Le vostre domande

• Domanda fatta da: Paolo Conti, [email protected], 17/01/2018

  
  

  Auguri a tutto il team per il nuovo assetto della rivista e una raccomandazione: fatela vivere a lungo! La domanda è questa: posto che il tasso di nascita delle stelle nella via Lattea è di circa 7 all'anno (secondo fonti autorevoli) come spiegare la nascita simultanea di centinaia di stelle in un ammasso aperto? Grazie

  risponde Walter Ferreri

   

  Prima di tutto, grazie per gli auguri e per la raccomandazione.

   

  La formazione contemporanea di tante stelle in un ammasso aperto non è in contraddizione con l’indicazione del numero di stelle che nascono per anno nella Via Lattea. Infatti, questo è un numero medio, ovvero quanto indicato dalla statistica. E’ come quando si dice che giocando con una data lotteria in media ogni 10 euro giocati se ne vincono 5. Questo ovviamente non significa che ogni giocatore vinca 5 euro acquistano un biglietto da 10 euro. In pratica vi sono pochi giocatori che vincono più di 10 euro e molti che non vincono nulla. Così, nella Via Lattea, vi sono dei periodi in cui nascono parecchie stelle ed altri in cui ne nascono meno. Spalmando il numero delle stelle nate in un grande lasso di tempo, si ottiene il valore medio.

   

   

   

                                                                                     Un cordiale saluto,  Walter  Ferreri   

   

• Domanda fatta da: Alfredo Suatoni, [email protected], 19/01/2018

  
  

  Buon Giorno a tutti ! Avevo nel cassetto questa foto di ormai venti anni fa, e di cui non trovo più il negativo originale : l'ho scansionata al computer e ve la invio per un Vostro parere... Nel 1997 ho acquistato un telescopio VIXEN Newton da 20 cm, modello GP-R 200SS, e l'ho subito equipaggiato con tutto il necessario per fotografia su pellicola (rifrattore di guida, motori su entrambi gli assi, cannocchiale polare, meccanismo di messa a fuoco sul piano pellicola, ecc.). L'anno seguente, partecipai per la prima volta allo Star-Party di Saint-Barthèlemy con tale attrezzatura, e scattai alcune foto, tra le quali questa che Vi allego della nebulosa M42. Fu la prima e unica volta in cui mi dedicai alla fotografia astronomica : in seguito, acquistai un Dobson della Obsession da 18', e ora anche un binocolo gigante VIXEN BT-126-A, con i quali mi dedico con soddisfazione esclusivamente al visuale. Ma quelle prime foto... che ne dite ? ho fatto bene ad abbandonare l'impresa ? i CCD erano allora cosa da elite, e su pellicola era veramente complesso. Ecco i dettagli della fotografia : strumento Newton Vixen 200 mm, macchina fotografica Zenith-E con pellicola Kodak PJM-400, esposizione di 16 minuti, nessuna elaborazione. Grazie per il Vostro commento, e a presto. Cordiali Saluti, Vostro Alfredo Suatoni

  risponde Federico Manzini
  

  Buongiorno Suatoni,

  nel 1997 lei aveva una attrezzattura invidiabile; in quel momento il suo era uno dei migliori setup in commercio e lo dimostra la qualità dell'immagine che ha inviato. E' forse un peccato che lei abbia abbandonato il mondo dell'astrofotografia, ma le posso assicurare che la gioia di vedere e 'toccare con gli occhi' galassie, nebulose e stelle con il suo dobson non è seconda a nulla! Ai tempi si poteva raggiungere con rapidità il limite delle prestazioni della fotografia chimica, ora il CCD e le camere digitali hanno aperto un mondo quasi infinito, dove però bisognerebbe essere più esperti e approfondire i fenomeni che coinvolgono gli oggetti che si fotografano.

  I moderni astrofotografi 'godono' delle bellezze della volta celeste sul monitor del loro PC, mentre lei (e tutti coloro che si dedicano all'osservazione visuale) le apprezzano direttamente attraverso un oculare; cosa cambia? Nulla: è una gioia per entrambi vagare per il cielo...

