
-
Satelliti artificiali. Terza fu l’Italia36
Satelliti artificiali. Terza fu l’Italia
Piero BianucciMezzo secolo fa, il 15 dicembre 1964, il nostro Paese, preceduto solo da Unione Sovietica e Stati Uniti, metteva in orbita una sua navicella spaziale. Compì l’impresa Luigi Broglio, padre del Poligono “San Marco” al largo del Kenya. Ce ne parla in una intervista del 1985
Mezzo secolo fa, il 15 dicembre 1964, terzo Paese del mondo dopo Unione Sovietica e Stati Uniti, l’Italia metteva in orbita un satellite artificiale. Era l’Italia del miracolo economico, l’Italia che aveva appena inaugurato l’autostrada del Sole e avviato un programma nucleare, l’Italia dell’ENI che con il suo cane a sei zampe dava filo da torcere alle “sette sorelle” multinazionali del petrolio, l’Italia con una grande industria metalmeccanica, una chimica competitiva, un’azienda informatica capace di rivaleggiare nell’innovazione con l’IBM.
-
I primi quindici anni di XMM-Newton42
I primi quindici anni di XMM-Newton
Andrea Simoncelli, Andrea TiengoA dicembre 2014 il satellite spegne quindici candeline, diventando così un vero e proprio “evergreen” astrofisico. Il punto sulla missione e sugli eccezionali risultati ottenuti nel campo dell’astrofisica delle alte energie
Il telescopio orbitale X-ray Multi Mirror (XMM), denominato XMM-Newton in onore del grande scienziato inglese Isaac Newton, con i suoi 10 metri di lunghezza e 4 tonnellate di peso è il più grande satellite costruito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). È stato lanciato il 10 dicembre 1999 dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana francese, e spinto in orbita da un potente razzo vettore Ariane V. Il satellite trasporta tre telescopi per raggi X con una grande area efficace (circa 2400 cm2 in totale), sensibili a energie comprese tra 0,1 e 15 keV.
-
Ancora novità da Titano49
Ancora novità da Titano
Mario Di MartinoDati recenti della sonda Cassini hanno permesso di fare due sorprendenti scoperte: una gigantesca nube tossica che forma un vortice al di sopra del Polo Sud del satellite di Saturno e una strana figura che appare e scompare nel mare Ligieia, uno dei grandi bacini di metano ed etano liquidi presenti su questa gigantesca luna
Dati recenti inviati a terra dalla sonda Cassini, che da ormai più di 10 anni sta esplorando il sistema di Saturno, hanno svelato grandi cambiamenti stagionali in atto nell’atmosfera di Titano – la più grande delle 62 lune accertate che orbitano attorno al pianeta degli anelli e unico satellite del Sistema Solare ad avere un’atmosfera consistente – che, con i suoi 5150 km di diametro, supera in dimensioni il pianeta Mercurio. Le immagini e i dati raccolti dalla Cassini e dal lander Huygens ci hanno mostrato già da tempo che il paesaggio di Titano è per certi versi simile a quello della Terra, con dune, fiumi, laghi, mari e nubi. A plasmarlo però non è l’acqua, bensì il metano ed altri idrocarburi che esistono in grandi quantità su Titano sia in forma liquida che gassosa.
-
Le meteoriti raccontano54
Le meteoriti raccontano
Maurizio EltriChiunque osservi queste fantastiche rocce può identificare alcune delle peculiarità che hanno consentito ai ricercatori di ripercorrere le tappe fondamentali della storia evolutiva del nostro sistema planetario
Quattro miliardi e seicento milioni di anni fa il nostro sistema planetario ancora non esisteva, al suo posto c’era una grande nube appiattita di gas e polveri sottilissime, e al centro un giovanissimo Sole. La nostra stella era assai meno stabile di come è oggi e il suo vento stellare aveva già allontanato i gas dalle regioni più interne.
Probabilmente a causa di potenti esplosioni che s’irradiavano dalla superficie del Sole, si sono venute a creare le condizioni ideali che hanno consentito la formazione dei primi corpuscoli rocciosi. Le loro dimensioni erano veramente piccole, oscillando mediamente da alcuni decimi di millimetro a qualche millimetro.
-
Sandra Savaglio l’astrofisica che “torna a casa”62
Sandra Savaglio l’astrofisica che “torna a casa”
Massimiliano RazzanoTra Stati Uniti e Germania, la brillante carriera della scienziata italiana che da oltre dieci anni studia i misteri dei lampi gamma. E che, dopo un lungo periodo da “cervello in fuga”, ora è ritornata in Italia per insegnare astrofisica nella sua Calabria
Quando la raggiungiamo al telefono, Sandra è alle prese con gli ultimi pezzi di trasloco. Non è mai facile, perché devi scegliere cosa lasciare e cosa portare con te. Ancora meno facile quando il trasloco ha il sapore di una sfida, che ti porta in Italia dopo tanti anni di lavoro all’estero. Ma Sandra quella sfida l’ha accettata, ed è tornata con una chiamata da professore ordinario all’Università della Calabria, grazie alle normative di assunzione “per chiara fama”.
-
Dal nano al cosmo. I telescopi del futuro66
Dal nano al cosmo. I telescopi del futuro
Alessandro ChiolerioLe straordinarie proprietà dei metalli liquidi a film sottili promettono specchi pieghevoli che potranno essere messi in opera nello spazio.
Immaginate di dover partire per un lungo viaggio, un viaggio difficile, durante il quale voi e il vostro ba-gaglio sarete sottoposti a numerosi sbal-lottamenti. Non potrete certo riempire la valigia di specchi o altri oggetti fragili. Forse meglio uno zaino da trekking bello capiente. I vestiti arrotolati a salsiccia per riempire al meglio il (poco) volume dispo-nibile. Immaginate ora che quel viaggio difficile sia rappresentato da un lancio interplanetario a bordo di un razzo, e che il vostro prezioso carico sia costituito da un telescopio, per osservare pianeti lontani senza essere disturbati dalla turbolenza atmosferica, dalle nuvole e dall’inquinamento luminoso.