Sky News a cura di Tiziano Magni
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04/06/2016 - Visibile all'alba la cometa C/2013 X1 (PANSTARRS)
Visibile all'alba la cometa C/2013 X1 (PANSTARRS)
Nel corso del mese di giugno dovrebbe essere osservabile anche dall'Italia la cometa C/2013 X1 (PANSTARRS), scoperta nell'ormai lontano dicembre 2013 (dal quale sono trascorsi quasi 2 anni e mezzo!) dal telescopio dedicato alla Panoramic Survey and Rapid Response System, una survey in grado di coprire più volte in un solo mese l'intero cielo visibile dalle Hawaii.
Al momento della scoperta si presentava come una debole scintilla luminosa di magnitudine +20,2 ma, trovandosi a 8,9 Unità Astronomiche dal Sole, la cometa sembrava poter essere un oggetto intrinsecamente brillante con la prospettiva di diventare particolarmente interessante in prossimità del perielio, in cui è venuta a trovarso lo scorso 20 aprile.
Pur relativamente brillante, la cometa era di luminosità compresa tra la 7a e l'8a magnitudine, ma la piccola elongazione dal Sole ha impedito agli osservatori boreali di poter ammirare la cometa fino a maggio inoltrato.
Per l'Italia il mese di giugno è periodo di miglior visibilità della PANSTARRS, con la cometa osservabile appena prima dell'alba bassa sull'orizzonte meridionale: la luminosità dovrebbe aumentare fino a raggiungere la magnitudine +6,0 intorno al 20 giugno, pochi giorni prima della sua scomparsa a causa della discesa a declinazioni meridionali irragiungibili dagli osservatori nostrani.
Il disegno mostra la posizione della C/2013 X1 sull'orizzonte meridionale alle prime luci dell'alba per gran parte del mese.
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20/05/2016 - Grande macchia solare nella regione attiva AR2546
Grande macchia solare nella regione attiva AR2546
Dopo il transito di Mercurio dello scorso 9 maggio, l'osservazione del disco solare continua a rivelarsi particolarmente interessante: contemporaneamente al pianeta, in posizione centrale risultava visibile la regione attiva AR2542, già osservata nel mese di aprile, nella precedente rotazione solare, quando mostrava una singola macchia di grandi dimensioni, classificata con la denominazione AR2529.
Il 13 maggio è poi emersa dal bordo orientale del disco solare una nuova grande macchia appartenente alla regione attiva identificata come AR2546.
La macchia, di dimensioni ragguardevoli, è facilmente osservabile con piccoli strumenti ed è alla portata dell'osservazione ad occhio nudo, purché ogni tentativo di ammirarla venga effettuato con tutte le precauzioni del caso quale l'utilizzo di un adeguato filtro solare come quelli normalmente usati per seguire le eclissi di Sole.
La macchia, che ha già 'percorso' quasi metà del disco solare, è relativamente quiescente, anche se nelle previsioni dei 'meteorologi solari' c'è il 21% di probabilità che la regione attiva sia sede nei prossimi giorni di un flare di classe C.
Chi volesse seguire in 'diretta' e in completa sicurezza l'evoluzione della AR2546 può utilizzare le immagini ottenute dal SDO all'indirizzo
http://sdo.gsfc.nasa.gov/
selezionando le riprese 'HMI Intensitygram', le stesse da cui abbiamo ricavato l'animazione che presentiamo.
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04/05/2016 - Il transito di Mercurio sul Sole del 9 maggio 2016
Il transito di Mercurio sul Sole del 9 maggio 2016
Nelle ore pomeridiane del 9 maggio è possibile assistere al transito di Mercurio sul disco solare. Il transito inizia poco dopo le 13h12m di ora estiva con il primo contatto tra il disco del pianeta e quello del Sole, mentre l’intero fenomeno termina alle 20h40m con l’ultimo contatto esterno, dopo una “traversata” di ben 7 ore e 30 minuti. Dall’Italia è possibile seguire buona parte del fenomeno, con la sola esclusione delle fasi finali che si verificheranno con il Sole già sotto l’orizzonte per gran parte del Paese.
