Le vostre domande

• Domanda fatta da: Luca Leone, [email protected], 27/02/2018

  
  

  Buongiorno, un quesito sull'utilizzo di un diagonale dielettrico. Rispetto al diagonale standard della celestron utilizzato su un C8, l'utilizzo di un diagonale dielettrico con una riflettività pari al 99% può dare un miglioramento reale? Su osservazioni sopratutto planetarie e 'cittadine', e con normali oculari super plossl, si ha un aumento di luminosità e nitidezza dell'immagine? Grazie, un cordiale saluto. Luca Leone

  risponde Walter Ferreri

   

  Un diagonale dielettrico (che significa “isolante”, “non conduttore”), cioè un deviatore che utilizza la deposizione di decine di strati di ossidi a elevato potere riflettente, raggiunge la riflettività del 99%, e questo valore lo pone in una posizione più favorevole per l’osservazione di oggetti deboli rispetto ad un comune diagonale, dove la riflettività è nell’ordine del 90%. Occorre però aggiungere che anche se il 9% appare una differenza sensibile, personalmente non ho mai notato differenze nette in paragoni sugli oggetti deboli, ma solo leggeri accenni. Nell’osservazione, invece, di Luna e pianeti, di differenze non ne ho notata nessuna. Quindi, dalla mia esperienza, scaturisce che per osservazioni planetarie, cittadine o non, l’acquisto di un diagonale dielettrico non è giustificata: non noterebbe differenze rispetto a quello che ha già. Invece, per l’osservazione di astri del cielo profondo, tale acquisto è giustificabile, ma tenendo presente che la differenza nella percezione e all’atto pratico modesta. A questo punto ognuno deve valutare personalmente se ne vale la pena acquistare uno di questi prodotti (tipicamente molto curati) e, in questo caso, è bene sceglierne uno in quarzo, per la maggiore resistenza di questo materiale.

   

  Inoltre, è doveroso dire che oggi vi sono deviatori non dielettrici che presentano una riflettività fino al 95-96% e, con questi il vantaggio del dielettrico è di fatto inapprezzabile con l’osservazione visuale.

   

  Queste considerazioni valgono sia con “normali Plossl” che con altri tipi di oculari.

   

      

   

                                                                                    Un cordiale saluto,  Walter  Ferreri   

   

• Domanda fatta da: Astrofilo 79, [email protected], 23/02/2018

  
  

  Buona sera. Sono 'esterofilo 79' vi ricordate ? Quando vi avevo inviato quella domanda bella quale teorizzato che la terra fosse una stella mancata? Ora non ricordo più bene se era le stelle oppure nuovo Orione ma credo sia quest' ultima. Volevo dirvi che mi sono trasferito a losanna quindi dallo scorso ottobre non acquistò più i vostri numeri in edicola e mi dispiace per questo . A me piacevano molto e le seguivo ogni mese. Avrei due domande : è possibile rimanere aggiornato sulle vostre uscite mensili anche da qui dove sono ora? E per ultimo io da tempo avrei una teoria se non corretta quanto meno interessante ma è un Po lunga da spiegare posso eventualmente provare su mia mail personale oppure via sms. Non so se caso può andare anche tramite lettera postale. Mi potete rispondere? Nel frattempo vi porgo i più calorosi saluti da parte di un vostro pluriennale lettore.

  risponde Piero Stroppa

  Caro esterofilo 79, non facciamo spedizioni all'estero perché sarebbero un disastro da gestire e scontenterebbero tutti. Però può seguire la rivista in tempo reale con un abbonamento digitale, acquistabile direttamente dal sito. Si risparmi la fatica di comunicarci la sua lunga teoria! Purtroppo non avremmo tempo e competenze per analizzarla... forse è più opportuno che la pubblichi su qualche forum di astronomia così da suscitare l'interesse di qualche esperto. Grazie dei saluti che ricambiamo di cuore. 

