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LEONARDO Un astronomo dimenticato64
LEONARDO Un astronomo dimenticato
Daniele Venturoli
NON SOLO ARTISTA, INGEGNERE E SCIENZIATO. IL GRANDE STUDIOSO VINCIANO FU ANCHE UN VALENTE ASTRONOMO, MA IL SUO CONTRIBUTO A QUESTA DISCIPLINA È TUTTORA SCARSAMENTE RICONOSCIUTOIn tutte le epoche l’uomo ha rivolto gli occhi al cielo, per ammirarne la bellezza – fonte di ispirazione per i poeti – oppure per cercare di comprendere i fenomeni che vi accadono, come fanno gli scienziati. Il primo a osservare il cielo in maniera moderna fu Galileo Galilei (1564-1642); anche prima di lui, comunque, la schiera di studiosi del cielo stellato era stata molto folta, comprendendo anche personaggi i cui contributi in campo astronomico sono oggi quasi dimenticati. Uno di questi è appunto Leonardo da Vinci (1452-1519). Riuscire a trovare, nella miriade di fogli sparsi giunti fino a noi e raccolti nei codici finora conosciuti, una trattazione sistematica dei suoi interessi astronomici è opera vana. Più di una volta Leonardo espresse nei suoi scritti il desiderio di sistemare gli appunti per dare loro una forma di trattato su questo o quell’argomento. Tale impresa, tuttavia, riuscirà solo in minima parte a un ignoto compilatore che, dopo la morte di Leonardo, metterà insieme quello che oggi conosciamo come il Trattato della Pittura.
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MARTA BURGAY La regina delle pulsar70
MARTA BURGAY La regina delle pulsar
Andrea Simoncelli
ANCORA DOTTORANDA, QUESTA GIOVANE RICERCATRICE HA PER LA PRIMA VOLTA OSSERVATO UNA PULSAR DOPPIA. IN OCCASIONE DEL RITIRO DEL PREMIO “MARISA BELLISARIO” LE ABBIAMO CHIESTO DI PARLARCI DELLA SUA SCOPERTANello sport è facile fare il nome di qualche campione che ha fatto incetta di titoli: basta pensare, tanto per restare in questi ultimi anni, a Michael Schumacher, sette volte campione del mondo di Formula 1; o a Valentino Rossi, con nove titoli nelle due ruote. È possibile trovare qualche scienziato che abbia ottenuto altrettanti riconoscimenti? La risposta è affermativa: ci sono tanti ricercatori, anche giovani che lavorano all’estero, i quali si sono distinti per le loro attività e per questo sono stati premiati. Questo mese conosciamo Marta Burgay, giovane ricercatrice dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari. Marta è famosa per aver scoperto, circa otto anni fa, il sistema PSR J0737- 3039A/B, costituito da due pulsar; per tale motivo il sistema è conosciuto anche come “pulsar doppia”. All’epoca Marta era dottoranda presso l’Università di Bologna. Quella fu una scoperta davvero eccezionale poiché, come vedremo in dettaglio, quell’oggetto rappresenta il miglior “laboratorio” oggi a disposizione per mettere alla prova la teoria della relatività generale di Einstein.
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NUOVI DONI per gli abbonati74
NUOVI DONI per gli abbonati
Walter Ferreri
DA QUESTO MESE DUE NUOVI PRODOTTI DI GRANDE INTERESSE SONO OFFERTI IN DONO PER L’ABBONAMENTO BIENNALE A LE STELLE O A NUOVO ORIONEProsegue la campagna per gli abbonamenti biennali alle riviste le Stelle e Nuovo Orione, che comprende l’offerta in dono di interessanti strumenti e accessori per l’astronomia. Iniziamo il 2012 con due nuove proposte, che affiancano quelle già presenti nei mesi scorsi (vedi l’elenco completo nella pagina degli abbonamenti): un piccolo ma prezioso binocolo della Ziel e nuovi oculari di qualità della TecnoSky.
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UN BOMBARDAMENTO TARDIVO?56
UN BOMBARDAMENTO TARDIVO?
Emily Lakdawalla
GLI SCIENZIATI STANNO DISCUTENDO SULLA POSSIBILITÀ CHE IL SISTEMA SOLARE ABBIA SUBÌTO UNA RAFFICA DI IMPATTI MOLTO TEMPO DOPO LA FORMAZIONE DEI PIANETIL’umanità si è evoluta fino ad apprezzare il cielo blu della Terra, il verde lussureggiante delle foreste e gli oceani brulicanti di vita. Ma la bellezza e la serenità del nostro pianeta nascondono una storia violenta. I movimenti inesorabili delle zolle tettoniche e il lento potere erosivo del vento e dell’acqua, infatti, cancellano il suo passato più lontano. Dal momento che non ci sono crateri o rocce terrestri più vecchi di 4 miliardi di anni, gli scienziati devono guardare fuori dal nostro pianeta per studiare la storia più antica del sistema solare.
