Nuovo Orione nr. 198 Novembre 2008
Nuovo Orione nr. 198
Novembre 2008
In edicola dal 30 Ottobre
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MARCO MENIERO fotografo di cielo e terra42
MARCO MENIERO fotografo di cielo e terra
Walter Ferreri
INCONTRIAMO L’AUTORE DEL CALENDARIO ASTRONOMICO 2009 DI NUOVO ORIONE, UN ASTROFOTOGRAFO INNAMORATO DEL CIELO, MA ANCHE DELLA TERRA E DEI FENOMENI ATMOSFERICI:
Come i nostri lettori avranno potuto notare, tra gli astrofotografi più ricorrenti presenti nelle nostre pubblicazioni fi gura Marco Meniero, le cui originali immagini del cielo illustreranno anche il Calendario Astronomico 2009 di Nuovo Orione. Le immagini parlano per lui (ben 89 sono quelle pubblicate fi nora sulla nostra rivista!), ma abbiamo voluto intervistarlo, per presentarlo personalmente ai nostri lettori, raccontare la sua storia e descrivere la sua strumentazione e la sua attività. Iniziando per caso Marco si è avvicinato all’astronomia quasi per caso nel 1989, all’età di 16 anni. Complice fu un amico che si iscrisse all’Associazione Astrofi li Monti della Tolfa di Civitavecchia e che gli chiese di accompagnarlo a un incontro per assistere a una proiezione di diapositive riguardanti Giove e Marte (Meniero precisa “riprese con un C8 arancione”). Tags:PERSONAGGI -
Migliorare le astrofotografie delle DSLR46
Migliorare le astrofotografie delle DSLR
J. Lodriguss (trad. di F. Manzini)
UN’ESPOSIZIONE ADEGUATA E UNA CALIBRAZIONE ATTENTA SONO LE CHIAVI PER OTTENERE IMMAGINI DI SUCCESSO CON LE FOTOCAMERE DIGITALI
La ripresa di ottime immagini di galassie e di deboli nebulose dipende interamente dal segnale che raggiunge il sensore e dal rumore che viene prodotto in esso. La relazione fra i due è denominata rapporto segnalerumore (S/N, Signal to Noise): tanto è più alto questo valore, migliori sono le immagini che si ottengono. Anche se le macchine fotografi che digitali possono catturare deboli oggetti con esposizioni brevi, immagini migliori si possono comunque ottenere con esposizioni lunghe. Potete fare due operazioni molto semplici per migliorare notevolmente il rapporto S/N nelle vostre astrofotografi e di profondo cielo: raggiungere un maggiore segnale e usare immagini di calibrazione per rimuovere i segnali indesiderabili. Tags:TECNICA -
Le spettacolari galassie di PEGASO50
Le spettacolari galassie di PEGASO
Federico Manzini
NELLA COSTELLAZIONE DEL MITICO CAVALLO ALATO, SI TROVANO GALASSIE MOLTO INTERESSANTI, COME LA SPLENDIDA NGC 7331 E IL FAMOSO QUINTETTO DI STEPHAN
Una fra le costellazioni più estese è Pegaso, il “Cavallo Alato”, che occupa ben 1120 gradi quadrati sulla sfera celeste; chi fra gli appassionati non conosce il grande “Quadrato di Pegaso”? Questo grande asterismo celeste è costituito dalle stelle Alfa (Markab) Beta (Scheat) e Gamma (Algenib) Pegasi - con magnitudi ni comprese fra la 2,6 e la 2,9 - e dall’intrusa Alfa Andromedae (Alpheratz), di magnitudine 2. Il Quadrato di Pegaso è anche un ottimo indicatore della magnitudine limite che è possibile raggiungere a occhio nudo. Il numero di stelle che si osservano all’in terno del suo perimetro aiuta a scoprire quanto è buio il nostro cielo: se ne vediamo 15, la magni tudine limite è 6,3, ma quando ne contiamo fra 25 e 30, questo limite sale alla 6,8. È incredibile come si popola di stelle il cielo, quando diviene oscuro e senza foschie, come quello di alta montagna. Tags:OSSERVAZIONI -
LEONIDI 2008 quando e come osservarle56
LEONIDI 2008 quando e come osservarle
Walter Ferreri
QUESTO MESE È ATTESA LA CONSUETA PIOGGIA DELLE LEONIDI, LE METEORE CHE HANNO DATO LUOGO AGLI SPETTACOLI PIÙ STRAORDINARI