  A presto, cieli sereni

  Federico Manzini

• Domanda fatta da: Daniele, [email protected], 22/01/2018

  
  

  Buongiorno, Avrei bisogno di un consiglio per un tubo ottico (OTA) da accoppiare alla mia Celestron GoTo NexStar SLT (max. 3.5 kg di carico). Pensavo ad uno dei seguenti (considerando la portata massima della SLT): - Celestron Maksutov-Cassegrain 127/1500 - Vixen Cassegrain MC 110/1035 (VMC110L) - Skywatcher Rifrattore Acromatico 102/500 - Omegon (o Bresser) Maksutov-Cassegrain 127/1900 - Bresser Rifrattore Acromatico 90/900 Lo userei prevalentemente in visuale per pianeti/luna/stelle doppie. Mi servirebbe un'ottica in grado di scorgere piu` dettagli rispetto agli OTA che gia` alterno sulla SLT: - TS Optics Rifrattore Apocromatico AP 60/360 - Skywatcher Maksutov 90/1250 Grazie e buon lavoro!

  risponde Walter Ferreri

   

  Considerando che ha già un 90 mm (tra l’altro, che fornisce un’ottima resa), l’acquisto di un 102 o 110 mm non cambierebbe le cose di molto. Lo stesso discorso, rinforzato, vale per il rifrattore da 90 mm. Decisamente meglio considerare i 127 mm che ci cita, che non sbordano oltre il peso massimo che ha riportato (3,5 kg) e che forniscono una resa sensibilmente migliore di quella di cui è capace il Maksutov 90/1250 che già possiede. Occorre però fare una considerazione sul 102/500. Questo, grazie alla corta focale, consente anche visioni globali di oggetti estesi (caso più significativo: le Pleiadi), grazie al campo maggiore rispetto alle altre ottiche che ha citato. Inoltre, l’ottica di questo rifrattore è anche quella che ha il prezzo minore. Però solo lei può stabilire quanto questi aspetti siano importanti, ovvero quanto è di suo interesse un campo maggiore e una spesa minore (di circa 150 euro), accettando la resa planetaria, lunare e su stelle doppie inferiore rispetto ai 127 mm. E anche considerando che per i campi estesi ha già un 60/360.

   

  Fra i Maksutov da 127 mm, quelli con focale più lunga, cioè 1900 mm, sono quelli che – perlomeno in teoria – sono in grado di fornire visioni su pianeti, Luna e stelle doppie leggermente migliori.  

   

   

   

                                                                        Un cordiale saluto,  Walter  Ferreri   

   

• Domanda fatta da: Gabrieli Roberto, via Ortigara 20, Enego VI, [email protected], 26/01/2018

  
  

  Ho rinnovato l'abbonamento a Nuovo Orione per tutto il 2018. Non ho ancora ricevuto il numero di gennaio Posso avere notizie?

  risponde Piero Stroppa

  Gent.mo Gabrielli

  innanzitutto la ringrazio per la rinnovata fedeltà alla rivista, con la speranza che le innovazioni che stiamo introducendo nei contenuti e nella grafica incontrino il suo gradimento e quello di tutti i lettori.

  Il turbolento passaggio di consegne dalla vecchia alla nuova amministrazione delle riviste tra dicembre e gennaio ha purtroppo generato ritardi nella distribuzione e nelle spedizioni. Che ha penalizzato tutti, anche la stessa redazione che ha sempre svolto puntualmente il suo lavoro, anzi con un impegno raddoppiato dagli sforzi di rinnovamento.

  In pratica, il numero di gennaio, pur essendo uscito nelle edicole all'inizio del mese (con un leggero ritardo, dovuto alla necessità di uscire con l'anno nuovo per non ricadere nella amministrazione precedente), è stato spedito agli abbonati a fine mese, insieme al numero di febbraio! La casa editrice ha promesso che si accollerà le spese di questo ritardo, con un prolungamento dell'abbonamento che sarà comunicato agli abbonati.

