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Un rilevatore grande come l’atmosfera 4
Un rilevatore grande come l’atmosfera
Mario Di MartinoLa missione “Jem-EUSO” studierà i raggi cosmici a energie estreme con un telescopio a bordo della Stazione spaziale internazionale puntato verso il nostro pianeta. Una collaborazione tra 13 paesi di 4 continenti che permetterà di approfondire anche i fenomeni luminosi transitori degli strati esterni
I raggi cosmici rappresentano uno straordinario fenomeno astrofisico, la cui origine è dovuta a un meccanismo ancora sconosciuto: ci si chiede, per esempio, quali siano i motori cosmici in grado di accelerare le particelle fino a energie così straordinariamente elevate e dove essi si trovino, nella nostra o in altre galassie. La gamma di energie dei raggi cosmici è davvero straordinaria: dalle particelle solari di bassa energia, fino alle particelle di origine ignota, ma con energie superiori a 100 miliardi di miliardi di elettronvolt (eV).
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La posta dei lettori 8
La posta dei lettori
- PERCHÉ LE ECLISSI TOTALI DI SOLE SONO COSÌ RARE?
- LE MISURE DEI CORPI CELESTI
- COME OSSERVARE LA COMPAGNA DI SIRIO?
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Il binocolo capovolto. BELLO IL CIELO Bella la scrittura10
Il binocolo capovolto. BELLO IL CIELO Bella la scrittura
Piero BianucciDocumenti inediti del linguista Tullio De Mauro (da poco scomparso), degli astronomi Mario Fracastoro, Piero Tempesti e Margherita Hack e del co-fondatore di questa rivista Corrado Lamberti testimoniano una strenua ricerca di precisione scientifica e di eleganza stilistica
“Quando da ragazzino mi appassionai all’astronomia (siamo negli Anni 60 del millennio scorso…), un astrofilo bolognese amico di mio padre mi iniziò alla conoscenza del cielo e all’uso di un rifrattore da sei centimetri su montatura equatoriale con movimenti micrometrici manuali. L’amico di mio padre possedeva un riflettore da 20 centimetri che si era costruito leggendo le istruzioni ini un libro dell’ingegner Andrenelli e osservava soprattutto stelle variabili.
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L’orizzonte degli eventi. COSTANTE? Mica tanto!14
L’orizzonte degli eventi. COSTANTE? Mica tanto!
Tommaso MaccacaroIl tasso di espansione dell’universo si è ridotto a un settimo di quanto fu stimato da Hubble poco meno di un secolo fa. Ora metodi di misura indipendenti hanno inaugurato la “cosmologia di precisione”
In genere ci si aspetta che una costante non vari, che il suo valore sia sempre lo stesso: costante, appunto. Non sto qui riferendomi agli studi per vedere se importanti costanti della fisica, come ad esempio la costante di struttura fine (una combinazione adimensionale della carica elettrica, velocità della luce nel vuoto e costante di Planck) abbiano avuto valori diversi nel passato cosmologico o in diverse e remote regioni dell’universo; di questo abbiamo già parlato in questa stessa rubrica tempo addietro (v. le Stelle n. 115, pp. 8-9).
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L’universo in poltrona. FUNERALE PIROTECNICO che dura da trent’anni16
L’universo in poltrona. FUNERALE PIROTECNICO che dura da trent’anni
Leopoldo BenacchioGiorno dopo giorno, abbiamo avuto la fortuna di poter seguire l’esplosione della supernova più vicina dopo quella osservata nel 1604 da Keplero: la 1987/A nella Grande Nube di Magellano
Nel febbraio di trent’anni fa esplose una supernova che, da allora, sta regalando agli astrofisici la possibilità di seguire, da vicino e quasi al rallentatore, questo fenomeno estremo dell’universo.
Ad accorgersi dell’evento, e a segnalarlo, fu l’astronomo canadese Ian Shelton, che lavorava allora all’Osservatorio americano in Cile di Las Campanas sede dei due telescopi Gemini da 6.5 metri.
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Stelle Novae 18
Stelle Novae
- A CACCIA DI STELLE nell’Universo neonato
- UNA RETROSPETTIVA del sistema solare
- IL MARE LUCCICA e si racconta...