Mentre per il grande pubblico il mese tradizionalmente associato alle stelle cadenti è quello di agosto, per gli appassionati di astronomia lo sciame che riscuote più interesse è quello novembrino delle Leonidi. E a ragion veduta. Quella delle Leonidi è infatti la pioggia di stelle cadenti che ha dato luogo agli eventi più spettacolari. La massima attività di questo sciame tradizionalmente si manifesta nelle notti del 16 e del 17 novembre, ma di norma inizia a rendersi visibile già dal 15 e dura fino al 20. È noto da tempo che le Leonidi sono associate alla cometa periodica P/Tempel-Tuttle, il cui periodo è di circa 33 anni. Mediamente, di queste meteore se ne vedono cinque all’ora, ovvero lo ZHR (Zenithal Hourly Rate, ovvero “tasso orario zenitale”) si mantiene su un valore intorno a 15, ma dieci anni prima del passaggio della cometa vicino al Sole la frequenza inizia ad aumentare, arrivando a uno ZHR di 40 in cinque anni e mantenendosi poi su ZHR di circa 100 fino all’anno del perielio, quando si può assistere alla pioggia di meteore più spettacolare che esista. Tags:OSSERVAZIONI -
Le bestie oscure dello zoo TRANS-NETTUNIANO58
Le bestie oscure dello zoo TRANS-NETTUNIANO
M. Littmann (trad. di W. Ferreri)
IL CONTEGGIO DI PIANETI NANI E ASTEROIDI CHE ORBITANO AL DI LA’ DI NETTUNO HA SUPERATO LE 1000 UNITA’. FORNENDO INQUIETANTI IPOTESI SULL’ORIGINE DEL SISTEMA SOLARE
Fino a non molti anni fa, quando sono stati scritti i libri di astronomia presenti sui nostri scaffali, il Sistema Solare terminava con Plutone. Attualmente, una delle aree di scoperta più ricche si trova proprio oltre il vecchio limite del Sistema Solare, nella cosiddetta “Fascia di Kuiper” e nella regione di spazio ancora più estesa che vi si trova al di là di essa. Fino al 1992, la Fascia di Kuiper era solo una previsione teorica dell’astronomo olandese Gerard Kuiper (1905-1973). Ora è una realtà, come le sue centinaia di membri conosciuti. All’ultimo conteggio, gli astronomi hanno catalogato 1055 oggetti transnettuniani (TNO, Trans-Neptunian Objects), che hanno un’orbita ben determinata, situata al di là di quella di Nettuno. La maggior parte di questi ha probabilmente un diametro oltre i 100 km. Si ritiene che ve ne siano mezzo milione di altri con dimensioni maggiori di 30 km e milioni di più piccoli. Questi corpi ci forniscono molte spiegazioni di fenomeni avvenuti ai primordi del Sistema Solare, tra cui la formazione delle orbite dei pianeti giganti, la tardiva craterizzazione della Luna, la nascita degli oceani terrestri. Tags: -
Camera Moravian G1-0300 monocromatica62
Camera Moravian G1-0300 monocromatica
Federico Manzini
Le nuove camere Moravian della serie G1, costruite nell’Unione Europea (Repubblica Ceca), sono equipaggiate da sensori Sony ICX CCD. Le G- 1 sono alimentate direttamente attraverso una porta USB 2.0 e hanno pesi talmente contenuti da consentirne il raccordo a qualunque focheggiatore per mezzo di un adattatore da 31,8 mm, senza indurre fl essioni o vibrazioni di alcun genere, che potrebbero infi ciare la loro bontà come autoguida; infatti, il software permette di utilizzarle anche come camere per guidare una moderna montatura. Le camere escono direttamente dalla fabbrica con attacchi standard C o CS, per consentire l’uso di obiettivi CCTV e di adattarle allo standard della microscopia; l’attacco C permette anche il collegamento a qualunque altro tipo di strumentazione scientifi - ca; perciò, non sono solo autoguide, ma anche camere di ripresa. Il primo contatto Le camere Moravian G1 sono compatte, leggere e molto facili da usare. È suffi ciente inserirle con il loro adattatore nel fuocheggiatore del telescopio, collegare il cavo USB nel computer, e sono pronte per funzionare, poiché non necessitano di nessuna alimentazione esterna. Tags:PROVE STRUMENTI