Il transito sul disco solare di un pianeta è un tipo molto particolare di eclissi nel quale non è la Luna ad interporsi tra la Terra e il Sole, bensì uno dei due pianeti più interni del sistema solare: Mercurio o Venere. Se le loro orbite attorno al Sole fossero nello stesso piano dell’orbita terrestre potremmo assistere a un transito a ogni congiunzione inferiore, quando cioè i due pianeti vengono a trovarsi tra la Terra e il Sole. In realtà le orbite di Mercurio e Venere sono inclinate di alcuni gradi rispetto all’orbita terrestre e nel loro movimento apparente sulla volta celeste oltrepassano il Sole passando a nord o a sud di quest’ultimo. È dunque possibile assistere a un transito soltanto quando Sole, pianeta e Terra sono esattamente allineati: una condizione che per Mercurio si realizza non più di 14 volte in un secolo, ma solo una dozzina di volte ogni mille anni nel caso di Venere il cui ultimo transito risale al 2012 mentre per il prossimo bisognerà attendere fino all’11 dicembre 2117; l'ultimo transito di Mercurio è avvenuto l'8 novembre 2006 mentre i prossimi si verificheranno l'11 novembre 2019 e il 13 novembre 2032.
Fino a pochi decenni orsono, l’accurata misura dell’ “ingresso” e dell’ “uscita” dal disco solare del pianeta in transito era di estrema importanza, perché consentiva di calcolare le dimensioni dell’orbita terrestre. Oggi le distanze vengono misurate direttamente e con grande precisione con l’ausilio dei radar e delle sonde spaziale e l’osservazione dei transiti viene quindi effettuata quasi esclusivamente dagli appassionati.
Consigli per l’osservazione
Si eviti di osservare il transito di Mercurio senza adottare adeguate precauzioni: un’imprudenza potrebbe comportare gravissime conseguenze quali le cecità permanente. Inoltre l’osservazione a occhio nudo, con un adeguato filtro, non mostrerebbe alcunché, poiché le dimensioni apparenti del pianeta sono di soli 12 secondi d’arco, oltre 150 volte inferiori a quelle del disco solare. Anche un piccolo telescopio è però sufficiente per seguire il transito in ogni sua fase utilizzando il metodo della proiezione oculare. Senza mai osservare direttamente il Sole e senza guardare nell’oculare si punti lo strumento in direzione della nostra stella: il compito è facilitato se una decina di centimetri dietro l’oculare si pone un cartoncino bianco sul quale viene a proiettarsi l’immagine prodotta dal telescopio. Inquadrato il Sole, senza mai guardare nello strumento, agendo sulla messa a fuoco è possibile ottenere sul cartoncino bianco un’immagine ben definita nella quale è riconoscibile il disco luminoso del Sole e un piccolissimo punto scuro: il disco nero del pianeta in transito. È possibile aumentare o diminuire l’ingrandimento dell’immagine proiettata allontanando o avvicinando il cartoncino all’oculare dello strumento.
Circostanze geocentriche del transito (ora estiva)
contatto esterno13h 12m 17s
contatto interno13h 15m 29s
fase massima16h 57m 24s
contatto interno20h 39m 11s
contatto esterno20h 42m 23s
Anche se piccolo l'effetto della parallasse (il piccolo spostamento apparetente di Mercurio rispetto al disco solare per un osservatore situato in uno specifico punto della superficie terrestre) produce una lieve variazione degli istanti dei contatti. Per un osservatore nelle vicinanze di Roma (ma i tempi sono pressoché gli stessi per tutta l'Italia) gli istanti del transito sono i seguenti:
Circostanze locali per Roma (ora estiva)
contatto esterno13h 12m 10s
contatto interno13h 15m 21s
fase massima16h 56m 01s
contatto interno20h 37m 19s
contatto esterno20h 40m 31s
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26/04/2016 - Incontri ravvicinati di primavera
Incontri ravvicinati di primavera
Sono ben 75 gli 'incontri ravvicinati' previsti per gli ultimi giorni di aprile e l'intero mese di maggio tra la Terra e asteroidi (ma in alcuni casi la denominazione più appropriata sarebbe quella di 'massi cosmici') di dimensioni comprese tra alcuni metri e 1,4 km : solo 5 di essi vedono protagonisti dei pianetini la cui orbita è conosciuta con sufficiente accuratezza ed ai quali è stato quindi attribuito in via definitiva un numero di identificazione.
Le orbite dei restanti oggetti sono conosciute con minor precisione e, in alcuni casi, con una certa approssimazione.
