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UN OCCHIO DA 39 METRI si aprirà sul cielo delle Ande40
UN OCCHIO DA 39 METRI si aprirà sul cielo delle Ande
Andrea Simoncelli
Approvato E-ELT, European Extremely Large Telescope. Sarà il telescopio più grande del mondo, lavorerà nell’ottico e nell’infrarosso, e sarà operativo a Cerro Armazones entro il 2024In giugno il Consiglio dell’ESO (European Southern Observatory) ha approvato la costruzione dello European Extremely Large Telescope (E-ELT), un telescopio gigantesco, con uno specchio primario di quasi 40 m di diametro, e della prima serie di strumenti. Tutti i paesi aderenti all’ESO hanno assicurato il loro supporto al progetto. Una parte dei finanziamenti già approvati servirà per i lavori alla strada di accesso al sito di Cerro Armazones (Cile), dove sorgerà il telescopio, e per realizzare lo specchio ad ottica adattiva (M4, il quarto dei cinque specchi per l’ottica di E-ELT). Precise verifiche hanno confermato che il progetto è tecnicamente affidabile e che non supererà il budget di 1083 milioni di euro.
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RITRATTO DELL’UNIVERSO nell’era del bosone di Higgs52
RITRATTO DELL’UNIVERSO nell’era del bosone di Higgs
Piero Galeotti
La particella recentemente scoperta al CERN ha un ruolo decisivo non solo nella fisica subnucleare ma anche nell’interpretazione dei primi istanti dell’evoluzione cosmica. Vediamo qualeI lettori ricorderanno che nell’editoriale del numero scorso ho discusso la scoperta del bosone di Higgs, annunciata il 4 luglio in un seminario al CERN, il Laboratorio Europeo di Fisica Nucleare, dai responsabili dei due esperimenti dedicati a questo studio: ATLAS e CMS. La notizia è stata contemporaneamente data anche al Fermilab, l’analogo del CERN in funzione vicino a Chicago, negli Stati Uniti. Con un comunicato stampa il laboratorio americano si congratulava per la scoperta, ottenuta anche grazie al contribuito di oltre 1700 ricercatori, professori, studenti e tecnici americani che avevano lavorato insieme con i colleghi europei alla costruzione dell’acceleratore LHC e dei suoi quattro principali esperimenti. Due giorni prima, anche al Fermilab erano stati presentati i risultati finali della ricerca sul bosone di Higgs, ottenuti con due esperimenti, CDF e DZero, all’acceleratore Tevatron durante dieci anni di misure e dopo aver raccolto 500.000 miliardi di collisioni tra protoni.
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UN “SISTEMA SOLARE” IN CULLA56
UN “SISTEMA SOLARE” IN CULLA
Thayne M. Currie , Carol A. Grady
Scoperta una stella simile al Sole ma molto giovane, circondata da un sistema planetario in formazione. In una parola, gli astronomi stanno vedendo l’aspetto del nostro Sistema Solare nella sua infanzia...Quando si formarono i pianeti? Non possiamo andare indietro nel tempo per fotografare il Sistema Solare primordiale, ma, in teoria, possiamo avere un’ottima alternativa: riprendere immagini di un sistema planetario molto giovane attorno a una stella di tipo solare in età compresa tra 1 e 5 milioni di anni, il tempo stimato per la formazione dei pianeti giganti. I sistemi planetari extrasolari molto giovani sono importanti perché ci possono aiutare a comprendere come inserire il Sistema Solare nel contesto generale della formazione planetaria. Più dell’80% delle stelle nasce con dischi ricchi di gas e polvere.
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DA MILANO ALL’INFINITO L’Osservatorio Astronomico di Brera#62
DA MILANO ALL’INFINITO L’Osservatorio Astronomico di Brera
Ginevra Trinchieri , Agnese Mandrino
Tre i principali campi di ricerca: cosmologia, astrofisica relativistica e astrosismologia. La curiosa scoperta di un ammasso di galassie che non dovrebbe esistere. Tecnologie innovative e succursale di MeratePer ragioni storiche e per scelte strategiche, l’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera si è concentrato, nel corso degli anni, su tre filoni di ricerca principali: cosmologia osservativa, fenomeni relativistici in contesto astrofisico e astrosismologia. Incominciamo da quest’ultima. L’astrosismologia Ogni stella ha un cuore pulsante, che si rivela attraverso onde sismiche, piccoli o grandi astromoti, che provocano variazioni di luminosità e di temperatura sulla sua superficie. Con tecniche specifiche, si può risalire alle proprietà delle parti interne della stella, e da queste trarre informazioni sulla sua vita ed evoluzione. Inoltre da certe piccole perturbazioni si può intuire la presenza di pianeti, corpi privi di una luce propria che consenta di rivelarli ma provvisti di una massa sufficiente a perturbare il moto della stella attorno a cui orbitano.
