Nuovo Orione nr. 241
Giugno 2012
In edicola dal 31 Maggio
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Rifrattore Tecnosky 102/714 APO66
Rifrattore Tecnosky 102/714 APO
Walter Ferreri
-L’evoluzione e la maggiore preparazione che oggi gli appassionati di astronomia possono vantare si ripercuotono inevitabilmente sugli strumenti che vengono loro proposti. Così, mentre in passato gli strumenti apocromatici avevano una diffusione molto modesta, ora assistiamo a una vera e propria invasione del mercato. Ovviamente, dati i prezzi, i modelli di gran lunga più diffusi sono quelli che spaziano fra i 3 e i 4 pollici, ovvero fra i 7,5 e i 10 cm. In questa fascia affollata, si inserisce il modello oggetto della prova qui illustrata: un rifrattore apocromatico da 102 mm di apertura libera e relazione d’apertura di f/7.
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Un “imbuto solare” per osservare il Sole in sicurezza64
Un “imbuto solare” per osservare il Sole in sicurezza
Gary Seronik
Un dispositivo semplice ed economico può trasformare un rifrattore in un telescopio solareIl prossimo transito di Venere sul Sole e l’apparizione continua di macchie solari in vista del massimo di attività della nostra stella costituiscono un incentivo in più per osservare il Sole, un’attività che però va svolta in tutta sicurezza. Per raggiungere questo scopo ci sono molti modi, che coprono un vasto intervallo di costi e sofisticazioni, ma in questa pagina ne presentiamo uno che non solo è semplice ed economico, ma che ha pure la virtù di consentire l’osservazione del Sole in contemporanea a più persone. È chiamato “imbuto solare”
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La supernova SN 2012aw: cronaca della scoperta62
La supernova SN 2012aw: cronaca della scoperta
Marcello Scarponi
Una ricerca eseguita con metodi artigianali può competere con gli strumenti robotizzati ormai a disposizione anche di molti astrofili?La sera del 16 marzo 2012, nella piccola frazione Porziano di Assisi (PG), è stata scoperta una supernova, poi catalogata come SN 2012aw. Il merito della scoperta va a Paolo Fagotti, socio del Gruppo Astrofili Monte Subasio (www.astrosubasio.it), instancabile autocostruttore e vera colonna portante del Gruppo, che opera in Umbria con sede in Assisi. Il Gruppo, nato nel 1995, si dedica alla didattica sul posto con i visitatori, esegue studi di fotometria e di novae nane e si dedica alla ricerca delle supernovae. Il merito della scoperta va soprattutto a Paolo, se non altro per la grande costanza dimostrata in anni di assidue osservazioni. Ma il suo risultato è anche frutto di un lavoro di gruppo. Lo strumento utilizzato per la ricerca è un telescopio autocostruito (dallo scrivente), un Newton con specchio 500 mm f/4, realizzato da un altro astrofilo, Fausto Giacometti. Il telescopio è dotato di una montatura all’inglese ed è equipaggiato con una camera CCD Starlight Xpress MX 916 ed elettronica di puntamento FS2; è posizionato in una costruzione a tetto scorrevole, anch’essa autocostruita.
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Una cinepresa per Venere: alle origini della settima arte56
Una cinepresa per Venere: alle origini della settima arte
Gianfranco Benegiamo
Nel 1874, l’astronomo Jules Janssen ideò una speciale macchina fotografica per studiare il transito di Venere davanti al SoleL’allineamento dei corpi celesti può dare origine a fenomeni di grande fascino, che spesso permettono anche importanti rilevamenti di carattere scientifico. Particolari configurazioni dei pianeti interni rispetto alla Terra, vale a dire quelle che producono il transito di Mercurio e Venere davanti al disco solare, diventarono di grande interesse con l’introduzione del telescopio, perché erano utili per calcolare le dimensioni dell’orbita terrestre. Misurando la durata del transito per vari osservatori ben distanziati in latitudine, si poteva risalire alla parallasse solare attraverso particolari calcoli trigonometrici.
