Nuovo Orione nr. 271
Dicembre 2014
In edicola dal 27 novembre
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Nozze d’oro per l’Italia spaziale20
Nozze d’oro per l’Italia spaziale
Antonio Lo CampoCinquant’anni fa partiva “lo Sputnik tricolore”, il primo satellite italiano nello spazio, che segnava l’inizio di una grande storia
Alcuni giornali, in quei giorni, lo definirono “Lo Sputnik tricolore”: il suo nome era San Marco 1 ed era il primo satellite italiano. Era il 15 dicembre 1964 e nonostante i servizi dedicati allo spazio dai giornali fossero maggiormente incentrati sulla corsa alla Luna USA-URSS e ai voli con astronauti, quella notizia non passò inosservata. Nemmeno a livello internazionale. Un Paese europeo, l’Italia, saliva sul podio delle nazioni “spaziali”, lanciando un satellite di progettazione, sviluppo e costruzione totalmente nazionali.
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Il cielo sopra Varese26
Il cielo sopra Varese
Luca BuzziDa 50 anni l’Osservatorio Astronomico “G.V. Schiaparelli” è un prestigioso punto di riferimento per la didattica e la scienza nel nostro Paese
A chi giunge dalla pianura, Varese e il suo lago appaiono inseriti in un paesaggio di grande bellezza: nella maestosa cornice delle Alpi risaltano i verdi pendii del massiccio del Campo dei Fiori. La montagna è un’oasi verde, accerchiata dall’urbanizzazione crescente: conserva la sua bellezza perché con lungimiranza fu preservata, costituendola nel 1984 a Parco Regionale. Sulla sua cima, a 1226 m di altezza slm, sorge da cinquant’anni l’Osservatorio Astronomico “G.V. Schiaparelli”, una realtà didattica e scientifica basata sul volontariato che ha pochi eguali in Italia.
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Nettuno, il pianeta scoperto a tavolino31
Nettuno, il pianeta scoperto a tavolino
Walter FerreriIl pianeta più lontano del Sistema Solare fu individuato dai calcoli di Le Verrier, ma il primo a vederlo consapevolmente fu Galle
Quando Alexis Bouvard (1767-1843) preparò le tavole delle posizioni di Urano, si rese conto che queste non erano in accordo con le posizioni passate del pianeta e - come si sarebbe verificato poi - non lo sarebbero state neanche con quelle future.
L’enigma del moto “indisciplinato” di Urano venne risolto dal matematico francese Urbano Le Verrier (1811-1877): questo moto poteva essere spiegato con le perturbazioni indotte da un pianeta sconosciuto esterno. In base alle irregolarità del moto di Urano, Le Verrier intraprese una ricerca per definire la posizione che avrebbe dovuto avere il pianeta sconosciuto.
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“Una stella alla volta” di Paolo Maffei34
“Una stella alla volta” di Paolo Maffei
a cura della RedazioneÈ in libreria il volume che raccoglie una serie di articoli scritti dal grande scienziato e divulgatore dell’astronomia, a cura di Roberto Nesci
Guardando il cielo a occhio nudo, le stelle sembrano tutte uguali, a parte le differenze di splendore e di colore. In realtà, in prima approssimazione, le stelle sono simili al Sole, ma possono differire molto da esso e tra loro per dimensioni, massa e temperatura.
Molte stelle, inoltre, variano alcune delle loro caratteristiche in breve tempo, altre sono circondate da nebulose, altre, che all’occhio appaiono singole, sono invece composte da più corpi che si muovono vertiginosamente intorno a un baricentro comune. E non è tutto.
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Una “goccia di sangue” nel cielo38
Una “goccia di sangue” nel cielo
Luigi PravettoniOsserviamo R Leporis, la “Stella Cremisi di Hind”, una stella eccezionalmente rossa
Impegnati ad osservare la Costellazione di Orione, con tutte le sue stelle, la Cintura, le nebulose, e, con particolare curiosità, la famosa M42, il Trapezio e tutte le altre innumerevoli stelle di ogni tipo e classe, non ci accorgiamo che ai piedi di Rigel, la supergigante di magnitudine 0,12, possiamo imbatterci in un oggetto che presenta delle caratteristiche peculiari. Ci riferiamo a R Leporis, una stella rossa, che dista circa 1000 anni luce da noi. Ma la peculiarità di questa stella, oggetto di innumerevoli fiumi di parole, testi, osservazioni di tutti i generi, consiste nel fatto che sia eccezionalmente rossa.
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Dicembre: il mese delle Geminidi40
Dicembre: il mese delle Geminidi
Walter FerreriIl prossimo 13 dicembre lo sciame meteorico con il radiante nei Gemelli dovrebbe offrire un bello spettacolo, con uno ZHR fino a 100-110
Quello delle Geminidi è uno sciame regolare, intenso, paragonabile come ZHR a quello delle Perseidi; il suo solo “torto” è quello di manifestarsi in un periodo freddo, un aspetto che ne pregiudica la notorietà fra il grande pubblico. Tuttavia, negli ultimi decenni è stato a volte più attivo delle stesse Perseidi. Il tasso ZHR nel decennio scorso è variato da 90 a 110, con una media che ultimamente supera le 100 meteore; negli ultimi anni questo sciame è andato rafforzandosi.
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Come realizzare splendidi mosaici del Sole e della Luna44
Come realizzare splendidi mosaici del Sole e della Luna
Tim JensenEcco una facile tecnica che consente di creare immagini solari e lunari di dimensioni enormi anche utilizzando sensori modesti
Gli astrofotografi planetari sognano di eseguire riprese ad alta risoluzione piene di dettagli a piccola scala. Le nubi che vorticano all’interno della grande Macchia Rossa di Giove oppure la enigmatica divisione di Encke al limite degli anelli di Saturno sono due trofei che spesso si ricercano per presentare immagini planetarie ad alta risoluzione.
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Starlight Xpress SX USB filter wheel48
Starlight Xpress SX USB filter wheel
Giancarlo CalzettaUna ruota porta filtri precisa e semplice da usare
Gli astrofotografi lo sanno bene: ogni pezzo del “treno ottico” deve essere ottimizzato al massimo per risolvere gli innumerevoli inconvenienti che possono presentarsi durante le sessioni fotografiche, soprattutto se itineranti. Per questo, anche gli accessori che si ritengono “secondari” si rivelano fatali, se non hanno la necessaria flessibilità d’uso, ed è bene considerare a fondo lenostre necessità prima di sceglierli.
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Celestron SkyProdigy 650
Celestron SkyProdigy 6
Walter FerreriAbbiamo già avuto modo di occuparci di uno strumento della serie Sky Prodigy nel numero 240 (maggio 2012) di Nuovo Orione; in quella occasione, abbiamo esaminato la versione 90, caratterizzata da un’ottica Maksutov 90/1250 mm, quella più piccola. Questa volta, all’opposto, abbiamo sott’occhio la versione con l’ottica più grande: 150 mm di diametro.
Poiché il supporto e il sistema di puntamento sono identici a quelli passati in rassegna nel n. 240, non stiamo a ripeterci su questi aspetti. Per una loro descrizione rimandiamo il lettore al citato numero della nostra rivista.