometa in transito nei pressi del Polo, ma tale aspetto è spesso esibito anche da aerei e missili in fase di lancio. Tuttavia questi ultimi avrebbero manifestato un moto rilevabile anche in pochi minuti, come per la sua foto, quindi pensiamo di poter escludere tale possibilità. Tuttavia, proprio il 12 settembre scorso, la Cina ha lanciato tre satelliti alle 11:26 ora di Pechino, 6 ore avanti rispetto a noi, perciò tale evento non è compatibile con l’orario della sua foto, però potrebbe aver registrato uno di tali satelliti nella fase di accensione del motore per portarlo dall’orbita temporanea a quella operativa, qualche ora dopo. Essendo questi satelliti a orbita intermedia, il moto apparente può essere minimo in certe condizioni. Beninteso, siamo nel novero delle pure ipotesi.

  Nessuna cometa nota e brillante, occupava quella posizione, ma richiediamo conferma agli esperti di astri chiomati.

  Qui ci sovviene un’altra raccomandazione: controllare al più presto le immagini per verificare la presenza di anomalie e, nel caso, riprendere nuove immagini per registrarne le variazioni nel tempo.

  Scrive di aver eseguito due pose: la sorgente è presente in entrambe? Se sì, è qualcosa di reale che ha catturato. Se presente in un solo scatto, molto probabilmente, è qualcosa di spurio. Non dobbiamo nemmeno escludere qualche più che probabile riflesso tra le lenti dell’obiettivo, giacché la location presenta un certo numero di luci piuttosto intense. Al momento non siamo in grado di poterle dire di più.

  Un cordiale saluto.

• Domanda fatta da: gennaro rosa, [email protected], 30/08/2019

  
  

  Ho appreso dell'accorpamento delle due riviste Le Stelle e Nuovo Orione a partire dall'autunno 2019. Mi auguro che in questa operazione editoriale venga conservata ,ed incrementata, la parte migliore delle due Riviste. Resta il fatto che il prezzo per la rivista cumulativa sarà di euro 9,50, il che rappresenta un aumento per gli acquirenti di una sola delle riviste. Faccio notare che Sky and Telescope da anni mantiene invariato il suo costo.Spero che ciò non riduca il numero dei lettori di Cosmo che sarà l'erede ultimo della mitica L'Astronomia.In bocca al lupo e cordiali saluti,Gennaro Rosa

  risponde Piero Stroppa

  Gent.mo Gennaro

  le assicuro che l'intenzione è di preservare il meglio di Nuovo Orione e le Stelle, aggiungendo anche qualche cosa in più, in particolare nel settore spaziale. La scelta del prezzo è imposta dall'editore e la protesta è condivisible, ma va messo in conto che la situazione precedente era insostenibile. Da due anni redazione e collaboratori lavorano gratis per tenere in piedi queste riviste: nn si poteva continuare così!

  S&T ha un bacino di utenza che è mostruosamente maggiore di quello italiano, eppure è in sofferenza lo stesso, quindi non si può utlizzare più come riferimento, purtroppo.

  La speranza è che si risveglino gli introiti pubblicitari in modo tale da far tornare in pari i conti e magari ad abbassare anche i prezzi!

  Grazie per gli auguri e un cordiale saluto

• Domanda fatta da: primo Caponi, [email protected], 31/08/2019

  
  

  Buon giorno a tutta la la redazione da Caponi Primo Io ho una Canon eos 1200D vorrei fare delle foto a lunga posa vorrei sapere se il sensore puo supportare le lunghe esposizioni Grazie e buon lavoro

