Le Stelle nr. 54 Agosto 2007
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Gli anelli di Saturno rivisitati dalla Cassini34
Gli anelli di Saturno rivisitati dalla Cassini
Matthew S. Tiscareno
Gli occhi indagatori della navicella svelano un sistema estremamente complesso: è una sfida non da poco riuscire a comprenderne l’origine, l’età e la dinamica.
Gli anelli di Saturno sono forse la struttura cosmica più piatta e sottile che la scienza abbia mai incontrato. Il diametro misura quanto la distanza che c’è tra la Terra e la Luna, ma lo spessore è solamente dell’ordine della decina di metri. Fatte le debite proporzioni, se volessimo costruirne un modellino di carta, dovremmo adoperare un foglio largo circa 3 km! Tutti e quattro i pianeti giganti del Sistema Solare sono accompagnati da un sistema di anelli, ma solo quello di Saturno è particolarmente luminoso e massiccio: una peculiarità frutto del caso, oppure sotto sotto si nasconde qualche ragione importante? E cosa ci possono raccontare gli anelli di Saturno sull’origine del nostro Sistema Solare e sulla fisica di analoghi sistemi che osserviamo in altre regioni della nostra Galassia? Tags:SISTEMA SOLARE -
La genesi scritta in un grano di polvere44
La genesi scritta in un grano di polvere
Cesare Guaita
Le polveri della cometa Wild-2, catturate e portate al suolo dalla navicella Stardust, cominciano a rivelare i loro segreti. Forse andranno modificate molte delle idee che ci eravamo fatte sulle comete e sull’origine del Sistema Solare.
Il 15 gennaio 2006 la navicella Stardust ha riportato al suolo, racchiuso in un contenitore stagno, il Sample Return Capsule, forse il carico più prezioso mai arrivato dallo spazio: si tratta di circa 10 mila particelle di dimensioni comprese tra 1 e 300 micrometri della cometa Wild-2, che la Stardust raccolse il 2 gennaio 2004, quando passò a 236 km dal nucleo della cometa esponendo una specie di “racchetta” di alluminio con le trame riempite di aerogel. In totale, la superficie della “racchetta” (aerogel e telaio) era di circa 1200 cm2: una faccia era destinata alla raccolta delle polveri della cometa, l’altra a quella di un piccolo campione di particelle provenienti dagli spazi interstellari (tuttora non analizzate). L’aerogel è un materiale particolare, entro cui le particelle sono andate a conficcarsi alla velocità di 6,1 km/s (elevatissima, ma ritenuta ancora insufficiente per provocare modificazioni fisiche e/o chimiche sui grani di polvere a seguito dell’impatto). Le polveri cometarie provenivano da 22 getti altamente collimati uscenti dal nucleo, che misura 4,5 km. Tags:SISTEMA SOLARE -
El Chankillo: Osservatorio solare o lunare?50
El Chankillo: Osservatorio solare o lunare?
Adriano Gaspani
Torna a far discutere un interessante sito edificato tre secoli prima di Cristo da popolazioni della cultura di Chavin, nel deserto peruviano.
Quando si parla di antiche popolazioni dell’America Meridionale, subito la mente corre ai Quechua e al loro regno Inca. Esiste infatti una quantità di reperti archeologici a testimonianza del grandioso sviluppo di questa civiltà, con la sua organizzazione territoriale e politica di stampo teocratico, e l’architettura megalitica costituita da templi e fortezze eretti con grandi blocchi di pietra a secco, in modo tale che la stabi- lità delle costruzioni fosse garantita semplicemente dal loro stesso peso. Gli Inca fondarono la loro capitale, la città di Cuzco, intorno al XIII secolo d.C. La fece costruire Manco Capac (l’Inca, appunto), loro primo re. Con il nono Inca Pachacutic, tra il 1438 e il 1531, iniziò l’espansione territoriale che portò nel 1470 alla conquista del regno Chimu; poi, tra il 1471 e il 1493, con l’Inca Tupac Yupanqui iniziò l’espansione territoriale verso sud, e più tardi, nel 1513, Huayna Capac si rivolse a nord e assoggettò la regione di Quito, in Equador. Tags: -
Takahashi TSA-102S56
Takahashi TSA-102S
Piergiovanni Salimbeni
Un rifrattore di medio diametro e di grande qualità, che può essere apprezzato da visualisti, da osservatori di pianeti, ma anche da amanti del cielo profondo.
Nel mondo dell’astronomia amatoriale, Takahashi è sinonimo di qualità ottica e meccanica. Per tale motivo, soddisfiamo con piacere le richieste di vari lettori che ci hanno chiesto le nostre impressioni in merito al nuovo rifrattore TSA-102S che, a detta dei progettisti giapponesi, è ancora più performante del noto FS-102. Grazie alla SkyPoint di Udine, importatore italiano dei prodotti Takahashi, abbiamo testato lo strumento a primavera inoltrata, rimanendo piacevolmente impressionati dalle prestazioni che questo rifrattore di soli 102 mm è in grado di sfoderare. Esteticamente il TSA-102S ricalca il piacevole design a cui l’azienda del Sol Levante ci ha avvezzi da anni: linea classica, con il tubo ottico molto robusto, di colore bianco con richiami verde chiaro, e con la verniciatura e le rifiniture molto curate. Basterebbe considerare, a questo proposito, la cura con la quale è sagomato il feltro anti-graffio all’interno della cella porta tubo ottico. Tags:STRUMENTI