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ET a caccia di onde gravitazionali46
ET a caccia di onde gravitazionali
Andrea Simoncelli
È UNO DEI PROGETTI TECNOLOGICAMENTE PIÙ AMBIZIOSI DOPO L’LHC DEL CERN. PRESENTATO IL 20 MAGGIO DELL’ANNO SCORSO, L’EINSTEIN TELESCOPE (ET) AMBISCE A UNA VERA E PROPRIA RIVOLUZIONE SCIENTIFICAIn natura esistono quattro interazioni (o più impropriamente “forze”) fondamentali, che sono alla base della grande varietà dei fenomeni presenti nell’Universo: l’interazione elettromagnetica, la nucleare forte, la nucleare debole e la gravitazionale. In realtà, nel 1983 Carlo Rubbia dimostrò sperimentalmente che l’interazione elettromagnetica e la forza nucleare debole sono manifestazioni diverse di un’unica interazione, che prende il nome di “interazione elettrodebole”. La forza gravitazionale è la più debole tra le quattro interazioni fondamentali, ma al contempo quella di più immediata esperienza: un bimbo che fa cadere un giocattolo sta compiendo un rudimentale esperimento di fisica, verificando gli effetti pratici della forza gravitazionale.
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L’OCCHIO DI GALILEO Come il cielo conquistò la terza dimensione50
L’OCCHIO DI GALILEO Come il cielo conquistò la terza dimensione
Marco Piccolino , Nicholas J. Wade
IL PASSAGGIO DAL SISTEMA TOLEMAICO A QUELLO ELIOCENTRICO COMPORTÒ ANCHE UNA RIVOLUZIONE PIÙ PROFONDA, POSSIBILE GRAZIE A UNA NUOVA CONCEZIONE DELLA PERCEZIONE VISIVA. GALILEO VI CONTRIBUÌ IN MODO DETERMINANTE«Le pecore lanute a passi lenti / van bramose tosando i lieti paschi, / ciascuna ove la chiama, ove l’invita / la di fresca rugiada erba gemmante, / e vi scherzan lascivi i grassi agnelli / vezzosamente saltellando a gara: / e pur tali cose, se da lungi il guardo ?? vi s’affissa da noi, sembran confuse / e ferme, quasi allor s’adorni e veli / di bianca sopravvesta il verde colle. / In oltre, allor che poderose e grandi / schiere di guerra in simolacro armate / van con rapido corso i campi empiendo, / e su prodi cavalli i cavalieri / volan lungi dagli altri e furibondi / scuoton con urto impetuoso il campo; / quivi al cielo il fulgor se stesso inalza, / quivi splende la terra, e l’aria intorno / arde tutta e lampeggia, e sotto i piedi / de’ valorosi eroi s’eccita un suono, / che misto con le strida e ripercosso / dai monti in un balen s’erge alle stelle: / e pur luogo è ne’ monti onde ci sembra / starsi nel campo un tal fulgore immoto.»
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RADIOGALASSIE la voce dell’Universo38
RADIOGALASSIE la voce dell’Universo
Daria Guidetti
SCOPERTE NELLA PRIMA METÀ DEL NOVECENTO, LE SORGENTI RADIO EXTRAGALATTICHE POSSONO FORNIRCI INFORMAZIONI CRUCIALI SUI MECCANISMI DI FORMAZIONE ED EVOLUZIONE DELLE GALASSIEIl cielo è molto più popolato di quanto si possa dedurre guardandolo in una serena notte invernale, magari in alta montagna, dove l’atmosfera tersa e secca ci permette di scorgere miriadi di stelle, nebulose e accenni di galassie vicine. Se anche ci munissimo di telescopi potenti e di camere CCD sensibili, o se avessimo a disposizione il telescopio spaziale Hubble, avremmo comunque una visione del cosmo, seppure meravigliosa, molto limitata. Infatti, potremmo osservare solo quegli oggetti, più o meno brillanti, che emettono radiazione elettromagnetica nella banda ottica, dall’estremo rosso all’estremo violetto. Tutta la conoscenza sull’Universo accumulata dall’inizio delle civiltà fino agli anni Trenta del Novecento si è basata sullo studio delle onde emesse dai corpi celesti in questa banda. Tra le altre bande elettromagnetiche, un ruolo di spicco nello studio del cielo è certamente quello delle onde radio.