  risponde Giuseppe Donatiello

  Salve Primo, la sua Canon EOS 1200D, come la quasi totalità delle fotcamere digitali reflex e mirrorless, prevede la funzione lunga esposizione. Nel caso specifico deve usare la fotocamera in modo completamente manuale, settando la sensibilità ISO che meglio soddisfa la sue esigenze e selezionando il tempo desiderato. Per le sue prime prove, non ecceda il tempo massimo di 30 secondi, sperimentando varie combinazioni tempo/ISO (guadagno) tra quelle disponibili. Quando avrà fatto una certa pratica, potrà pensare a tempi più lumghi con la funzione BULB, ma avrà bisogno del telescomdo/temporizzatore da prendere a parte, comunque a un prezzo contenuto. Tenga comunque presente che la sua fotocamera non è delle più recenti e non eccelle in prestazioni rispetto alla nuova produzione entry-level. In particolare manifesta una scarsa sensibilità al rosso della riga H-alfa dell'idrogeno e quindi non vedrà, anche a lunga posa, le belle regioni HII lungo la Via Lattea se non di un colore ciano/magenta, sempre che non decida di farla modificare allo scopo. In ogni caso avrà un valido dispositivo per sperimentare e magari pensare di dotarsi di qualcosa di più prestante. Anche rimanendo nell'ambito delle reflex in casa Canon, la recente EOS 4000D si comporta molto meglio di una 1200D e costa meno di 300 euro con zoom 18-55mm standard. Cercando in rete troverà certamente un sacco di spunti e suggerimenti tecnici per un uso più fruttuoso della sia DSLR.

  Un cordiale saluto.

• Domanda fatta da: Antonietti Ignazio, [email protected], 21/08/2019

  
  

  Tra le immagini astronomiche piu' scenografiche indubbiamente quelle che includono la Via Lattea su uno sfondo che puo' essere un paesaggio di montagna o un monumento antico sono secondo me spettacolari. Detto questo vi chiedo se potete segnalarmi una guida (in italiano) che mostri passo passo dall'acquisizione degli scatti alla postproduzione fino alla fusione delle due immagini con Photoshop.Saluti e auguri per la nuova rivista.

  risponde Giuseppe Donatiello

  La paesaggistica notturna è una delle varie espressioni della fotografia e quella che include la Via Lattea, pur non essendo fotografia  astronomica in senso stretto, da qualche tempo ha guadagnato il favore di molti fotoamatori che pensano di arricchire i loro scatti con il cielo stellato, spesso liberamente interpretato. Complice la Rete c’è stata una grande diffusione di tali opere e non mancano quelle poco genuine, soprattutto se la scia non si vede bene a causa dell’inquinamento luminoso. L’astronomia sferica, le costellazioni e la loro posizione, sono nozioni basilari che un semplice fotoamatore di solito ignora, ma bisogna tenerne conto per realizzare opere coerenti con la latitudine del luogo e il momento di scatto. In altre parole, la fotografia notturna con elementi astronomici è intesa da molti come un esercizio di abilità grafica, dove l’uso del Photoshop è largamente concesso per eseguire fotomontaggi, talvolta discutibili o molto imbarazzanti. Di opere incongruenti, purtroppo, se ne vedono e questo fa credere che qualsiasi intervento sia lecito, ma non è così. Se tale fotografia vuole mantenere un minimo di valenza scientifica, deve essere manipolata il meno possibile, evitando il fotomontaggio o limitarlo.

  Grazie agli obiettivi grandangolari “veloci” e alte sensibilità ISO, da un buon sito buio si può riprendere una bella Via Lattea (beninteso, con scarsi dettagli tra le nubi stellari per la limitata risoluzione di tali ottiche fotografiche) con esposizioni brevissime e tali da non richiedere l’inseguimento per compensare la rotazione terrestre. Con queste ottiche si può includere parte del panorama (una cresta montana, il profilo degli alberi, una spiaggia, un monumento antico), ma in genere questi elementi sono scuri o completamente bui. A questo punto interviene la creatività mediante i montaggi con programmi di editing e l’uso di strumenti come i livelli… Personalmente, se il profilo della montagna appare completamente nero, non è un problema e rende l’immagine realistica, ma per alcuni non è così. Per ottenere nella parte buia qualche dettaglio leggibile, i più corretti fondono un’immagine presa quando ancora non è completamente buio. Altrettanto per ottenere immagini meno rumorose si deve ricorrere alla somma, quindi bisogna compensare la rotazione terrestre intervenuta tra gli scatti. Adesso queste operazioni sono svolte da diversi software, anche gratuiti, e l’ha raccontato recentemente Dario Giannobile sul n. 325 di Nuovo Orione – Giugno 2019, anche per quanto riguarda i dettagli di ripresa. Il suo buon articolo, come altri pubblicati sull’argomento, contiene tutte le nozioni base per intraprendere tale genere d’immagini, tuttavia in rete c’è un gran proliferare di tutorial, anche in lingua italiana, veramente ben fatti e basterà una ricerca mirata. Suggerisco di rivolgersi specificamente a quelli realizzati da astrofili perché più precisi rispetto a quelli approntati da semplici fotoamatori. Sull’argomento non mi risultano manuali specifici in libreria, forse qualche autoproduzione. Un saluto.

