Il volto mutevole della LUNA

Fred Schaaf (traduzione di Walter Ferreri)

Qual è la causa delle fasi lunari? Semplici osservazioni bastano per chiarire l’argomento, uno dei “cavalli di battaglia” delle osservazioni pubbliche del cielo
Di tanto in tanto, l’associazione astronomica di cui faccio parte organizza degli Star Party pubblici in serate in cui è presente la Luna. Prima o poi, salta fuori la questione delle fasi lunari, e qualcuno del pubblico espone l’idea che la parte buia della Luna sia dovuta all’ombra della Terra. “No”, risponde qualche membro dell’associazione, replicando: “L’ombra della Terra cade sulla Luna solo durante un’eclisse di Luna. La parte buia del disco lunare è semplicemente il lato notturno, che noi vediamo in misura diversa in periodi differenti del mese”. Altre volte, la mia associazione fa delle serate osservative quando la Luna non è in cielo. Allora, è quasi certo che qualcuno del pubblico chieda: “Dov’è la Luna?”. Infatti, molti sono convinti che la Luna debba essere visibile a ogni ora di ogni notte e manifestano una certa preoccupazione, non vedendola in cielo. In realtà, pochi fanno attenzione alla presenza della Luna nel cielo notturno e magari non sanno che, uscendo a guardare in un’ora e in una notte a caso, è più probabile che la Luna non sia visibile in cielo. Tags:OSSERVAZIONI

Dieci anni di “CONTACT”

Giuseppe Palumbo

Nel 1997 usciva nei cinema il famoso film tratto da un romanzo di Carl Sagan, dedicato alla ricerca della vita extraterrestre

Dieci anni fa, nel 1997, veniva distribuito e proiettato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo il film Contact di Robert Zemeckis (con Jodie Foster, Matthew McConaughey, Tom Skerritt, James Woods e Angela Bassett), tratto dal romanzo omonimo scritto da Carl Sagan, un astrofisico americano di fama mondiale. Sia il film che il libro riscossero un enorme successo, soprattutto grazie alla tematica affrontata: l’esistenza della vita intelligente extraterrestre. L’autore Carl Sagan (1934-1996) aveva appreso dai suoi genitori due punti base del pensiero scientifico: lo scetticismo e il senso del meraviglioso. Durante la sua adolescenza, i modelli a cui si ispirava furono George Gamow, Arthur C. Clarke e Arthur Eddington. Successivamente, studiò fisica a Chicago; grazie a Subrahmanyan Chandrasekhar, apprezzò la matematica e venne introdotto all’astronomia planetaria da un “fuoriclasse” come Gerard P. Kuiper. Sagan è stato un appassionato studioso del cosmo: docente di astronomia e di scienze spaziali alla Cornell University e direttore del Laboratorio di Studi Planetari della stessa Università, fondò la Planetary Society.

Tags:RICERCA DI E.T.

GRAVITA`: l’incredibile leggerezza dell’essere

Phil Plait (traduzione di Walter Ferreri)

Come sperimentare le proprietà della gravitazione universale senza spostarsi da casa. O quasi…
Quando si diventa anziani, si pensa di più all’effetto della gravità. Credetemi! Per rendervene conto, pensate a quanto sia scoraggiante salire una lunga rampa di scale. La mia pancia è ben consapevole della forza di gravità. Talvolta, è già una fatica alzarsi dalla poltrona. La gravità non è cambiata: evidentemente, devo essere cambiato io. Pochi anni fa, con alcuni amici approfittai di una bella giornata estiva per fare un’escursione. Ci equipaggiammo a dovere e iniziammo a dirigerci verso delle colline, allegri e pieni di energia. Ma il nostro ottimismo si attenuò rapidamente non appena iniziammo a salire. La montagna che avevamo scelto non era terribilmente alta, poteva essere 800 m, ma per arrivarci occorreva percorrere diversi chilometri sulla roccia. Quando arrivammo in cima, eravamo esausti, totalmente svuotati per l’energia spesa. Ricordo che, mentre mi distendevo su una roccia affiorante, pensavo quanto fosse molto più faticoso raggiungere la cima di questa collina rispetto a quanto occorre per percorrere la stessa distanza in pianura. Ricordo anche di aver pensato che non avrei dovuto avere una tale stanchezza: dopo tutto, essendo più in alto, avrei dovuto pesare di meno! In effetti, pesavo un po’ meno, ma non abbastanza da percepirlo. Ecco perché. Tags:CIELO E TERRA

Cerchiamo la polvere di stelle con STARDUST@HOME

Gianfranco Benegiamo

Tutti possono partecipare, con un Microscopio Virtuale via internet, alla ricerca dei minuscoli granelli di polvere interstellare catturati dalla sonda Stardust