  La preghiamo (e questo vale per tutti gli abbonati!) di comunicare tempestivamente ogni difetto di spedizione alla nuova amministrazione all'indirizzo [email protected]

  Raccomandiamo di riferirisi per acquisti, abbonamenti, informazioni ecc. ai nuovi indirizzi riportati sulla rivista. Inoltre, consigliamo la consultazione del sito www.astronomianews.it e l'iscrizione alla newsletter del sito per ricevere comunicazioni in tempo reale, dato che sulla rivista, tenuto conto dei tempi di produzione e stampa, arrivano sempre molto tempo dopo.

  Un cordiale saluto e cieli sereni

   

• Domanda fatta da: Daniele, [email protected], 22/01/2018

  
  

  Salve, sarebbe possibile ricevere l'articolo di Fabrizio Marchi sul Vixen Skypod VMC 110 (Nuovo Orione nr. 181; Giugno 2007)? Non mi risulta possa essere acquistato separatamente (in formato pdf). Grazie e buon lavoro!

  risponde Piero Stroppa

  Gent.mo Daniele

  l'acquito dei singolo pdf è possibile solo per i numeri più recenti, da quando è stato istituito questo servizio.

  Per i numeri più vecchi è possibile solo acquistare l'arretrato intero e solo in forma cartacea, però vedo dall'archivio che il n. 181 non è più disponibile neanche come arretrato.

  Quindi temo proprio che sia esaurito, ma devo fare una visita al magazzino la settimana prossima e mi accerterò di questo e le farò sapere. 

  Un cordiale saluto

• Domanda fatta da: maurizio sprovieri , [email protected], 14/01/2018

  
  

  Buongiorno. Possiedo un 80 apo Tecnosky. Sono in dubbio sulla montatura da utilizzare tra la Cube pro e la Smart eq pro. Vorrei mantenere la possibilità di spostamento facile dall'intero strumento, come farci delle scale per inquadrare il cielo da una finestra, ma soprattutto avere la possibilità di stazionarlo senza particolari difficoltà o lungaggini di messa in puntamento. Per un fatto di età ormai faccio solo turismo celeste da luoghi come terrazze o finestre ed è utile avere un go to a disposizione......... Grazie. Saluti e cieli sereni.

  risponde Walter Ferreri

   

  Considerate le sue priorità, fra le due montature che cita noi le consiglieremmo la Cube pro, che sulla Smart eq pro ha il vantaggio di non richiedere l’allineamento al polo, quindi evita le “lungaggini” di messa in stazione sulla Polare. Inoltre, aspetto che non guasta, costa anche un po’ meno. Per il resto le due montature che cita sono piuttosto equivalenti, con una possibilità di carico perfettamente compatibile col suo 80 mm.

   

  Tra l’altro la iOptron Cube pro ha un sistema di comandi molto intuitivo (il GoToNova) il cui display contiene ben 8 linee e pulsantiera la cui lettura è facilitata da una retroilluminazione a LED, mentre i servomotori hanno 9 velocità. Per tutto l’apparato elettrico è presente un sistema di protezione contro le sovra alimentazioni.

   

  Il movimento su cuscinetti a sfera (sigillati) su entrambi gli assi garantisce un buon inseguimento degli oggetti una volta puntati. Il treppiede non è dei più robusti, ma più che adeguato al suo strumento. Infine, l’attacco è quello a coda di rondine più diffuso e che possiamo considerare universale.

   

   

   

                                                                                      Buone osservazioni!   Walter  Ferreri   

   

• Domanda fatta da: Bruno , [email protected], 16/01/2018

  
  

  E' possibile dare il nome ad una stella attraverso qualche sito internet ?

  risponde Walter Ferreri

   

  Altroché! Di siti internet attraverso i quali si desidera dare il nome a una stella ce ne sono a volontà. Purtroppo, però, queste stelle così battezzate mantengono il nome dato solo all’interno di tali siti e tali nomi non hanno riconoscimento universale (nonostante termini come “International”). L’unico ente che ha la facoltà di battezzare le stelle con riconoscimento universale è l’Unione Astronomica Internazionale (IAU), il massimo organismo mondiale dell’astronomia. A questo proposito essa ha istituito un’apposita commissione, il Working Group on Star Names (WGSN, gruppo di lavoro sui nomi delle stelle), composta da otto membri. In questi “battesimi” sono vietati, tra gli altri, i nomi di animali domestici, quelli di natura commerciale e quelli di persone.