Gli incontri di maggior rilievo, con distanza di 'sorvolo' inferiore a 3,85 milioni di km o 10 volte la distanza Terra-Luna, sono quelli con gli asteroidi 2014 US115, 2016 HK, 2016 GS2, 2009 DL46.
Nel caso di 2016 GS2 l'istante di massima luminosità precederà di due giorni il massimo avvicinamento: l'oggetto, le cui dimensioni dovrebberro aggirarsi intorno al centinaio di metri, raggiungerà la magnitudine +15,5 il 16 maggio, quando si troverà nella costellazione del Boote. Il più brillante è però 2009 DL46, un asteroide approssimativamente di 160 m, che il giorno dopo il transito a 2,4 milioni di km raggiungerà la magnitudine +13,9 e sarà rintracciabile nella costellazione dell'Idra.
Nell'immagine le immagini radar dell'asteroide (33342) 1998 WT24 di 400 m di diametro, ricavate da osservazioni effettuate a Goldstone, California, lo scorso 11 dicembre quando si trovava a 4,2 milioni di km dal nostro pianeta.
Lista delle date di 'sorvolo' (Flyby) della Terra (istanti in Ora Estiva) Num. Pianetino Data Ora Dist. km Dist. LD Diam.(m) 2016 GR220 27/04/2016 05:25 16.813.835 43,7 46 2001 BB16 28/04/2016 05:44 27.594.509 71,7 85 2013 KJ6 28/04/2016 10:52 14.184.939 36,9 363 194386 2001 VG5 29/04/2016 00:27 20.144.947 52,4 1380 2015 VB1 30/04/2016 00:10 23.697.316 61,6 65 2008 TN9 30/04/2016 00:26 6.562.591 17,1 9 2008 PR9 30/04/2016 09:55 10.347.735 26,9 112 2014 WU200 30/04/2016 10:24 20.014.647 52,0 5 2012 HO13 30/04/2016 13:42 29.082.716 75,6 75 2016 FP12 30/04/2016 23:25 7.393.911 19,2 22 2014 US115 01/05/2016 02:20 3.438.000 8,9 44 2016 HK 01/05/2016 03:26 1.787.628 4,6 36 2016 FD12 01/05/2016 07:03 17.473.266 45,4 21 2016 GG135 01/05/2016 09:14 20.730.925 53,9 240 2016 GA221 01/05/2016 13:31 15.580.993 40,5 95 2010 JH80 01/05/2016 21:12 12.628.665 32,8 41 2016 GD241 02/05/2016 06:26 7.632.371 19,8 182 2013 WT45 02/05/2016 16:20 22.370.227 58,1 290 444584 2006 UK 03/05/2016 17:43 6.847.726 17,8 316 2009 SC1 03/05/2016 18:40 20.653.284 53,7 39 2015 VF150 03/05/2016 21:22 17.408.340 45,2 26 2016 EK56 04/05/2016 18:04 12.396.189 32,2 77 2016 HN 04/05/2016 23:42 4.648.178 12,1 115 2014 HL199 05/05/2016 05:57 24.644.275 64,1 14 388945 2008 TZ3 05/05/2016 12:38 5.045.811 13,1 275 2014 US56 05/05/2016 22:16 20.863.320 54,2 19 2014 JG55 05/05/2016 22:26 5.882.217 15,3 5 2014 JW55 06/05/2016 09:14 16.239.826 42,2 17 2002 AL31 08/05/2016 01:58 23.370.443 60,7 43 2015 VU64 08/05/2016 07:18 23.085.458 60,0 2 2010 KP10 08/05/2016 18:17 11.323.417 29,4 71 2005 XB1 09/05/2016 05:55 29.656.127 77,1 144 2016 EE158 09/05/2016 10:05 14.952.081 38,9 49 1999 VR6 10/05/2016 22:08 27.789.137 72,2 233 2008 JM26 11/05/2016 07:16 16.931.719 44,0 25 2014 BM62 11/05/2016 21:29 19.269.197 50,1 29 2012 BK14 11/05/2016 23:22 21.356.547 55,5 11 2015 YK 12/05/2016 12:55 16.175.423 42,0 22 2007 VT6 13/05/2016 07:45 18.567.131 48,3 287 2008 GC110 13/05/2016 10:42 26.421.506 68,7 116 2015 HZ176 13/05/2016 16:01 24.556.909 63,8 61 2014 WW202 13/05/2016 23:44 28.449.016 73,9 42 2014 HE196 14/05/2016 06:32 24.819.006 64,5 24 371660 2007 CN26 14/05/2016 19:04 26.334.739 68,4 200 136818 Selqet 15/05/2016 15:42 