Il progetto Stardust@home è stato varato lo scorso agosto dai ricercatori della NASA per reclutare, rivolgendosi agli utenti di internet, i volontari cui affidare il delicato compito di localizzare le minuscole particelle di polvere interstellare catturate e portate sulla Terra dall’omonima missione spaziale. La sonda Stardust ha percorso 4,6 miliardi di chilometri in 7 anni, prima di affidare a una piccola capsula, atterrata il 15 gennaio 2006 nel deserto salato dello Utah, il prezioso carico formato da polvere interstellare e da frammenti della cometa Wild 2. È passato ormai un anno da questo atterraggio e dall’inizio dell’esame dei reperti, ma ancora non sono stati divulgati risultati ufficiali. Il lavoro è infatti lungo e difficile, ma tutti possono dare una mano. Vediamo come. Catturate dall’aerogel Le particelle di polvere sono rimaste intrappolate sui lati opposti dello stesso collettore rivestito di una speciale sostanza, chiamata aerogel, caratterizzata da bassissime densità. La cattura di questi granelli microscopici ha richiesto l’impiego di un materiale molto particolare, per evitare che l’urto causasse la frantumazione o l’evaporazione dei fragili quanto preziosi campioni cosmici, come accadrebbe incontrando una normale superficie solida.

Tags:ASTROFISICA

Un BOLIDE DIURNO sull’Italia

Albino Carbognani

Nel pomeriggio del 5 ottobre 2006 molti hanno osservato un bolide più luminoso della Luna. Esaminiamo che cosa è successo
Il 5 ottobre 2006 alle 16:47:13 TU è stato osservato dall’Italia un notevole bolide diurno (di magnitudine compresa tra -10 e -15). Il bolide, di colore bianco-verde-blu, con una scia persistente e frammentazione finale, è stato osservato per lo più dal Nord dell’Italia (ma segnalazioni arrivano anche da Austria, Germania e Sud Italia). Al momento, le testimonianze visuali inviate dai lettori sono circa una decina e riflettono bene la spettacolarità dell’evento. Le testimonianze Così descrive il bolide Emilio Colombo, che lo ha osservato dall’interno della propria autovettura da Rozzano (MI): “Guidando lungo via Isonzo, dall’interno del mio autoveicolo notavo un bolide di mag. -10 (era ancora presente il Sole!), con scia di colore verde chiaro e testa bianca scendere, piuttosto lento in diagonale, in direzione del disco lunare, sorto da poco. La scia appariva irregolare (si notavano dei frammenti lungo questa!) e interrotta per un segmento verso la fine. L’inizio non l’ho notato, perché nascosto dal tettuccio dell’auto; il bolide si è spento a circa 20° dall’orizzonte est, a circa 2° dal disco lunare. L’intero fenomeno (veramente spettacolare!) è durato due secondi circa. Tags:CIELO E TERRA

Un’eclisse anulare a KOUROU

Fabrizio Melandri

Un resoconto dell’eclisse solare dello scorso settembre, osservata dalla Guyana Francese, nei pressi della base di lancio dell’Agenzia Spaziale Europea

Il 22 settembre 2006 si è verificata un’eclisse solare di tipo anulare. La fascia di anularità, larga circa 300 km, ha interessato solo tre Paesi: la Guyana, il Suriname e la Guyana Francese, per poi attraversare in poco meno di quattro ore tutto l’Oceano Atlantico, terminando a sud del continente africano. Ho potuto osservare questo fenomeno da Kourou, nella Guyana Francese, vicino al CSG (Centre Spatial Guyanais), il centro spaziale del CNES (Centre National d’Études Spatiales) che ospita la base di lancio dell’Agenzia Spaziale Europea. Eclisse con miraggio incorporato Uno dei luoghi migliori per osservare l’eclisse a Kourou era la spiaggia di Des Roches, all’estremità orientale della città, con l’orizzonte est completamente libero. Il Sole sarebbe sorto già in parte eclissato, trovandosi solo a 7° d’altezza all’inizio della fase anulare; era dunque importante avere l’orizzonte sgombro da ostacoli. Il mattino del 22, un paio d’ore prima del sorgere del Sole, sulla spiaggia eravamo già una ventina di “cacciatori d’eclissi” internazionali, con tutta la strumentazione fotografica spianata e pronta a catturare il fenomeno. Vicino a me, un gruppo di astrofili inglesi e tedeschi; molti di loro avevano all’attivo l’osservazione di un numero impressionante di eclissi solari totali, c’era addirittura chi aveva superato quota venti! Mi sono quasi vergognato a dire di averne viste “solo” quattro; mentre, se tutto fosse andato bene, questa sarebbe stata la mia seconda eclisse anulare, dopo quella dello scorso anno, osservata in Spagna.