• Domanda fatta da: Gianfranco Elia, [email protected], 15/08/2019

  
  

  Il forno a micro-onde ha qualcosa a che vedere con la radiazione cosmica a micro-onde (o viceversa)? Hanno la stessa natura di onde, di radiazioni?

  risponde Walter Ferreri

   

  L’astronomia a microonde utilizza le stesse lunghezze d’onda dei comuni forni omonimi da cucina. In effetti vi sono fenomeni e sorgenti che emettono con lunghezze d’onda comprese fra 1 millimetro e 10 centimetri, l’intervallo entro il quale si parla di microonde. Per lunghezze d’onda minori si ha l’infrarosso; per quelle maggiori le onde radio. Il confine però non è netto. Molti astri emettono microonde, ad iniziare dal Sole. Pertanto l’osservazione a queste lunghezze d’onda consente un approfondimento nello studio e nella comprensione della sorgente. L’Antartide è un luogo ideale per osservare in questo intervallo spettrale, in quanto lo scarso vapore acqueo qui presente interagisce poco con i segnali provenienti dallo spazio esterno.

   

  Nel campo delle microonde cade la radiazione cosmica di fondo, quella a 3K, la cui lunghezza d’onda è nell’ordine dei 2 millimetri. Però il nesso con i forni casalinghi è del tutto casuale; non c’è tra essi una relazione. Tra l’altro in questi elettrodomestici casalinghi si utilizzano lunghezze d’onda prossime alle onde radio, ovvero sui 10 cm.

   

                                                                                      Un cordiale saluto,   Walter  Ferreri   

   

• Domanda fatta da: Augusto Galliano, [email protected], 29/07/2019

  
  

  Riferendomi alla domanda precedente , sull'ASI 1600 mc , vorrei sapere se può essere usata per tutto anche per riprese planetarie. Insomma l'ASI 1600 mc può essere una camera tuttofare?

  risponde Giuseppe Donatiello

  Tutte le ColdMOS di tutte le marche hanno la prerogativa di essere polivalenti ed è uno dei principali pregi insieme alla facilità di utilizzo. Tranne che per poche eccezioni, tutte le astrocamere CMOS, sia a colori sia monocromatiche, possono essere utilizzate come telecamere planetarie, camere per lunghe esposizioni adatte per riprese deep-sky e anche come autoguida. L’ASI 1600MC rientra in questa classe di dispositivi, anzi il raffreddamento produce effetti benefici anche nel modo telecamera, specialmente nel vicino infrarosso. In altri termini, è una camera tuttofare. Ovviamente sarà uno spreco utilizzare come autoguide astrocamere dotate di grande sensore e raffreddamento, più idonee nell’uso come camere principali di ripresa.