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LA “PENTOLA” DEL SOLE bolle a fuoco molto lento...68
LA “PENTOLA” DEL SOLE bolle a fuoco molto lento...
Walter Ferreri
Scoperta rivoluzionaria: i moti di convezione solare avvengono fino a 100 volte più lentamente di quanto si pensasseIl trasporto dell’energia all’interno del Sole nella regione convettiva avviene da 20 a 100 volte più lentamente di quanto si credeva. È una scoperta resa possibile dalla sonda SDO che potrebbe rivoluzionare le conoscenze sulla nostra stella. Ma per comprendere questa novità è bene partire da nozioni più generali e ben acquisite. Di tutti gli astri, uno viene osservato più di tutti gli altri, e non disinteressatamente: si tratta del Sole, la nostra stella, l’astro dal quale dipende la vita sulla Terra. Di questo erano già ben consapevoli gli antichi, che gli avevano eretto altari, lo seguivano con attenzione ed erano addirittura arrivati a considerarlo un dio.
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BINOCOLO GIORNO-E-NOTTE72
BINOCOLO GIORNO-E-NOTTE
Piero Bianucci
Il Vortex 10x56: buon compromesso tra potenza e leggerezza all’insegna della qualità otticaIl primo binocolo è quasi contemporaneo del telescopio e nasce come un suo perfezionamento. Il 2 ottobre 1608 l’occhialaio fiammingo Johannes Lipperhey faceva domanda di brevetto per un rudimentale strumento ottico che poche settimane prima aveva presentato al conte Maurizio di Nassau. Era il primo cannocchiale (o uno dei primi, non lo sapremo mai). Quattro giorni dopo la commissione incaricata di valutare la richiesta manifestò la sua disponibilità ad accoglierla se Lipperhey avesse perfezionato la sua invenzione in modo che si potesse guardare “con entrambi gli occhi”. Il 15 dicembre “lo strumento per vedere lontano con entrambi gli occhi” era pronto e veniva consegnato alla commissione. Nel frattempo però le cose si erano ingarbugliate, perché il brevetto del cannocchiale l’aveva chiesto anche l’olandese Jacob Metius, sostenendo di esserne il vero inventore. Così alla fine la richiesta di Lipperhey fu respinta in quanto la commissione ritenne che “diversi altri avessero conoscenza dell’invenzione”. Tuttavia, poiché l’apparecchio binoculare funzionava bene, i commissari chiesero a Lipperhey di costruirne altri due per un compenso di 300 fiorini.
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HOUSTON, abbiamo un problema...46
HOUSTON, abbiamo un problema...
Dave English
Capita a volte che le frasi più famose... non siano mai state pronunciatePoche parole possono a volte essere un’ottima testimonianza di grandi idee o di momenti memorabili nella storia. Frasi come “Houston, abbiamo un problema” oppure i “miliardi e miliardi” (“billions and billions”) di Carl Sagan risultano indimenticabili nella memoria collettiva. Ma a volte la nostra memoria si focalizza su testimonianze poco corrette. Alcune tra le frasi meglio conosciute della storia sono ricordate in maniera scorretta, e le citazioni di tipo astronomico non fanno eccezione. Da Galileo alle missioni Apollo, da Star Trek a Cosmos, cercherò di ricostruire la storia di alcune tra le più popolari citazioni astronomiche riportate in modo sbagliato. Eppur si muove Una famosa storia apocrifa riguarda Galileo Galilei, che, in odore di eresia, fece abiura della sua teoria eliocentrica nel 1633 davanti al Sant’Uffizio. Secondo una versione, Galileo, mentre si alzava dalla postura inginocchiata, avrebbe mormorato: “Eppur si muove”.
Le Stelle nr. 110 Settembre 2012
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UN “SISTEMA SOLARE” IN CULLA56
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DA MILANO ALL’INFINITO L’Osservatorio Astronomico di Brera#62
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LA “PENTOLA” DEL SOLE bolle a fuoco molto lento...68
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BINOCOLO GIORNO-E-NOTTE72
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HOUSTON, abbiamo un problema...46