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Raccontaci cometa la tua e la nostra storia34
Raccontaci cometa la tua e la nostra storia
Cesare GuaitaSi alza un velo sull’origine del Sistema solare. I primi sei mesi trascorsi attorno alla 67P/Churyunov- Gerasimenko hanno permesso alla sonda Rosetta di acquisire informazioni di incalcolabile valore scientifico. Forse risolto l’enigma dell’evoluzione e della struttura cometaria
C’era una volta, al di là di Plutone, un oggetto di qualche centinaio di km, formatosi ai primordi del Sistema Solare, per agglomerazione di piccoli noduli di ghiaccio e materiali carboniosi: le condizioni esterne (temperatura, pressione, composizione) erano tali da costringere questi noduli ad assumere dimensioni molto simili di circa 2-3 metri. La forte componente ghiacciata e la presenza di elementi radioattivi a vita breve (come l’alluminio 26) fecero sì che quel corpo avesse un minimo di evoluzione geologica, producendo magari crio-vulcanesimo e sedimentazione superficiale.
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MAVEN e i segreti dell’atmosfera marziana42
MAVEN e i segreti dell’atmosfera marziana
Massimiliano RazzanoÈ la prima sonda interamente dedicata all’atmosfera del pianeta rosso. Dopo pochi mesi di osservazioni, questa nuova “sentinella” marziana ci sta già aiutando a svelare i segreti del passato di Marte
Se pensiamo a Marte, ci viene in mente un pianeta desertico. Uno sconfinato deserto rosso, coperto di rocce e sabbia e spazzato da violente tempeste. Questa immagine è il risultato delle varie campagne di esplorazione della superficie marziana condotte dalle sonde automatiche, a partire dalla storica coppia di sonde Viking a metà degli anni ’70.
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Ettore Majorana, ritorno e addio48
Ettore Majorana, ritorno e addio
Piero BianucciScomparve nel 1938 sul traghetto Palermo-Napoli ma la Procura di Roma avrebbe accertato che nel 1955 era ancora vivo e viveva sotto falso nome in Venezuela. Una teoria di questo genio assoluto della fisica potrebbe spiegare la materia oscura e la mancanza di antimateria nell’universo
Per i fisici e gli astrofisici Ettore Majorana è “vivo” e combatte con noi, tanto che sono in corso esperimenti su certe sue teorie che potrebbero spiegare la prevalenza della materia sull’antimateria e chiarire l’enigma della materia oscura che costituisce quasi un quarto dell’universo. Due problemi che Majorana non poté neppure immaginare perché si manifestarono alcuni decenni dopo la sua scomparsa.
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Un solo “mostro” o tanti tipi diversi?53
Un solo “mostro” o tanti tipi diversi?
Daria MoisioMolte galassie hanno un nucleo attivo più o meno luminoso. Questi oggetti, noti come AGN, a loro volta nascondono un buco nero supermassiccio e sembrano riconducibili a un unico modello. Ma potrebbero anche esistere differenze sostanziali
Molti lettori avranno visto il film Interstellar (v. “le Stelle” n. 138, pp. 66-69). Amo la fantascienza e l’ho trovato gradevole. Dal punto di vista scientifico, presentando in linguaggio cinematografico tutte le teorie più esoteriche in tema di gravitazione e viaggi spazio-temporali attraverso i cosiddetti wormhole, non sempre il film è plausibile. Ma ci sono alcune scene che riescono a rappresentare bene difficili concetti astrofisici. È il caso, per esempio, del “mostro” Gargantua, un buco nero supermassiccio con una massa pari a circa un milione di volte quella del nostro Sole.
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Stelle e particelle, vince l’incertezza. Intervista a Melissa Franklyn56
Stelle e particelle, vince l’incertezza. Intervista a Melissa Franklyn
Giulia Alice FornaroA colloquio con Melissa Franklin, che ha contribuito alla scoperta del quark Top e del Bosone di Higgs: “Viviamo sotto il principio di indeterminazione di Heisenberg”. La ricerca più eccitante? “Quella del possibile non plausibile”. Dalla meccanica quantistica ai cartoni animati
Sempre più stretti sono i legami tra astrofisica e fisica delle particelle, tanto che ormai si parla di fisica astroparticellare, e mentre gli acceleratori di particelle si avvicinano ormai a limiti difficilmente valicabili, sempre più l’universo intero si propone come l’immenso laboratorio del futuro, con fenomeni estremi come i raggi cosmici ad altissime energie, le stelle di neutroni, i buchi neri, le galassie attive, le lenti gravitazionali.
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Svelato il mistero dell’origine delle condrule58
Svelato il mistero dell’origine delle condrule
Mario Di MartinoFinalmente spiegata l’origine delle sferule vetrose presenti nelle meteoriti. Le collisioni fra embrioni planetari, i “semi” primordiali dei pianeti del Sistema Solare, sarebbero il processo che ha dato origine alle gocce di roccia prima liquefatta e poi solidificata presenti nelle meteoriti
Le meteoriti sono i residui di corpi extraterrestri di natura rocciosa o metallica, detti meteoroidi, che dopo avere attraversato l’atmosfera riescono a raggiungere la superficie terrestre. La varietà di questi oggetti riflette la loro provenienza da corpi celesti di diversa natura. La maggior parte dei progenitori delle meteoriti sono gli asteroidi, altri sono i nuclei cometari che, disgregandosi, lasciano sul loro percorso orbitale frammenti di natura rocciosa. Alcune meteoriti, infine, hanno origini dalla Luna o da Marte.
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La Pasqua cristiana romana secondo il computus medievale61
La Pasqua cristiana romana secondo il computus medievale
Adriano GaspaniStoria, simbologia e fenomenologia astronomica della festività più importante della religione cristiana
Durante l’alto Medioevo, dopo il Concilio di Nicea, indetto nel 325 d.C. e presieduto dall’imperatore romano Costantino il Grande, coesistettero diversi metodi utilizzati per stabilire quando le comunità cristiane dovessero celebrare la Pasqua, cioè la loro festa più importante. Il metodo di calcolo utilizzato dalle comunità cristiane delle Gallie, e soprattutto quelle dell’Irlanda dal V secolo in poi, era basato su un ciclo di 84 anni di Anatolio di Laodicea, mentre la Curia Romana raccomandava l’uso del ciclo di Dionigi il Piccolo, lungo 532 anni il quale era il prodotto tra il ciclo solare di 28 anni e quello lunare di 19 anni scoperto nel V sec. a.C. dall’astronomo ateniese Metone.
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Meccanica dei quanti, un alibi per l’astrologia?68
Meccanica dei quanti, un alibi per l’astrologia?
Giordano CevolaniSe nel Big Bang tutte le particelle dell’universo si trovarono a interagire, l’entanglement quantistico potrebbe influenzare non solo i sistemi fisici di oggi ma anche quelli biologici
Nell’antica Mesopotamia fiorirono quasi contemporaneamente osservazioni sistematiche degli astri e studi sul mondo biologico: di qui ebbero origine l’astronomia e la medicina. Nel tentativo di scoprire relazioni tra il movimento degli astri e le stagioni, come pure relazioni tra queste ultime e il manifestarsi di alcune malattie, si può scorgere una embrionale medicina scientifica e il primo uso di nozioni astronomiche a scopo divinatorio fatto partendo da osservazioni dei corpi celesti e dei loro movimenti.