16.933.215 44,0 501 2014 MS67 16/05/2016 13:10 17.980.106 46,7 200 2016 BX14 16/05/2016 20:13 8.682.553 22,6 233 2006 XX2 16/05/2016 22:22 24.512.329 63,7 32 2016 GS2 18/05/2016 03:41 1.308.988 3,4 95 2013 JR17 18/05/2016 06:01 24.805.991 64,5 26 2016 GF216 18/05/2016 09:02 7.673.361 19,9 42 2015 VO142 18/05/2016 13:53 21.096.095 54,8 5 2000 AF205 18/05/2016 14:54 27.343.183 71,1 161 2016 GE2 18/05/2016 17:13 23.135.723 60,1 158 2005 UU3 19/05/2016 02:23 25.738.589 66,9 132 2014 GC49 19/05/2016 09:49 24.550.925 63,8 6 2009 JR2 19/05/2016 15:36 28.785.314 74,8 96 2012 VU76 20/05/2016 04:35 16.504.914 42,9 27 2009 WZ53 20/05/2016 22:52 8.856.985 23,0 48 2009 FA5 21/05/2016 19:54 25.559.370 66,4 21 2009 XV1 23/05/2016 02:09 18.363.079 47,7 88 2016 CF194 24/05/2016 14:34 7.939.347 20,6 49 2009 DL46 24/05/2016 20:06 2.368.744 6,2 159 2006 DO62 26/05/2016 00:06 19.024.304 49,4 7 2016 FM13 26/05/2016 02:05 18.435.035 47,9 42 2004 JX20 26/05/2016 03:37 21.884.330 56,9 449 2002 LT24 26/05/2016 05:19 15.131.001 39,3 129 2011 GP44 26/05/2016 07:29 22.090.028 57,4 44 2015 KT120 26/05/2016 21:21 22.002.663 57,2 34 2016 GZ240 28/05/2016 23:03 10.885.841 28,3 66 2014 WE6 30/05/2016 06:58 20.984.046 54,5 3 2016 GP220 30/05/2016 23:59 28.422.238 73,9 138 2010 KJ37 31/05/2016 18:12 14.059.426 36,5 53 2015 YU1 31/05/2016 21:47 10.792.716 28,1 37 2007 KF7 31/05/2016 22:35 8.568.783 22,3 34 Tutti gli istanti sono espressi in TC. Le ultime tre colonne danno la minima distanza teorica dalla Terra espressa in chilometri (km) e in distanze lunari (LD, assumendo come semiasse maggiore dell'orbita lunare il valore di 384.748 km) e il diametro stimato dell'oggetto in metri.
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11/04/2016 - Gruppo di macchie solari 2529
Gruppo di macchie solari 2529
Lo scorso 7 aprile è emersa dal bordo nordorientale del disco solare una grande macchia appartenente alla regione attiva identificata come AR2529.
La macchia, la cui zona centrale più scura (la cosidetta 'ombra') misura oltre 20.000 chilometri, è facilmente osservabile con piccoli strumenti ed è possibile che possa essere avvistata anche ad occhio nudo, a patto di osservare il Sole attraverso un adeguato filtro come quelli utilizzati per seguire le eclissi di Sole.
La configurazione del campo magnetico associato al gruppo di macchie non è del tipo in grado di produrre 'flare' di particolare intensità e gli esperti di 'meteorologia solare' non si aspettano emissioni di particelle in direzione del nostro pianeta.
Chi volesse seguire in 'diretta' e in completa sicurezza l'evoluzione della AR2529 può utilizzare le immagini ottenute dal SDO all'indirizzo
http://sdo.gsfc.nasa.gov/
selezionando le riprese 'HMI Intensitygram', le stesse da cui abbiamo ricavato la breve animazione che presentiamo, realizzata con le immagini più recenti.
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05/04/2016 - Ancora osservabile la cometa 252P/Linear
Ancora osservabile la cometa 252P/Linear
Continua a sorprendere positivamente la cometa 252P/Linear, divenuta osservabile dagli osservatori boreali appena prima di Pasqua.
