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SKYPRODIGY: il cielo a portata di mano72
SKYPRODIGY: il cielo a portata di mano
Piero Bianucci
IL TELESCOPIO È UN NORMALISSIMO RIFLETTORE NEWTONIANO DA 130 MM (O, IN ALTERNATIVA, UN MAKSUTOV DA 90 MM) MA L’ELETTRONICA CHE LO ACCOMPAGNA È RIVOLUZIONARIA. PUNTAMENTO PRECISO, OTTICA BUONA, PREZZO MIGLIORABILEPremere il pulsante di accensione e poi il tasto Align. Basta. Non c’è altro da fare con SkyProdigy, la più recente serie di piccoli telescopi nata in casa Celestron. Il resto lo fanno un software e un’elettronica di nuovissima concezione, che ricostruiscono virtualmente il cielo del luogo in cui vi trovate in quel dato istante, senza dover fare ricorso a un ricevitore GPS, come normalmente avviene con gli strumenti totalmente automatizzati. Lasciate lavorare SkyProdigy: punterà tre o più campi stellari in meno di due minuti. Alla fine, una scritta sulla pulsantiera vi avvertirà che il telescopio è pronto a lavorare. Da quel momento in poi basta chiedere l’oggetto desiderato usando i menu offerti dalla tastiera e il telescopio andrà immediatamente a puntarlo con grande precisione.
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REM, uno strumento robotico a caccia di GRB64
REM, uno strumento robotico a caccia di GRB
Stefano Covino - Andrea Simoncelli
QUESTO TELESCOPIO, COMPLETAMENTE AUTOMATIZZATO E IN BUONA PARTE ITALIANO, HA PERMESSO UN GRANDE PASSO AVANTI NELLO STUDIO DEI GAMMA-RAY BURST. VEDIAMO COMENel 1963 i sovietici e gli americani siglarono un accordo per proibire i test nucleari in atmosfera, nello spazio e in mare. Nonostante la firma del trattato, gli americani lanciarono i satelliti Vela, progettati per rivelare l’emissione di raggi gamma di breve durata che si sviluppa durante un’esplosione termonucleare. I satelliti rivelarono intensi flussi di breve durata di raggi gamma che avevano un’origine cosmica; la notizia fu tenuta sotto segreto militare fino al 1973, quando fu pubblicata su “The Astrophysical Journal” da Ray Klebesadel, Ian Strong e Roy Olson, i quali per primi coniarono il termine gamma-ray burst (GRB, o “lampi gamma”). I primi rivelatori di raggi gamma, a causa delle loro limitazioni tecnologiche, non erano in grado di localizzare con precisione la posizione dei GRB nel cielo; non era quindi possibile stabilire a quale distanza si trovassero le fonti di tali violentissime esplosioni.
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LA COSMOLOGIA al computer48
LA COSMOLOGIA al computer
Veronica Biffi - Umberto Maio
NATE PER SOPPERIRE ALLA MANCANZA DI RIPETIBILITÀ DELL’UNIVERSO NEL SUO INSIEME, LE SIMULAZIONI NUMERICHE HANNO CAMBIATO IL VOLTO DELLA COSMOLOGIA MODERNALa cosmologia è una delle discipline scientifiche che ha avuto maggiore sviluppo nel corso dell’ultimo secolo e in particolare negli ultimi decenni. A partire dagli anni Venti, con i lavori di Einstein, Lemaître e Friedmann per la fondazione di una cosmologia propriamente “scientifica”, e dalle osservazioni di Slipher, Hubble e Humason sulla recessione delle galassie, gli astronomi sono arrivati, oggi, a capire le caratteristiche basilari del nostro Universo e delle molteplici strutture che esso ospita. Uno dei fatti più sconvolgenti che ha segnato gli albori della “cosmologia scientifica” è stata la scoperta che le galassie si allontanano tra di loro con una velocità proporzionale alla loro distanza. Ovvero, più una galassia è lontana dalla Terra, più se ne allontana velocemente.