   

  I nomi acquistati dai siti che propongono tali vendite non hanno assolutamente un riconoscimento generale. E’ un po’ come se una ditta proponesse di vendere i nomi delle nazioni, precisando che questi risulteranno nel suo atlante o nelle sue mappe. Essa nel suo atlante potrà chiamare Paola la Francia o Giovanni la Germania, ma, certamente, nessuno al di fuori di tale ditta riconoscerà tali nomi.

   

  La moda di acquistare i nomi delle stelle sta avendo un certo successo commerciale in quanto si tratta indubbiamente di un regalo insolito, anche considerando che vi sono soluzioni con le quali si spendono solo poche decine di euro. Ma, al di là del certificato, mappa, ecc. che vengono consegnati, rimane solo un bel pensiero.

   

                                                                             Un cordiale saluto,  Walter  Ferreri   

   

• Domanda fatta da: Besana Roberto, [email protected], 06/01/2018

  
  

  Buongiorno Da circa un anno ho acquistato un telescopio GSO 300/1200 Newton che dedico prevalentemente al profondo cielo in particolare alle galassie; Vorrei rivolgervi qualche domanda allo scopo di sfruttare al meglio il mio tempo osservativo: 1) Quale magnitudine limite posso sperare di raggiungere sulle galassie e quale sarebbe l'ingrandimento più adatto allo scopo? 2) Da dove osservo, per la maggior parte del tempo, ad occhio nudo si raggiunge, nelle serate migliori e verso nord, a stento la m.5. Vi chiedo se per stimare la magnitudine raggiungibile con il mio telescopio in quelle condizioni sia sufficiente togliere dalla m.lim. telescopica in condizioni ottimali la quantità che in quella serata manca per arrivare alla 6 ad occhio nudo; oppure bisogna applicare un altro metodo? Quale? 3) Consultando l'ottimo libro 'Costellazioni e mito' di Walter Ferreri non ho trovato alcuna indicazione circa m.Lim. delle galassie riportate nelle mappe, a naso direi intorno alla 11 e quindi dovrei riuscire a vedere tutte quelle visibili dall'Italia, è così? Vi ringrazio per le Vs. cortese risposte e porgo i miei distinti saluti e complimenti per la Vs. bella rivista.

  risponde Walter Ferreri

   

  A differenza di quanto si verifica con le stelle o, in generale, con gli astri che si presentano puntiformi, per quelli estesi è più problematico indicare un valore esatto in quanto questo non è indicato linearmente dalla trasparenza del cielo. Facciamo un esempio. Supponiamo che  in condizioni ottimali sulle stelle col suo 30 cm si arrivi alla magnitudine 14 e che sulle galassie il limite sia sulla 13a. In una sera leggermente velata poniamo che, con lo stesso strumento, le stelle più deboli che si riescano a scorgere siano quelle di 13a; ebbene in tale serata le galassie più deboli potrebbero non essere quelle di 12a (di una magnitudine inferiore), ma quelle di 11a. Questo perché gli oggetti estesi risentono di più delle velature. Per questo una semplice sottrazione da quello che ad occhio vede meno della sesta non fornisce risultati attendibili, né esiste un metodo preciso per calcolarlo. Comunque, se ad occhio nudo lei arriva alla quinta, col suo strumento sulle galassie dovrebbe arrivare alla 12a. Questo significa poter scorgere tutte quelle indicate nel nostro “Costellazioni e mito”, che riporta tutte quelle entro l’11a magnitudine, come ha correttamente ipotizzato. L’ingrandimento più adatto è quello massimo concesso dal seeing; presumibilmente, nella maggior parte delle notti, quello compreso fra 150 e 200x.