• Domanda fatta da: Elena, [email protected], 19/02/2018

  
  

  Buonasera, Possiedo un Celestron NexStar 90 SLT (mak 90/1250). Quale delle soluzioni seguenti mi darebbe di piu` come resa in visuale sui pianeti usando la montatura che ho gia`? - mak 127/1900 - rifrattore TS Optics Apocromatico AP 102/714 ED (sarebbe un po' pesante per la montatura che ho?) In alternativa avrei pensato al dobson 150/1200 (Sky-watcher o GSO) se le soluzioni precedenti non andassero bene per la montatura che ho gia`. Ovviamente altre vostre opzioni (sotto le 1000 euro tutto compreso) sono piu` che ben venute! Grazie e buone visioni!

  risponde Walter Ferreri

   

  Come è noto, tra gli strumenti più commerciali, dopo i rifrattori i Maksutov sono gli strumenti ritenuti migliori per l’osservazione dei pianeti. Per questo noi come scelta la indirizziamo verso il Maksutov da 127 mm, che rispetto al 90 mm, rappresenta già un’ evoluzione sensibile quanto a potere risolutivo. Non c’è dubbio che a parità di diametro il rifrattore che ha considerato sia migliore, ma è solo 10 cm; renderebbe di più solo quando il seeing non è molto favorevole. Inoltre, come ha intuito, il rifrattore ED 102/714 della TS Optics, sbordando dai 5 kg, ha un peso eccessivo per la montatura del NexStar 90 SLT e stiamo considerando la versione meno pesante, quella col doppietto. L’ottica Maksutov da 127 mm ha invece un peso di 3,5 kg e una minore lunghezza. Premesso questo, il consiglio che diamo però non è quello di acquistare semplicemente un’ottica intubata Maksutov da 127 mm ma – soluzione più conveniente da un punto di vista economico – di sostituire integralmente lo strumento. Questo in quanto attualmente il Celestron NexStar 127 SLT è venduto in promozione e, vendendo il suo, globalmente dovrà sborsare meno che non acquistare la sola ottica intubata del 127 mm. Consideri inoltre questa “regola aurea”: una parte staccata di un telescopio ha un prezzo che non è mai in proporzione, ma più alto. Ovvero, se un certo telescopio costa – poniamo - 1000 euro, una sua metà acquistata singolarmente non costerà 500 ma almeno 600.

   

  La soluzione che le proponiamo è corroborata dal fatto che il suo strumento è molto commerciale; non dovrebbe trovare difficoltà a venderlo ad un prezzo interessante.

   

                                                                 Un cordiale saluto,   Walter  Ferreri   

   

• Domanda fatta da: Taddeucci Valerio, [email protected], 19/02/2018

  
  

  Gentilissima redazione: sono recentemente entrato in possesso di un telescopio Maksutov Cassegrain da 127 mm di diametro, con cui osservo abbastanza frequentemente (quando lo studio e il cielo lo permettono), montato su un treppiede fotografico. Tuttavia, vedendo le foto che pubblicate su entrambe le riviste, mi è venuta voglia di provare a fare qualche foto. Dispongo già di un obiettivo Canon, ma mi manca una montatura per l'inseguimento. Mi sapreste consigliare un inseguitore per provare a fotografare oggetti non troppo difficili o che non richiedano alti ingrandimenti? Avevo pensato ad uno Star Adventurer della Sky Watcher o la versione 'mini', visto che il treppiede di cui dispongo ha una portata di 5 Kg. Considerate che sto in primo liceo scientifico e il mio budget è molto limitato. Cordiali saluti e complimenti per la trasmissione ' Cronache Spaziali' che seguo quotidianamente.

  risponde Federico Manzini

  Buongiorno Taddeucci,

  in bocca al lupoi per la scuola!

  La sua scelta di iniziare a fare astrofotografia con un inseguitore ed obiettivi a corta focale è vincente: solo così si riescono a dominare tutte le variabili che poi incontrerà quando vorrà passare a un imaging per il profondo cielo con un telescopio.

  Le indicazioni che lei mi offre circa un possibile acquisto sono valide: tanto lo Star Adventurer, quanto lo Star Adventurer mini sono ottimi strumenti che ho già testato, il primo su Orione n. 283, il secondo sul n. 308. Fra i due forse suggerirei il Mini, molto più moderno e comandabile anche con un app da smartphone.