Poco prima dell'incontro ravvicinato con il nostro pianeta dello scorso 21 marzo la cometa aveva aumentato ila propria luminosità di parecchie magnitudini, raggiungendo la visisbilità ad occhio nudo e sviluppando un'estesa chioma di circa 1° di diametro.
Nonostante vada sempre più allontanandosi dalla Terra, con la conseguente diminuzione nello splendore apparente, la Linear è comunque ancora visibile nella seconda parte della notte nella parte centrale della costellazione dell'Ofiuco: è possibile tentare di ammirarla anche senza l'utilizzo di strumenti a patto di osservare da zone con un cielo buio non rischiarato dalle luci cittadine.
Le stime più recenti, effettuate nei primi giorni di aprile, la davano in lieve ma progressivo calo intorno alla magnitudine +5,5.
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26/03/2016 - Meteore dalla cometa 252P/LINEAR?
Meteore dalla cometa 252P/LINEAR?
Mentre la cometa 252P/LINEAR è finalmente visibile, appena prima dell'alba, anche dalle medie latitudini settentrionali, giunge notizia che il 28 e 29 marzo potrebbero essere osservabili, per un breve intervallo di tempo dopo il termine del crepuscolo serale, alcune meteore appartenenti ad un nuovo sciame sporadico la cui origine è da collegarsi alle particelle di polvere rilasciate dalla 252P/LINEAR nei passaggi degli anni 1915, 1921 e 1926: in particolare il nostro pianeta attraverserebbe una prima nuvola di particelle espulse nel 1921 nelle ore pomeridiane e serali del giorno 28, e una seconda possibile nube di polveri, emesse nel 1915, la sera del 29. Il radiante si troverebbe nelle vicinanze della stella Mu Leporis, 8° a sud di Rigel (Beta Orionis), risultando visibile sull'orizzonte sud-occidentale soltanto nelle prime ore serali. In entrambi i casi l'attività di questo possibile sciame sarebbe piuttosto bassa e potrebbe quindi risultare inosservabile.
Il disegno raffigura l'orizzonte sud-occidentale alle 21 Ora Estiva dei giorni 28 e 29 marzo, al termine del crepuscolo astronomico.
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22/03/2016 - Prossimamente visibili le comete 252P/Linear e P/2016 BA14 (PANSTARRS)
Prossimamente visibili le comete 252P/Linear e P/2016 BA14 (PANSTARRS)
Sotto osservazione da diverse settimane da parte degli osservatori dell'emisfero australe, in preparazione dell'incontro ravvicinato del 21 marzo a soli 5,3 milioni di km quando si pensava potesse raggiungere la magnitudine +10 ed essere osservabile con un binocolo, la cometa 252P/Linear ha sorpreso tutti aumentando inaspettatamente la propria attività confermando, una volta di più, l'imprevedibilità degli astri chiomati.
Tra le stime più recenti quella effettuata lo scorso 18 marzo da Michael Mattiazzo, in Australia, che riusciva ad osservarla ad occhio nudo valutandola di magnitudine +4,8 e con una chioma molto estesa di ben 50' di diametro.
Cresce quindi l'attesa degli appassionati italiani che potranno tentare di ammirarla a partire da 24 marzo, poco prima dell'alba: la cometa salirà in declinazione giorno dopo giorno passando dalla costellazione dell'Ara nella coda dello Scorpione i percorrendo la coda dello Scorpione per poi attraversare l'Ofiuco e il Serpente transitando 7° a est di Saturno. Purtroppo nell'ultimo scorcio del mese le osservazioni saranno disturbate dal passaggio nelle vicinanze della Luna gibbosa calante.
Decisamente meno brillante la cometa P/2016 BA14 (PANSTARRS), anch'essa protagonista di un passaggio ravvicinato a poco più di 3,5 milioni di km dal nostro pianeta il 22 marzo. Il doppio incontro tra la Terra e le due comete non è casuale: i parametri orbitali dei due astri sono molto simili e P/2016 BA14 è probabilmente un frammento staccatosi in passato dalla 252P/Linear. Le osservazioni effettuate nella prima metà di marzo mostrano che la cometa P/2016 BA14 è praticamente inattiva e di aspetto asteroidale e la sua luminosità, non superiore alla magnitudine +13, richiede l'utilizzo di telescopi di medie dimensioni.