   

  L’impossibilità di fornire una risposta precisa dipende anche dal fatto che ogni osservatore tende a sviluppare di più un certo tipo di acutezza visiva rispetto ad un altro. Ovvero, uno può avere una vista molto sviluppata per scorgere sorgenti puntiformi, un altro per sorgenti diffuse e, un altro ancora, per risolvere i minuti dettagli di una superficie planetaria. Ad esempio, lo scrivente ha evidenziato, rispetto a dei suoi colleghi, una capacità leggermente maggiore di notare deboli contrasti ed una inferiore nel risolvere stelle doppie strette.

   

   

   

                  Grazie per le sue lusinghiere considerazioni sul libro e sulla rivista , Walter Ferreri                                                                                    

   

• Domanda fatta da: Paolo Bocchi, [email protected], 09/01/2018

  
  

  Vorrei rinnovare l'abbonamento digitale alle riviste, ma sono deluso dal player che non permette lo spostamento della pagina all'interno dello schermo dopo l'ingrandimento di cui necessito per problemi di vista. In questo modo non mi risulta possibile leggere completamente la pagina stessa. Nella versione precedente del Player la cosa era fattibile ed era anche presente una comoda funzione di stampa pagina che talvolta risulta utile per avere un articolo da consultare off-line. Sarei curioso di sapere se sono solo io ad avere questo problema con l'ingrandimento o se avete avuto altre segnalazioni.

  risponde Piero Stroppa

  Il gestore del sito ci assicura che terrà in considerazione la richiesta , anche se probabilmente non riuscirà ad agire sul player paperator prima del prossimo mese. Molti problemi sono in corso di sistemazione in contemporanea e molte novità in corso di realizzazione. Entro il mese sarà disponibile su Play Store una nuova App per la fruizione degli abbonamenti su tablet Android, quindi un nuovo metodo che i lettori richiedevano da un po'. Anche l'app iOS entro il mese verrà aggiornata per la sistemazione di alcune segnalazioni arrivate questo mese. Le esigenze sono tante e si cerca di far fronte a tutte. Per ognuna si chiede la pazienza di attendere la soluzione...

   

• Domanda fatta da: Alessandro Pedrelli, [email protected], 10/01/2018

  
  

  Salve,io vorrei acquistare una nuova camera planetaria da utilizzare con il mio Celestron C11,al momento posseggo una Celestron Neximage 5, ma vorrei passare ad un livello superiore. Quale mi consigliereste? Ho un budget di max 400 €.

  risponde Giuseppe Donatiello

  Ciao Alessandro. La Neximage 5 è ancora una camera planetaria competitiva, con caratteristiche non dissimili dalle varie QHY, ZWO, Altair, ecc., almeno nella fascia dei circa 5MP, quindi non è ben chiaro cosa tu intenda per passaggio a un livello superiore. Dimensioni maggiori del sensore? Migliore QE? Mono o colore? Nella fascia massima di prezzo da te considerata, sinceramente, non ci trovo nulla di realmente superiore alla tua camera ad eccezione di qualche funzione in più. In altri termini, nessun prodotto che giustifichi pienamente il passaggio ad una differente camera planetaria che offra in concreto più di quanto tu non possa già fare con quella che possiedi. Camere con sensori e caratteristiche superiori sono tutte fuori tetto massimo, comprese alcune camere da 6MP basate sull'ottimo sensore retroilluminato Sony IMX178 ad un prezzo un po' maggiore da quello da te considerato (QHY,ZWO ASI). Entro il budget da te preventivato trovi diversi dispositivi con sensori più piccoli (1.3-3MP), benché molto performanti e con funzione autoguida. Quale consigliare, dunque? I produttori si sono abbastanza uniformati e le prestazioni sono piuttosto omogenee, quindi un po' tutte vanno bene offrendo soddisfacenti prestazioni. Se proprio vuoi cambiare, valuta le tue esigenze e scegli il prodotto a te più conveniente.