  Per valutare bene l'acquisto, tenga però presente anche gli inseguitori iOptron Sky Guider e Sky Tracker, Baader Nanotracker, Vixen Polarie Star Tracker e Fattinnanzi Minitrack. Quest'ultimo è un semplicissimo strumento prodotto qui in Italia (http://www.cristianfattinnanzi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=13:minitrack&catid=4).

  A presto, cieli sereni

  Federico Manzini

• Domanda fatta da: Fabrizio Mengoli, [email protected], 13/02/2018

  
  

  Alla redazione di Nuovo Orione. Sono appassionato di fisica e astronomia da un po' di tempo e mi capita spesso di parlarne a ricreazione con il mio prof di matematica (sono in 3^ media e non ho un professore di fisica!). alcuni giorni fa, non ricordo neanche il motivo, parlavamo della luce e dei fotoni e mi è venuta in mente una cosa che nemmeno lui è riuscito a spiegarmi. Per viaggiare alla velocità della luce i fotoni non possono avere massa (e mi pare che questa sia proprio una loro proprietà). Ma se non hanno massa come i raggi di luce possono essere deviati dalla curvatura dello spazio tempo? Mi spiego meglio: secondo le mie attuali conoscenze un oggetto dotato di una certa massa può essere più o meno attratto da un altro oggetto di una certa massa. Ma con i fotoni questa legge andrebbe a cadere poichè non essendo dotati di massa non dovrebbero essere attratti minimamente da un qualsiasi oggetto di una qualsiasi massa. Mi rivolgo alla vostra esperienza per far luce (appunto) sui miei dubbi.Grazie,Fabrizio

  risponde Walter Ferreri

   

  Quello che scrivi Fabrizio è giusto e coerente con la fisica classica, quella newtoniana. Ma Einstein ha dimostrato che una massa “attrae” non secondo la visione di Newton ma, bensì, perché essa, con la sua presenza, deforma lo spazio-tempo circostante. Questo stato di cose è ben evidenziato da una grossa biglia metallica posata su un materassino di gomma; dove si trova la sfera e nella regione che la circonda il materassino presenta una flessione. Nello spazio le particelle, sia con massa che senza (come i fotoni), non possono far altro che seguire la sua geometria, un po’ come un treno che percorre il tracciato dei binari.

   

  Fu proprio l’osservazione di questa deviazione della luce che nel 1919 decretò la validità della teoria della relatività. Osservando delle stelle prossime al bordo del Sole durante un’eclisse totale si vide che la loro immagine era deviata, mentre secondo la fisica classica non avrebbe dovuto esserlo. Sperimenti successivi hanno convalidato quanto ipotizzato da Einstein, come anche la velocità finita delle onde gravitazionali; un altro aspetto che diverge dalle ipotesi di Newton. Per quest’ultimo, se il Sole sparisse, la Terra sentirebbe immediatamente la mancanza della sua forza di gravita; per Einstein la sentirebbe circa 8 minuti dopo: la distanza in tempo luce che c’è fra il Sole e la Terra.

   

  In ogni caso ti faccio i complimenti per porti alla tua età già queste domande.

   

   

   

                                                                                      Un caro saluto,   Walter  Ferreri   

   

• Domanda fatta da: Luca Leone, [email protected], 01/02/2018

  
  

  Buongiorno, vorrei un'informazione sull'osservazione del sole in h-alpha. Mi affascina moltissimo tale osservazione ma, dopo alcune ricerche, mi sembra di capire che l'unico modo per poter fare tali osservazioni sono: - acquistare un telescopio solare h-alpha (tipo Lunt o Coronado) - acquistare l'oculare h-alpha Daystar quark da applicare ad un rifrattore o (la versione combo) da applicare anche ad un SC. In tutti e due i casi la spesa risulta comunque elevata. Non ci sono altri modi? Non ci sono altre case che producono prodotti analoghi (la concorrenza è quasi inesistente)? Grazie. Un cordiale saluto. Luca Leone

  risponde Walter Ferreri

   

  Purtroppo i telescopi o i soli filtri Halfa hanno tutti prezzi sostenuti. Vi sono però due “scappatoie”; una consiste nel considerare il PST Coronado da 40 mm di diametro e 400 mm di lunghezza focale. Nonostante le sue piccole dimensioni questo strumento fornisce visioni interessanti delle protuberanze e della cromosfera, grazie alla banda passante della larghezza di circa 1 Angstrom. Lo si trova ad un prezzo anche inferiore ai 1000 euro.

