-
Schiaparelli da Savigliano a Marte34
Schiaparelli da Savigliano a Marte
Piero BianucciSulle tracce dell’astronomo nella città della provincia di Cuneo dove nacque. Il suo nome, assegnato alla navicella spaziale europea “ExoMars”, tornerà ad essere popolare come quando veniva associato alla scoperta dei “canali” del pianeta rosso
Savigliano è una tranquilla ed elegante cittadina della provincia di Cuneo. Tre suoi figli hanno meritato la memoria dei posteri: Santorre di Santa Rosa, Giovanni Virginio Schiaparelli e Luigi Bàccolo. Un patriota, un astronomo e un letterato. Di nobile famiglia, militare di carriera, sognatore di una Italia unita politicamente e culturalmente, Santorre di Santarosa partecipò ai moti rivoluzionari del 1821 e dopo l’esilio in Svizzera, Francia e Inghilterra, cadde a Sfacteria combattendo per la libertà della Grecia contro i turco-egiziani di Ibrahim Pascià.
-
La navicella GAIA sfida anche Einstein40
La navicella GAIA sfida anche Einstein
Angelo TartagliaL’estrema precisione delle misure che la navicella spaziale europea farà su un miliardo di stelle non solo richiede correzioni dovute alla relatività generale, ma suggerisce anche la possibilità di mettere alla prova sottili previsioni di questa teoria ed eventualmente di metterla in crisi
Il 19 dicembre 2013 è partita dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guiana Francese, la navicella “Gaia”. La data è risultata un poco in ritardo rispetto ai tempi previsti ma il lancio è avvenuto felicemente, la sonda ha raggiunto il Punto di Lagrange L2 e quindi la missione è entrata nella fase operativa. Gaia, che reca a bordo un doppio telescopio con un unico piano focale e una serie di sofisticate attrezzature, si prefigge, entro cinque anni, di redigere un catalogo di circa un miliardo di stelle della nostra galassia fino a una distanza di circa 30.000 anni luce.
-
Il segreto delle pietre cadute vicino a Ferrara44
Il segreto delle pietre cadute vicino a Ferrara
Giordano CevolaniIl 22 gennaio 1910 durante una nevicata notturna a Vigarano si sentì un’esplosione. A pochi metri dalla casa di un contadino si trovò poco dopo un frammento di pietra che ora porta il nome di quella località. È “parente” di un altro sasso spaziale, Renazzo, caduto nel 1824?
La storia delle meteoriti è spesso affascinante e anche paurosa. Basta pensare a che cosa è successo in Russia a Cheljabinsk il 15 febbraio 2013: una tempesta di sassi dal cielo, 1500 feriti più o meno gravi, danni a 3000 edifici (v. “le Stelle” n. 117, pp. 36-42). Con questo articolo incominciamo a raccontare le storie delle meteoriti italiane più curiose. Partiamo da “Vigarano”, ricordando che per convenzione internazionale le meteoriti prendono il loro nome dal luogo di caduta o di ritrovamento.
-
Magnetar, oggetti estremi51
Magnetar, oggetti estremi
Paolo Esposito, Andrea Simoncelli, Andrea TiengoTutto ciò che oggi sappiamo sulle stelle di neutroni avvolte nei campi magnetici più intensi dell’universo
In uno straordinario e lungimirante articolo del 1934, Walter Baade e Fritz Zwicky ipotizzarono per primi che le stelle di neutroni rappresentassero lo stadio conclusivo della vita di una stella dopo l’evento di supernova, termine introdotto per la prima volta. Stelle costituite principalmente da neutroni erano state postulate da Lev Landau appena due anni prima, nello stesso anno della scoperta del neutrone, avvenuta ad opera di James Chadwick. La struttura di una stella di neutroni fu poi studiata a fondo nel 1939 da J. Robert Oppenheimer e dal suo studente George M. Volkoff con gli strumenti concettuali e matematicidella relatività generale necessari per descrivere l’intenso campo gravitazionale di questi astri.
-
E le stelle diventarono un grande laboratorio58
E le stelle diventarono un grande laboratorio
Mauro DardoIntorno al 1930 la meccanica quantistica trovò nel funzionamento dell’universo un campo di applicazione completamente vergine. Da allora la ricerca sul microcosmo e quella sul macrocosmo collaborano strettamente
Dopo i primi passi compiuti da Max Planck e da Albert Einstein, la meccanica quantistica, la seconda teoria rivoluzionaria del ventesimo secolo (l’altra è la teoria della relatività), vide pienamente la luce nell’estate del 1925, con la meccanica delle matrici di Werner Heisenberg; fu sviluppata nel 1926, con la meccanica ondulatoria di Erwin Schrödinger; fu completata nel 1927, con l’interpretazione di Copenhagen: principio d’indeterminazione (Heisenberg), interpretazione probabilistica della funzione d’onda (Max Born), principio di complementarità (Niels Bohr). Tre anni indimenticabili e forse irripetibili per questo fondamentale settore della fisica post-classica.
-
Fare astrofisica da un emisfero all’altro64
Fare astrofisica da un emisfero all’altro
Andrea SimoncelliLucia Guaita è una promessa mantenuta della giovane ricerca italiana. Dopo il dottorato in Cile, oggi all’Oskar Klein Centre di Stoccolma studia le galassie più lontane. In questa intervista racconta la sua storia
Quando ero all’Osservatorio Astronomico di Brera (nella sede di Merate) ho avuto la fortuna di incontrare tanti giovani ricercatori. Ricordo, grazie alla complicità di Paolo D’Avanzo (v. “le Stelle” n. 120, pp. 70-74), che nella primavera del 2004 conobbi Lucia Guaita e che le donai una chiavetta del mitico distributore di bevande situato in una stanzetta dell’Osservatorio. Andare a prendere un caffè era un modo per staccare gli occhi dal computer ma soprattutto offriva l’occasione per chiacchierare in modo informale di astrofisica.
-
Antiche comete sulle monete celtiche68
Antiche comete sulle monete celtiche
Adriano GaspaniLa numismatica della Bretagna pre-romana conserva tracce di simbologia astronomica e dell’osservazione di fenomeni celesti. Tra questi, il passaggio della Cometa di Halley nell’anno 87 a.C.
Quasi tutte le popolazioni del mondo antico tennero in grande considerazione l’osservazione del cielo e dei suoi fenomeni. Ciò è provato dalla grande quantità di reperti archeologici legati in qualche modo all’attività astronomica delle popolazioni di quei tempi. Ovviamente la strumentazione con cui le osservazioni venivano eseguite era di tipo rudimentale, ma ingegnosa, e gli oggetti osservati furono principalmente il Sole, la Luna, i pianeti visibili a occhio nudo e le stelle più luminose. La strumentazione era per la maggior parte limitata a mire e traguardi costruiti in legno o pietra, talvolta di grandi dimensioni, come testimoniano i vari monumenti megalitici tuttora esistenti nel Nord Europa.
Le Stelle nr. 128 Marzo 2014
-
Schiaparelli da Savigliano a Marte34
-
La navicella GAIA sfida anche Einstein40
-
Il segreto delle pietre cadute vicino a Ferrara44
-
Magnetar, oggetti estremi51
-
E le stelle diventarono un grande laboratorio58
-
Fare astrofisica da un emisfero all’altro64
-
Antiche comete sulle monete celtiche68