Tags:OSSERVAZIONI

Le sorprese della cometa C/2006 M4 SWAN

Lorenzo Comolli

A fine ottobre scorso si è verificato l’inatteso outburst della cometa, che è diventata visibile a occhio nudo
Le comete, si sa, sono imprevedibili. Possono promettere molto e mantenere poco, oppure - al contrario - promettere poco e dimostrare molto. La cometa C/2006 M4 (SWAN), che in seguito chiameremo semplicemente SWAN, appartiene a questo secondo gruppo. È stata scoperta il 12 maggio 2006 da R.D. Matson (California, USA) e M. Mattiazzo (Australia) utilizzando le immagini dello strumento SWAN installato a bordo dell’Osservatorio solare SOHO. Inizialmente, si pensava che avrebbe raggiunto la magnitudine 8, ma le osservazioni di settembre hanno fatto rivedere al rialzo questa previsione. Se si osserva la sua curva di luce, si noterà che il picco raggiunto alla metà di ottobre è stato intorno alla 6a magnitudine. Outburst ! Ma le sorprese non sono finite qui: inaspettatamente, quando la luminosità stava già calando, il giorno 24 ottobre, la cometa è stata soggetta a un improvviso outburst, ossia un’esplosione, che immediatamente l’ha resa più luminosa di ben due magnitudini, raggiungendo in definitiva la magnitudine 4 e diventando quindi facilmente osservabile a occhio nudo, almeno in cieli non inquinati. Tags:OSSERVAZIONI

William Optics Megrez 90 Apo

Fabrizio Marchi

Negli ultimi anni, la William Optics ha invaso il mondo dell’astronomia amatoriale con una serie di ottimi piccoli rifrattori semi e apocromatici di piccole dimensioni (80-110 mm), diventando in breve tempo un punto di riferimento per una produzione da tutti riconosciuta di eccellente fattura meccanica e ottica. Sino a pochi anni fa, era assolutamente impensabile poter disporre di strumenti siffatti a prezzi tutto sommato accessibili ai più, una situazione radicalmente diversa da quella attuale. La fluorite sintetica Passando attraverso modelli da 80 mm di varia composizione ottica (il primo Megrez era un buon semiapocromatico, a un prezzo estremamente conveniente), William Optics ha progressivamente migliorato la qualità degli obiettivi, utilizzando elementi a bassa dispersione di sempre migliore qualità, fino a proporre in tempi recenti il sistema TMB, che sfrutta la cosiddetta “fluorite sintetica”, il vetro FPL53. Accanto ai classici - e per certi versi ingombranti - rifrattori acromatici, ora disponiamo di nuove configurazioni, le più diffuse delle quali, i semiapocromatici e gli apocromatici, consentono un’eccellente resa fotovisuale, con rapporti focali estremamente spinti rispetto agli standard riconosciuti, tali da poter essere trasformati in eccezionali astrografi, mediante preposti riduttori di focale (basta pensare ai tubi Borg, che possono spingersi al mirabolante rapporto focale di f/2,8!).

Tags:PROVE STRUMENTI

Osservatorio Astronomico “Galileo Galilei”

Alberto Villa

La prima apertura dell’Osservatorio risale all’ottobre del 1997. Dopo un periodo di chiusura di circa due anni, il Comune di Peccioli, proprietario della struttura, ha deciso di rilanciarne le attività, affidandolo in gestione all’Associazione Astrofili Alta Valdera (AAAV), appositamente costituita nel febbraio 2004 (www.astrofilialtavaldera.com e-mail [email protected] - tel. 340 591 5239). Il vecchio riflettore Meade DS 16, ormai obsoleto, è stato sostituito il 26 settembre 2006 con una nuova strumentazione. L’Osservatorio è diventato così il fiore all’occhiello di un nuovo complesso, integrato per la didattica con i locali della adiacente ex scuola, che ospita una sala conferenze e un planetario: tutto il complesso prende il nome di “Centro Astronomico di Libbiano”. Itinerario Imboccare da Pisa la superstrada FI-PI-LI, direzione Firenze. Superata l’uscita “Ponsacco- Pontedera”, uscire alla successiva “Pontedera”: ci si trova in una rotonda, dalla quale si esce seguendo per Volterra/ Peccioli/Forcoli. Seguendo la strada principale, si incontrano in successione quattro rotonde: alle prime tre proseguire diritto (direz. Peccioli), alla quarta girare a sinistra (direz. Castelfalfi/Palaia/Forcoli). Superato un ponte, ci si immette sulla provinciale girando a destra (già indicato Libbiano). Dopo pochi km, deviazione a destra per Libbiano/Ghizzano e subito dopo a sinistra per Libbiano. La strada costeggiata dai cipressi conduce all’Osservatorio.

Tags:OSSERVATORI