• Domanda fatta da: Roberta Taricani, [email protected], 10/07/2019

  
  

  In una delle mie ultime e-mail ho parlato di forza magnetica ma forse intendevo la forza gravitazionale dato che ho pensato di giustificare senza prendere in considerazione la materia oscura la velocità di rotazione delle galassie uguale al centro come in periferia.Non sono una studiosa ma una semplice pensatrice e alcune pecche possono essere giustificate e sono soddisfatta perchè ho letto un articolo su 'nature astronomy' in merito che alcuni dottorandi perseguono la linea della non energia o perdonate materia oscura per determinare l'accelerazione dell'universo.In maniera più grezza forse e meno professionale ma sono felice di essere in sitonia e in riga con la co-scienza.Grazieee!

  risponde Walter Ferreri

  Assolutamente d'accondo che alcune pecche possono essere giustificate!

  Grazie a lei per l'interesse che dimostra verso questa appassionante materia.

  Un cordiale saluto, Walter Ferreri

• Domanda fatta da: Roberta Taricani, [email protected], 11/07/2019

  
  

  Chiedo scusa della mia eterna invasione ma rinnovo i complimenti a tutti gli astrofotografi e alle magnifiche sensazioni che donano con i loro gioielli fotografici e le 'infinite'conferme per la mia inconsapevolezza di poter ammirare la Via-Lattea ovunque sia possibile.Grazie!

  risponde Walter Ferreri

  Grazie a lei per i complimenti che ci esprime.

  Un cordiale saluto, Walter Ferreri

• Domanda fatta da: Marco Massa, [email protected], 18/08/2019

  
  

  Buongiorno, sono Marco Massa, presidente dell'associazione astrofili sardi e assiduo lettore della vostra rivista ' Le Stelle'. Ho letto l'articolo di Giordano Cevolani sul teletrasporto e Tunnel Spaziale pubblicato sul numero 193 della vostra rivista del mese di agosto 2019. Nell'articolo si fa riferimento allo storico annuncio della Nasa sulla possibile scoperta del primo tunnel spaziale della nostra Galassia avvenuto all'inizio di aprile del 2016. Poiché non mi risulta che si sia mai verificato un simile annuncio, per altro poco credibile, sono andato a controllare in rete e ho verificato che trattasi di un pesce d'aprile di Meteonweb del 1 aprile 2016. Tanto si segnala ad evitare di ingannare i lettori più sprovveduti della nostra rivista ! Ecco il link all'articolo di Meteoweb: http://www.meteoweb.eu/2016/04/storico-annuncio-nasa-scoperto-il-primo-tunnel-spaziale-della-nostra-galassia/652350/

  risponde Piero Stroppa

  Caro Massa, ci sono già stati interventi e reazioni a questa pubblicazione, come può vedere scorrendo lo storico di questa rubrica. Anch'io, da lettore della rivista, avevo fatto la stessa ricerca, con lo stesso effetto. Credo che sul numero di Le Stelle di settembre troverà una nota ufficiale al riguardo. Il nostro Cevolani è un provocatore e sostiene di avere lasciato il beneficio del dubbio, ma io su Nuovo Orione questa news non gliela avrei lasciata passare!  

• Domanda fatta da: Marco Godina, [email protected], 07/08/2019

  
  

  Buongiorno, mi chiedo perché non parlate della gravità relativistica di Feynman (e suoi recenti sviluppi; cfr. Yurij V. Baryshev 'Foundation of relativistic astrophysics: Relativistic Quantum Field in Minkowski Space' ) alternativa alla GR. Grazie, MG.

  risponde Piero Stroppa

  Gent.mo Godina

  gli aspetti teorici della fisica fondamentale e della cosmologia sono vasti e  profondi e in continua evoluzione, come tutta la scienza. Nuovo Orione, Le Stelle, e da novembre Cosmo, che le comprenderà entrambe, sono attente a tutte queste tematiche, nei limiti delle possibilità, non potento contenere in spazi limitati tutto l'Universo!

  C'è anche un problema di 'livelli', essendo queste riviste dedicate a un pubblico più vasto possibile. Certe tematiche sono troppo complesse per essere sviluppate con rigore in riviste divulgative, e coloro che sono interessati ad esse hanno certamente altri strumenti in grado di soddisfare il loro desiderio di saperne di più. 

  Un cordiale saluto