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Liftoff 24
Liftoff
Antonio Lo Campo- Space X sulla Luna, con qualche perplessità. Marte può attendere
- Primi passi per la missione JUICE. Obiettivo, le lune di Giove
- Tre studenti italiani vincono Lab2Moon
- Il ritorno alla Luna torna una priorità alla NASA
- I LANCI DEL MESE. Un nuovo cargo Dragon verso la ISS
- ACCADDE 50 ANNI FA. Lunar Orbiter 4
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Astronews28
Astronews
- SCOPERTI NELL’ALTA ATMOSFERA TERRESTRE GETTI DI PLASMA A 10 MILA GRADI: DISPERDONO GAS NELLO SPAZIO
- PRIMA ASSOLUTA: RICERCATORI ITALIANI SCOPRONO UNA “MINIERA” DI FERRO IN UNA DOPPIA PULSAR
- “BEPICOLOMBO” SUPERA I TEST E SI PREPARA AL LANCIO VERSO MERCURIO NELL’OTTOBRE 2018
- IL FRUSCIO DELLE GRANDI METEORE? EFFETTO FOTOACUSTICO, SVELA “SCIENTIFIC REPORTS”
- DUE PIANETI GRANDI COME GIOVE STANNO FORMANDOSI INTORNO A UNA STELLA DEL SAGITTARIO
- ARTE E METEORITI: “L’UNIVERSO DIPINTO”, UNA MOSTRA DI SPACE ART IN MAGGIO A GUSSAGO
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Astrofisica. Porta socchiusa sull’antimateria 32
Astrofisica. Porta socchiusa sull’antimateria
Francesco BerengoL’esperimento ALPHA al Cern ha rivelato per la prima volta lo spettro di un atomo di anti-idrogeno. Lo straordinario risultato arriva dopo venti anni di ricerche ed è coerente con il Modello Standard. Ci sarà davvero l’anti-universo?
Paul Adrienne Maurice Dirac era uomo di poche parole. I suoi colleghi a Cambridge dicevano che “un Dirac è l’unità di misura per la loquacità: una parola all’ora!”. Neppure nel suo celebre discorso del 12 dicembre 1933 a Stoccolma, mentre ritirava il premio Nobel per la fisica assieme all’altro gigante della meccanica quantistica, Erwin Schroedinger, ne aveva spese tante, anche se parlava letteralmente di un altro mondo.
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Astrofisica. AMS-02, la spia del cosmo invisibile 36
Astrofisica. AMS-02, la spia del cosmo invisibile
Antonio Pio PiazzollaIl rivelatore di antimateria e di materia oscura raccontato da due ricercatori italiani,Elisa Laudi e Davide Rozza, che al Cern ne seguono l’attività in orbita. Coordina l’esperimento il premio Nobel Samuel Ting
A pochi chilometri da Ginevra, nel grande villaggio del CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire), un laboratorio ospita il Payload Operation Control Center (Pocc) dell’esperimento AMS- 02 (Alpha Magnetic Spectrometer) che dal 2011 lavora a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Quello al CERN è una copia esatta del Payload Operation Control Center del Johnson Space Center di Houston, su richiesta tassativa del premio Nobel Samuel Chao Chung Ting, coordinatore dell’esperimento.
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Astronautica. Manuale minimo per rotte spaziali 40
Astronautica. Manuale minimo per rotte spaziali
Roberto NesciSpesso la strada più lunga è anche la più economica: ecco come si calcolano i percorsi migliori che portano alla Luna, a Marte, Venere, Giove. Le soluzioni vennero quasi sempre da matematici russi e tedeschi
Molti poeti e romanzieri hanno immaginato di arrivare sulla Luna, dal viaggio di Astolfo nell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (1532), alle avventure del Barone di Munchhausen di Gottfried Burger del 1786, al racconto “realistico” di Jules Verne Dalla Terra alla Luna del 1865. Si è dovuto aspettare il ventesimo secolo perché il sogno diventasse realtà: propiziato anche da ragioni di prestigio politico, il viaggio verso la Luna è diventato praticamente possibile e ormai conosciamo la superficie lunare meglio di quanto nel XIX secolo conoscessimo quella del nostro pianeta.
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Astronautica. Astronauti, rischio radiazioni 46
Astronautica. Astronauti, rischio radiazioni
Giancarlo GentaPericolo spaziale per i viaggi interplanetari: esistono contromisure adeguate, che permetteranno di continuare l’esplorazione in sicurezza
Che lo spazio sia un ambiente pericoloso per la vita umana è noto a tutti, com’è noto che i maggiori rischi legati alla permanenza nello spazio sono dovuti alle radiazioni provenienti sia dal Sole sia dall’esterno del sistema solare. Uno dei cavalli di battaglia di chi sostiene che le missioni Apollo non sono mai avvenute è infatti proprio l’asserita impossibilità che gli astronauti siano sopravvissuti per un tempo relativamente lungo alle radiazioni che riempiono lo spazio profondo e la superficie lunare, attraversando per di più quella zona estremamente pericolosa che è costituita dalle fasce di Van Allen che circondano la Terra.
