Nuovo Orione nr. 274
Marzo 2015
In edicola dal 27 febbraio
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A colloquio con Terry Lovejoy22
A colloquio con Terry Lovejoy
Federico ManziniÈ ancora possibile scoprire comete con una strumentazione amatoriale? Ce lo dice lo scopritore della Cometa dell’Epifania 2015
Nonostante la presenza competitiva di sistemi di ricerca completamente automatizzati, quasi ogni anno si scopre una cometa destinata a diventare importante, tanto da essere fotografata e ripresa da tutti per la sua bellezza nel cielo: gli autori di queste scoperte sono quasi sempre amatori, astronomi non professionisti che dedicano il loro tempo notturno alla ricerca di questi corpi volubili e ancora quasi sconosciuti.
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L’eclisse di Sole del 20 marzo28
L’eclisse di Sole del 20 marzo
Walter FerreriQuest’anno potremo assistere ad una delle più notevoli eclissi parziali di Sole degli ultimi anni: è il fenomeno del mese
Dopo l’astinenza di un anno, eccoci con un’eclisse totale di Sole, che sarà visibile come una parziale notevole per l’Italia.
L’eclisse del 20 marzo di quest’anno, che si verifica poche ore prima dell’equinozio primaverile, è sicuramente il fenomeno astronomico più rilevante del 2015. Purtroppo, però, le regioni emerse interessate dal fenomeno sono molto limitate e caratterizzate da un clima rigido. Si tratta delle isole Faroe e delle Svalbard; le prime a una latitudine meno nordica, ma sempre tale da prevedere temperature molto basse per l’inizio della primavera.
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La scoperta delle molecole organiche su Marte30
La scoperta delle molecole organiche su Marte
Cesare GuaitaIl merito è del rover Curiosity: il clamoroso annuncio è stato dato a San Francisco durante l’annuale Congresso della Società Geofisica Americana
A metà del 2012, A. Steel (Carnegie Institution di Washington) pubblicò i risultati di una ricerca relativa a una dozzina di meteoriti marziani di età compresa tra 100 milioni e 2 miliardi di anni. In queste meteoriti, Steel cercava la presenza di materiali organici: la sorpresa fu che questi materiali vennero scoperti in tutte le meteoriti marziane prese in considerazione.
Ricordiamo che i composti organici sono molecole costituite da catene (lineari o cicliche) di atomi di C (carbonio), spesso accompagnate da piccole porzioni di atomi di N (azoto), O (ossigeno) e pochissimi altri elementi.
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Cinquant’anni fa la prima passeggiata spaziale36
Cinquant’anni fa la prima passeggiata spaziale
Gianfranco BenegiamoBastò una decina di minuti al cosmonauta Leonov per entrare nella storia dell’astronautica
Le attività svolte dagli astronauti all’esterno delle navicelle spaziali, genericamente indicate dall’acronimo EVA (Extra-Vehicular Activity) sono diventate ormai quasi routine, eppure continuano a presentare gravi rischi. Basti ricordare l’inconveniente accaduto nel 2013 a Luca Parmitano, impegnato in un lavoro all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale, quando vide dell’acqua accumularsi pericolosamente dentro il casco.
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A caccia di getti cosmici42
A caccia di getti cosmici
Dave TostesonFenomeni comuni, presenti in ogni parte dell’Universo, sono visibili con (grandi) telescopi amatoriali ma al limite della percezione
I getti astrofisici sono comuni nel cosmo ma non nei programmi osservativi degli appassionati di astronomia. Di questi fenomeni si legge in relazione alla fisica dei buchi neri, alla forma delle galassie e alla nascita delle stelle ma nulla in proposito a come fare per osservarli. Proprio questo mi ha indotto a provare a farlo.
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Stefano Seveso: quando passione e competenza sfociano in una professione46
Stefano Seveso: quando passione e competenza sfociano in una professione
Giancarlo CalzettaUn astrofilo di lunghissima data ha colto la palla al balzo e ha trasformato una crisi in una grande opportunità, da cui è nata ARTESky
Le grandi passioni nascono spesso per caso: in mezzo ai regali di compleanno, tra i film visti al cinema, nelle pagine di un libro trovi quella foto, scena o particolare che fa scattare la scintilla in grado di cambiarti la vita.
Questo è esattamente ciò che è successo a Stefano Seveso quando, all’età di 12 anni, suo padre gli regalò una copia di L’astronomo dilettante di Paolo Andrenelli. Come è accaduto a tanti astrofili con libri simili, quella lettura lo proiettò nell’esplorazione dei misteri del cosmo, ma il suo slancio fu tale da portarlo a sviluppare anche una grande passione per la costruzione dei telescopi. Stefano iniziò a lavorare da solo gli specchi che poi avrebbe usato per assemblare strumenti completi e funzionanti, approfondì le sue conoscenze e finì per fondare un circolo astrofili.
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Riflettore Newton TS ONTC801048
Riflettore Newton TS ONTC8010
Federico ManziniQuesto test vede la prova di uno strumento Teleskop Service (TS) di qualità molto elevata; anche il suo prezzo appare, a prima vista, piuttosto alto (siamo abituati a costi ben contenuti per i riflettori), ma si tratta di un riflettore con specchio principale TS in pyrex da 200 mm di diametro e focale di 1000 mm. L’apertura focale è quindi f/5, ottimo compromesso fra velocità e risoluzione. Vista la leggerezza, potrà essere accoppiato a qualunque montatura equatoriale, scegliendone una che permetta di lavorare in assoluta tranquillità, considerando anche la qualità del telescopio.
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Oculari Teleskop Service XWA54
Oculari Teleskop Service XWA
Walter FerreriLa Teleskop Service Italia ci ha inviato quattro oculari TS (Teleskop Service) XWA, dall’incredibile campo di 100° e 110°, dove la sigla XWA indica questa loro caratteristica (XWA = eXtreme Wide Angle; così si distinguono dalla serie WA a 82°).
Grazie ai computer e ai moderni vetri ottici, oggi è possibile progettare oculari che nel passato avrebbero richiesto calcoli lunghissimi ed estenuanti. Inoltre, le numerose lenti richieste per arrivare a queste prestazioni avrebbero creato dei problemi per la notevole perdita di luce conseguente ai molti passaggi aria-vetro e vetro-aria. L’efficienza dei trattamenti a strati multipli ha permesso di fruire dei vantaggi della presenza di molte lenti senza la contropartita della minore luce trasmessa (o, comunque, in forma trascurabile).