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A TU PER TU con un gigante56
A TU PER TU con un gigante
Emily Lakdawalla
CURIOSITY, IL NUOVO ROVER DELLA NASA CHE ANDRÀ IN MISSIONE SU MARTE, PORTERÀ L’ESPLORAZIONE DEL PIANETA ROSSO A LIVELLI MAI RAGGIUNTI PRIMA D’ORARiesco solo a vedere gli occhi dell’ingegnere che mi passa dei copri-scarpe, una maschera per il volto, un copricapo per i capelli, un camice bianco integrale e un secondo paio di copri-scarpe di stoffa. Dopo aver indossato un cappuccio e dei guanti di plastica, mi ritrovo avvolta dalla testa ai piedi in una vestaglia bianca sterile, che mi lascia scoperti solo gli occhi. Tutto questo equipaggiamento non è per proteggere me, bensì Marte. E una navicella che sta per essere lanciata a esplorarlo. Subito dopo vengo condotta in una camera dove centinaia di piccoli ugelli mi colpiscono con getti d’aria, in modo da eliminare ogni traccia di polvere depositata sul mio camice. Lascio la camera ed entro, attraverso una grande porta doppia, in una enorme camera sterile presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA.
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NOZZE D’ARGENTO con la supernova 1987A38
NOZZE D’ARGENTO con la supernova 1987A
Piero Galeotti - Oscar Saavedra
L’UNICA SUPERNOVA VISIBILE AD OCCHIO NUDO NELL’ERA MODERNA È ESPLOSA 25 ANNI FAIl 25 febbraio 1987, l’astronomo Ian Shelton, dell’Università canadese di Toronto, era in Cile per compiere osservazioni astronomiche quando osservò una stella, appena visibile a occhio nudo, che non aveva mai notato nei giorni precedenti guardando la Grande Nube di Magellano, una piccola galassia distante poco meno di 170.000 anni-luce da noi, nota con le iniziali LMC del suo nome inglese Large Magellanic Cloud. La scoperta La notizia, annunciata immediatamente alla comunità scientifica, era così importante che molti osservatori dell’emisfero Sud cambiarono i loro programmi di ricerca per effettuare subito precise osservazioni fotometriche della stella esplosa. Queste misure permisero di seguire con gran precisione l’evoluzione luminosa (la cosiddetta “curva di luce”) della supernova, che ormai aveva raggiunto la quinta magnitudine e aveva luminosità crescente.
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ALESSANDRO BEMPORAD Una grande passione per la “nostra” stella44
ALESSANDRO BEMPORAD Una grande passione per la “nostra” stella
Massimiliano Razzano
STUDIARE I FENOMENI FISICI SOLARI PIÙ TURBOLENTI È LA SUA PROFESSIONE. UN COMPLESSO SETTORE DI RICERCA CHE HA MOLTE APPLICAZIONI, DALLA FISICA STELLARE ALLE “PREVISIONI DEL TEMPO” SPAZIALIÈ la stella più vicina a noi, ma è ancora ricca di misteri. Il Sole è infatti un perfetto modello per studiare la struttura e l’evoluzione delle stelle, ma anche un ottimo laboratorio per comprendere meglio la fisica dei plasmi. È per questo che studiosi come Alessandro Bemporad dedicano i loro sforzi allo studio del Sole. Giovane ricercatore presso l’Osservatorio Astronomico di Torino, nel 2009 Alessandro è stato anche premiato dalla Joint Organization for Solar Observations ( JOSO) come “fisico solare dell’anno” per le sue ricerche sulla riconnessione magnetica nel Sole. Abbiamo chiesto a questo giovane scienziato di raccontarci gli ultimi progressi in questo complesso e affascinante campo.
Le Stelle nr. 103 Febbraio 2012
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LA COSMOLOGIA al computer48
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