   

  L’altra è quella di considerare gli strumenti d’occasione. E’ vero che questi strumenti specialistici per l’osservazione solare si trovano con relativa difficoltà nel mercato dell’usato, ma è anche vero che di tanto in tanto se ne reperiscono e che qui si può realizzare un risparmio di almeno un 30-40% rispetto al prezzo del nuovo. Occorre prestare una certa attenzione o farsi rilasciare una garanzia scritta, perché questi strumenti sono piuttosto delicati. Ad esempio, a chi scrive è accaduto – sia pure parecchi anni fa - che uno di tali filtri (della Daystar) dopo qualche anno abbia iniziato a manifestare una “fioritura” interna rendendo l’osservazione dapprima meno piacevole e poi di fatto impossibile.

   

  Sempre nel campo dell’usato, una maggiore tranquillità si ottiene rivolgendosi ad un importatore, dove lo sconto minore rispetto ad un privato è pienamente giustificato dalla garanzia che esso offre, di norma più affidabile di quella che si riceve da un privato.

   

   

   

                                                                              Un cordiale saluto, Walter Ferreri

   

• Domanda fatta da: Mattia Lonardi, [email protected], 28/01/2018

  
  

  Buongiorno, sono interessato all'acquisto del riflettore Ziel MAHK 90 ADVANCED come mio primo telescopio. Vorrei sapere se avete avuto modo di testarlo ed eventualmente una vostra opinione. Grazie Mattia Lonardi

  risponde Walter Ferreri

   

  Il suo è uno strumento molto diffuso in quanto successore del celebre “114” degli Anni 70-90 del secolo scorso. Per questo è stato ed è importato sotto diversi marchi. Noi non abbiamo provato e ne abbiamo pubblicato la prova sul numero 162 (novembre 2005) di Nuovo Orione. Da essa è emerso che si tratta di un Newton classico con un ottimo rapporto prestazioni/prezzo, ideale per l’appassionato che inizia a dedicarsi all’osservazione del cielo. Il suo diametro di 130 mm consente già di assaporare la visione degli oggetti deboli mentre quelli del sistema solare danno parecchia soddisfazione. Il rapporto d’apertura di f/7 non rende critica la collimazione, comunque facile ad eseguirsi. Per la visione dettagliata dei pianeti e per quella delle stelle doppie strette l’acquisto di un terzo oculare o di una lente di Barlow 2x è indispensabile. Infatti, in dotazione vi sono due oculari, che forniscono 45 e 90 ingrandimenti al massimo, mentre l’ottica – come avevamo rilevato – è in grado di fornirne 150-180 con un’ottima definizione. Pertanto, nel caso opti per un oculare, questo dovrebbe avere una focale di 6 o 5 mm.

   

  La montatura equatoriale è una EQ2; come si verifica frequentemente nei prodotti di ingresso, essa non è esuberante quanto a stabilità e in presenza di vento il tubo oscilla. In compenso il motore elettrico per la EQ2 (in AR) è molto economico e – anzi – esistono delle promozioni che consentono di averlo di serie.  

   

   

   

                                                                                       Un cordiale saluto,   Walter Ferreri

   

• Domanda fatta da: Andrea Curzi, [email protected], 29/01/2018

  
  

  Salve, gentile redazione di Nuovo Orione, sto valutando l'acquisto della camera QHY163C, e volevo sapere che ne pensate di questa Camerina? Sarà buona? A giudicare dalle foto che ho visto direi di sì! Vorrei utilizzarla con l'80ED a 510mm di focale e con l'RC8” a 1600mm di focale. Sembra un ottimo compromesso, con un sensore abbastanza grande (quasi come un APSC) e sensibile, pixel non troppo piccolo, nonché un bel raffreddamento ed efficienza. Me la consigliate? Tenete conto che ora riprendo con una Canon Eos400d modificata. Oltre al raffreddamento, quali sono i vantaggi rispetto alla Canon? Infine, in passato, ero possessore di una QHY10 che poi son stato costretto a vendere per varie vicissitudini...pensate che questa QHY163C possa essere paragonabile come potenzialità e sensibilità a quella precedentemente in mio possesso? Grazie mille per le eventuali risposte, tanti complimenti per la bellissima rivista! Cieli sereni!