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12/03/2016 - Immagini EPIC(he) dell'eclissi totale di Sole del 9 marzo
Immagini EPIC(he) dell'eclissi totale di Sole del 9 marzo
Sul World Wide Web circolano numerose splendide immagini e filmati dell'eclissi totale di Sole che lo scorso 9 marzo ha interessato Sumatra, l'Indonesia e l'Oceano Pacifico settentrionale.
Tra elaborazioni che mostrano i più fini ed intricati dettagli della corona solare e filmati dell'intero fenomeno in cui si odono, in sottofondo, le esclamazioni di meraviglia di chi osservava lo svolgersi del fenomeno, spicca una curiosa e particolare animazione dell'eclissi ottenuta montando in sequenza 12 immagini acquisite dallo strumento EPIC (Earth Polychromatic Imaging Camera) montato sulla sonda spaziale DSCOVR e puntato non verso il Sole e la Luna bensì verso la Terra.
Lanciata nel febbraio del 2015 la DSCOVR è posizionata stabilmente nel punto lagrangiano L1 dell'orbita terrestre (situato tra il Sole e la Terra a 1,6 milioni di km da quest'ultima) e osserva costantemente il nostro pianeta monitorando contemporaneamente le emissioni solari così da poterci avvisare dell'arrivo di 'tempeste solari' con un anticipo di circa un'ora.
Nelle immagini, originariamente ad alta risoluzione, è possibile ammirare la scura macchia dell'ombra lunare percorrere il globo terrestre attraversando l'Oceano Indiano per poi oltrepassare l'Indonesia e l'Australia settentrionale e dirigersi verso Melanesia, Micronesia, e Polinesia prima di abbandonare la superficie terrestre in pieno Oceano Pacifico.
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11/03/2016 - Il sorvolo, passato quasi inosservato, di 2016 DV1
Il sorvolo, passato quasi inosservato, di 2016 DV1
Come spesso capita quando si pubblicano notizie su alcuni generi di eventi celesti, le news si trasformano rapidamente e irrimediabilmente, in “olds”.
Ciò è successo anche con l'elenco dei passaggi a distanza ravvicinata dalla Terra di asteroidi e comete inserito a fine febbraio nelle Sky News: tra i sorvoli riportati mancava quello dell'asteroide 2016 DV1, con dimensioni dell'ordine di qualche decina di metri, che il 3 marzo sarebbe passato a meno di 400.000 km dal nostro pianeta. L’asteroide è stato scoperto il 28 febbraio e i primi elementi orbitali sono stati pubblicati nella MPEC 2016-D64 del 29 febbraio e successivamente aggiornati nella MPE 2016-E12 del 2 marzo, pochi giorni dopo la pubblicazione della news!
Oggetti paragonabili, al “confine” tra asteroidi e “massi di medie dimensioni”, in transito a meno di un milione di km dalla Terra, vengono scoperti quasi quitodianamente dalle grandi 'survey' automatizzate e le orbite calcolate variano sensibilmente con l'aggiunta di nuove osservazioni: non è infrequente vedere pubblicata una previsione di sorvolo a 10.000 – 20.000 km variare nel giro di poche ore fino a 200.000 – 400.000 km!
È quasi impossibile rimanere aggiornati su gran parte degli avvistamenti di questi “sassi celesti” e solo i siti dedicati ai Near Earth Objects (NEO) aggiornati in tempo reale, come quello del JPL all'indirizzo http://neo.jpl.nasa.gov/ca/ ne danno notizia.
Ma il transito di 2016 DV1 a 396.000 km dalla Terra, poco più delle dimensioni medie dell'orbita lunare, grazie al coordinamento tra osservatori e scienziati che si occupano di osservazioni radar, ha permesso a questi ultimi di rilevare l'eco radar dell'asteroide di impulsi inviati con l'antenna di 34 metri del Deep Space Communications Complex di Goldstone e ricevuti con quella di 100 metri del radio osservatorio di Green Bank.
Dalle osservazioni è risultato che 2016 DV1 è di forma allungata con dimensioni variabili tra 15 e 45 metri a seconda della 'faccia' orientata verso le antenne; la rotazione è decisamente veloce, con un periodo valutato in 304 +/- 8 secondi, consistente con misure ottiche della sua curva di luce.
Le immagini 'sintetizzate', presentate nell'animazione, hanno una risoluzione di circa 3,75 metri e coprono all'incirca una rotazione completa dell'asteroide.