-
Arrivò dallo spazio il fosforo del DNA42
Arrivò dallo spazio il fosforo del DNA
Cesare GuaitaSapevamo che i composti del carbonio alla base degli esseri viventi sono presenti nelle comete e in certi tipi di meteoriti. Ma nessuno poteva immaginare che fosse di origine meteoritica anche il fosforo, elemento fondamentale per la costruzione della doppia elica
Esistono tre classi principali di meteoriti: meteoriti rocciose o aeroliti (92% del totale), meteoriti metalliche (composte da leghe Fe-Ni) o sideriti (7% del totale), meteoriti ferroserocciose o sideroliti (circa l’1% del totale) nelle quali la componente metallica e silicatica è comparabile. A loro volta le meteoriti rocciose si dividono in condriti (84% di tutte le meteoriti viste cadere) e acondriti (circa l’8% di tutte le meteoriti).
-
Il viaggio di Rosetta all’origine della vita48
Il viaggio di Rosetta all’origine della vita
Gianfranco BenegiamoLa navicella europea ha raggiunto la cometa Churyumov-Gerasimenko e sta entrando nella fase cruciale della sua missione. A novembre con il laboratorio chimico Philae cercherà di tradurre la lingua ancora misteriosa in cui è scritta l’origine dei primi organismi viventi. Il segreto delle molecole chirali
La missione Rosetta, iniziata il 2 marzo 2004 con il lancio di un razzo Ariane-5 dalla base di Kourou nella Guyana francese, ha il compito di studiare l’origine delle comete, gli oggetti più antichi del Sistema solare. Dopo un viaggio di dieci anni su una rotta che ha sfiorato due asteroidi, (2867) Šteins incontrato nel 2008 (v. “le Stelle” n. 67, pp. 16-17) e (21) Lutetia nel 2010 (v. “le Stelle” n. 88, pp. 8-11), la sonda ha raggiunto la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko rivelando, con grande sorpresa di tutti, che il suo nucleo è costituito da due parti a contatto: una sorta di doppio nucleo (v. pp. 16-18).
-
Sole,Terra,Umanità uniti in un solo destino55
Sole,Terra,Umanità uniti in un solo destino
Emanuele AzzitàPassato e futuro, energia e campi magnetici, enigmi della corona e dei neutrini, questo ciclo solare anomalo: ne parliamo con Alessandro Bemporad, titolare del corso di Eliofisica e Meteorologia spaziale all’Università di Torino
Spesso i giornali descrivono il Sole come un astro turbolento e minaccioso, artefice di tempeste e di eruzioni che possono creare gravi problemi sulla Terra: da interruzioni della rete di distribuzione elettrica alla distruzione di satelliti artificiali indispensabili per le telecomunicazioni, la meteorologia, la navigazione. Ciò è vero, benché spesso si esageri nella drammatizzazione. Ed è vero che di questo globo di 1.391.684 chilometri di diametro, l’unica fonte di energia per la nostra vita, sappiamo ancora troppo poco.
-
Nasceva 500 anni fa il talent scout di Copernico60
Nasceva 500 anni fa il talent scout di Copernico
Piero BianucciGeorg Joachim Rheticus venne alla luce nel 1514 in una città austriaca ma aveva legami con l’Italia. Fu lui a far pubblicare il “De revolutionibus”, l’opera che inaugura l’astronomia moderna. Il “giallo” della prefazione anonima che tolse vigore alla nuova cosmologia eliocentrica.
Cinquecento anni fa nasceva Georg Joachim Rheticus. Questo nome probabilmente suonerà sconosciuto alla maggior parte dei lettori, un po’ come il Carneade evocato da Manzoni nei “Promessi sposi”. Ma ci sarà un sussulto di curiosità se aggiungiamo una informazione: Rheticus fu colui che convinse Copernico a pubblicare, nel 1543, il libro destinato a segnare la nascita dell’astronomia moderna, il “De revolutionibus orbium coelestium”.
-
Lo sguardo del TMT sul passato del cosm66
Lo sguardo del TMT sul passato del cosm
Andrea SimoncelliUn nuovo “occhio” si aprirà, presumibilmente nel 2022, per scrutare l’universo: è il Thirty Meter Telescope (TMT) con un’apertura dello specchio primario di ben 30 metri
In tutto il mondo stanno emergendo progetti per la realizzazione di una nuova generazione di Telescopi Estremamente Grandi (indicati spesso con l’acronimo ELT, ovvero Extremely Large Telescope), con diametri di 20-30 o più metri. Questi progetti saranno in grado di rivoluzionare la nostra percezione dell’universo, così come fece il telescopio con il quale Galileo Galilei iniziò a scrutare la Via Lattea a partire dal 1609. E pensare che il povero Galilei disponeva di uno strumento di soli 4 centimetri di diametro!
-
C’erano una volta le lastre fotografiche71
C’erano una volta le lastre fotografiche
Roberto NesciNell’Ottocento rivoluzionarono l’astronomia. Mandate in pensione dai CCD alla fine del Novecento, oggi vivono una seconda giovinezza in forma digitale perché spesso documentano fenomeni irripetibili e in ogni caso costituiscono un prezioso patrimonio storico
La storia dell’astronomia, come per tante altre scienze, è segnata dal progresso tecnologico. Per millenni l’osservazione degli astri ha avuto l’occhio come unico strumento. Il primo balzo in avanti avvenne all’inizio del 1600, quando Galileo puntò verso il cielo il suo cannocchiale. Ma il rivelatore di luce era sempre l’occhio, anche se amplificato dalle lenti sempre più grandi e perfette dei telescopi. Il secondo grande passo avvenne verso la fine del 1800, con l’invenzione delle lastre fotografiche “secche” da parte di Richard Maddox (1871) e l’inizio della loro produzione industriale.
Le Stelle nr. 134 Settembre 2014
-
Arrivò dallo spazio il fosforo del DNA42
-
Il viaggio di Rosetta all’origine della vita48
-
Sole,Terra,Umanità uniti in un solo destino55
-
Nasceva 500 anni fa il talent scout di Copernico60
-
Lo sguardo del TMT sul passato del cosm66
-
C’erano una volta le lastre fotografiche71