  risponde Federico Manzini
  

  Buongiorno Curzi,

  la sua scelta non è di secondo piano! La QHY163C è un'ottima camera, con sensore a colori di 16 Mpx e con una efficiente termostatazione che riduce il rumore termico del sensore.  Ha anche un efficiente sistema antiappannamento dell'oblò. La qualità delle riprese con questa camera dovrebbe migliorare, seppur leggermente, rispetto alla Canon. Come problema generale vedo solo che il sensore è digitalizzato solo a 12 bit, mentre quello delle (più costose) camere CCD è a 16 bit e permetterebbe una migliore resa cromatica nel caso di un sensore a colori, e anche nel caso di una tricromia.

  L'uso di questa camera con il rifrattore 80ED le permetterà grandi riprese; la sensibilità al rosso non è però elevatissima, quindi dovrà ricorrere ad un discreto numero di riprese se vorrà fotografare delle nebulose.

  A presto, cieli sereni

  Federico Manzini

• Domanda fatta da: Costaraoss Gianpiero, [email protected], 30/01/2018

  
  

  Buonasera non riesco a trovare nessun link per rinnovare l'abbonamento scaduto i primi di gennaio....come faccio? Costaraoss Gianpiero

  risponde Piero Stroppa

  Se accede al sito www.astronomianews.it , nella pagina Shop/abbonamenti può scegliere la rivista , poi il tipo di abbonamento e quindi la durata. Se qualcosa non funziona scriva alla nostra amministrazione all'indirizzo [email protected]

• Domanda fatta da: Andrea Curzi, [email protected], 26/01/2018

  
  

  Salve, gentile redazione di Nuovo Orione. Vi mando questa mia foto, più che per porvi una domanda, bensì per segnalare una casualità, un colpo di fortuna mancato davvero per pochissimo: questa ripresa in h-alpha, eseguita con il mio bellissimo LUNT60 BF1200, una barlow 3x e la Camera monocromatica Chameleon Point Grey, poi elaborata e processata con Registax 5! La ripresa è stata effettuata in data 6 Settembre 2017, e ritrae la AR2673, una zona sulla cromosfera solare particolarmente attiva. La cosa incredibile è che questa ripresa è stata effettuata circa alle 14.39 ore locali, e soltanto poco più di mezz'ora prima, precisamente alle 14.02, la AR2673 è stata teatro del più potente brillamento (classe x9) dall'inizio del ciclo solare! Da una parte c'è un pò di rammarico per aver mancato l'appuntamento con un momento in un certo senso storico, dall'altro però rimane il fascino e l'ammirazione per questi incredibili eventi cosmici, violenti ed assolutamente imprevedibili. Complimenti per la rivista, come sempre mio personalissimo punto di riferimento, in tema di Astronomia, e cieli sereni a tutti!

  risponde Federico Manzini
  

  Buongiorno Curzi,

  davvero una fortuna mancata di un soffio! Ma a tanti è successo. Pensi a tutti coloro che hanno trovato una supernova sulle loro foto il giorno dopo che era stata annunciata, o a coloro che hanno osservato una cometa senza sapere che era nei cieli, o a chi ha trovato un asteroide sconosciuto e poi l'ha perso di vista. Eh, si, qui ci si gioca quella che chiamerei 'fama' effimera e che porta, per fortuna, a parlare di scienza anche sui media.

  Non sempre ci si pensa, ma la vera difficoltà non sta tanto nello scoprire un evento raro (questa è bravura dell'osservatore), quanto nel sapere comunicare ufficialmente la scoperta al mondo intero; chi fa un lavoro astronomico serio deve istruirsi a priori su questo argomento, pena è l'oblio della sua scoperta.

  A presto, cieli sereni

  Federico Manzini