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Il transito di Venere davanti al Sole50
Il transito di Venere davanti al Sole
Walter Ferreri
Il 6 giugno si verificherà uno dei più rari ed eccezionali fenomeni astronomici, ma dall’Italia se ne potrà osservare solo l’ultima ora, all’albaIl transito di Venere davanti al Sole è un fenomeno molto raro, che si verifica in coppia, con i due eventi distanziati di 8 anni; poi occorre attendere ben 105 o 120 anni per la successiva coppia di passaggi. L’ultimo di questi eventi ebbe luogo l’8 giugno 2004, e dopo questo del 6 giugno 2012 il prossimo si verificherà solo nel 2117: i transiti di Venere, indubbiamente tra i più rari fra tutti i fenomeni planetari, sono ancora più rari delle mutue occultazioni di pianeti visibili a occhio nudo! Per quanto ne sappiamo, nella storia dell’umanità sono stati osservati finora solo sei transiti, gli ultimi tre dei quali sono stati anche fotografati. Per questo, è uno di quei pochi fenomeni che giustificano un viaggio, anche lontano, per poterlo osservare nella sua interezza. Per chi parte dall’Italia, le regioni più convenienti sono quelle dell’Asia (come la Mongolia) più ancora che delle meno lontane regioni più a nord della Russia, per le probabilità di avere cielo sereno (vedi il box “In giro per il mondo per osservare il transito”).
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Dalla più bella costellazione del cielo venne ORIONE46
Dalla più bella costellazione del cielo venne ORIONE
Walter Ferreri
La nascita e i primi passi della prima rivista degli astrofili in ItaliaAlla fine di maggio del 1992, usciva il primo numero di Nuovo Orione, la rivista di astronomia che negli anni successivi sarebbe divenuta la più diffusa in Italia. Vent’anni sono un tempo considerevole per una rivista dedicata a un settore amatoriale così specifico (ce li racconta Piero Stroppa nell’articolo a pag. 40), ma questo tempo si può estendere di ulteriori 15 anni, se si considera l’edizione precedente, che vide la sua prima luce nel 1977 con la testata Orione. E questa data è suscettibile di un’ulteriore retrogradazione, se consideriamo la versione ciclostilata della stessa rivista, che vide la luce nel lontano 1973. Ma andiamo per ordine; ci sembra giusto che i nostri lettori conoscano a fondo la storia della loro rivista.
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Nuovo Orione: venti anni per voi e con voi40
Nuovo Orione: venti anni per voi e con voi
Piero Stroppa
Nel giugno del 1992 ripartiva l’avventura della rivista che oggi festeggia il primo ventennale, con tanti progetti ancora nel cassetto...Le grandi imprese nascono sempre per caso. O forse no. Nel giugno del 1992, stavo visitando la fiera di astronomia Astron92 a Novegro, alle porte di Milano. E qui - tra un telescopio e l’altro - trovai lo stand della rivista Nuovo Orione, che presentava il suo primo numero, pubblicato dalla casa editrice Sirio di Milano. Conobbi lo stesso giorno il dott. Angelo Faggiano, titolare della casa editrice, il quale intendeva rilanciare seriamente la rivista, con un rinnovamento anche grafico e redazionale. Gli proposi alcune idee per migliorare e aggiornare questo “nuovo” Orione, rendendomi disponibile a qualche forma di collaborazione, per curare rubriche o scrivere articoli. Dovetti fare una buona impressione, perché pochi giorni dopo l’editore mi convocò nel suo ufficio e mi disse solo queste parole: “Vuole farmi lei la rivista?”. Dopo il naturale sbigottimento di fronte a questa richiesta secca, accettai la proposta. Non subito, ma dopo l’estate, cominciai con una certa apprensione questa impresa, non sapendo se ce l’avrei fatta e quanto sarebbe durata. E invece siamo qui a parlarne, dopo vent’anni, 241 numeri della rivista (compreso questo) e tante altre pubblicazioni e iniziative, che cercherò di rievocare in queste pagine.