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Ottica vivente. Il viaggio della luce tra occhio e cervello 52
Ottica vivente. Il viaggio della luce tra occhio e cervello
Piero BianucciIl nostro strumento ottico naturale è meraviglioso ma lo è ancora di più il sistema cerebrale che trasforma i fotoni in segnali elettrici, i segnali elettrici in immagini e le immagini in interpretazioni del mondo
Che cosa succede tra l’occhio e il cervello quando guardiamo una stella o qualsiasi altra cosa? Incominciamo da un breve ripasso. Messa a fuoco dal cristallino, l’immagine si forma sulla retina, lo “schermo” del globo oculare, un tappeto di 120 milioni di cellule nervose. La retina è una periferia del cervello che l’evoluzione ha modificato per renderla sensibile alla luce. Le sue cellule sono di due tipi: i coni, 5-6 milioni, che ci permettono la visione a colori e i bastoncelli, circa 115 milioni, più sensibili dei coni ma che forniscono solo la visione in bianco e nero.
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Storia dell’astronomia. Dai muli di Monte Wilson all’espansione dell’Universo 58
Storia dell’astronomia. Dai muli di Monte Wilson all’espansione dell’Universo
Gianfranco BenegiamoL’incredibile avventura di Milton La Salle Humason, che a 14 anni lasciò la scuola ma divenne uno dei migliori astronomi osservatori della sua epoca. Scelto da Edwin Hubble per lo studio dei redshift galattici, fu assistente di Fritz Zwicky
Il 10 gennaio 1902 George Ellery Hale, seduto nella sua bella casa a William Bay nel Wisconsin, leggeva con interesse un articolo del Chicago Tribune che dai titoli di testa sembrava proprio quanto stava aspettando per dare una svolta alla sua professione di astronomo.Il ricco magnate dell’acciaio Andrew Carnegie, riferiva il giornale, aveva donato 10 milioni di dollari all’istituzionefilantropica fondata per incoraggiare la ricerca scientifica e l’applicazionedella conoscenza al miglioramento del genere umano.
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Bioastronomia. Polveri cosmiche, il “sale” della vita64
Bioastronomia. Polveri cosmiche, il “sale” della vita
Giordano CevolaniEsperimenti di laboratorio hanno dimostrato che minuti frammenti di meteoriti funzionano da catalizzatori delle reazioni chimiche cheportano a molecole complesse necessarie per far emergere le prime cellule viventi
Si ritiene che la vita sia emersa da materia inanimata attraverso reazioni che attualmente non sono più in atto sul nostro pianeta. Lo suggerisce l’evidenza che tutti gli esseri viventi, da quelli più semplici come i batteri a quelli più complessi come l’uomo, condividono la molecola del DNA come codice del loro programma biologico. Il problema è capire come si originò l’organismo ancestrale dal quale tutti gli altri si sono evoluti.
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Tecnologie storiche. Il cielo su una torre 70
Tecnologie storiche. Il cielo su una torre
Mario MargottiGli orologi astrari di Brescia, Padova e Cremona sono marchingegni raffinati e preziosi. Costruiti trail XIV e il XV secolo, grazie alla passione e all’attenzione dei loro curatori ancora oggi danno indicazioni astronomiche precise. Che pochi sanno leggere
A volte mi capita di ascoltare i commenti delle persone che osservano il quadrante dell’orologio di piazza della Loggia, a Brescia. Molte manifestano stupore e ammirazione, e si interrogano sul significato delle sue indicazioni. Questo mi porta con il pensiero indietro nel tempo, a quando l’orologio fece la sua comparsa nella piazza. È facile immaginare la meraviglia che deve avere suscitato per la sua bellezza e perché offriva la possibilità di seguire i moti della Luna e del Sole nei loro diversi aspetti.
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Stelle in classe. Come misurare le macchie solari 74
Stelle in classe. Come misurare le macchie solari
Giuseppe GilibertoUn programma dell’astrofisico Peter Meadows scaricabile gratuitamente rende l’operazione semplice e precisa. L’autore lo ha applicato alla macchia AR2529 dell’aprile 2016, una delle maggiori del ciclo in corso, ormai vicino alla fine
Questo ciclo solare, il ventiquattresimo da quando si fanno registrazioni regolari delle macchie, volge al termine, ed è stato un ciclo di attività piuttosto debole. Ciò non toglie che, anche in cicli con fenomeni modesti, possano sporadicamente apparire grandi macchie solari, brillamenti di forte energia e protuberanze spettacolari. Capitò l’ultima volta poco più di un anno fa. All’inizio del mese di aprile 2016, precisamente il giorno 8, si affacciò sulla superficie solare (la fotosfera) una grande macchia solare, denominata AR2529, la più grande del 2016 e tra le più grandi di tutto il ciclo n. 24.
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Il cielo di maggio - Stelle e pianeti 78
Il cielo di maggio - Stelle e pianeti
Tiziano MagniPer un’informazione aggiornata in tempo reale sui fenomeni del cielo, vedi Sky News, la rubrica on line curata da Tiziano Magni, accessibile dalla homepage del sito internet www.astronomianews.it
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Le vostre Stelle 80
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