Sky News a cura di Tiziano Magni
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08/06/2017 - 'Miniluna' di giugno: Luna delle Fragole o delle Rose?
'Miniluna' di giugno: Luna delle Fragole o delle Rose?
Alcuni mesi orsono si è discusso del fenomeno delle cosiddette 'Superlune', quando la Luna si trova ed essere 'Piena' in concomitanza di un perigeo (quando il nostro satellite naturale si trova alla minima distanza dalla Terra) particolarmente ravvicinato ed appare di dimensioni apparenti decisamente superiori alla media. Il fenomeno complementare è quello delle 'Minilune', quando il plenilunio coincide approssimativamente con l'apogeo e il disco del nostro satellite risulta essere delle minime dimensioni apparenti. È questo il caso del plenilunio che si verifica il 9 giugno alle 15:10 Tempo Civile, poco meno di 15 ore dopo che il nostro satellite si è venuto a trovare all'apogeo, a quasi 406400 km dalla Terra: con un diametro apparente di 29' 24' il minuscolo disco della Luna apparirà soltanto 2 secondi d’arco più grande del minimo valore possibile.
Ma l'origine recente non è caratteristica dei soli termini 'Superluna' e 'Miniluna' o anche della 'Luna Blu' (dall'inglese 'Blue Moon') in riferimento al secondo plenilunio che si verifica nel corso di uno stesso mese del calendario: da alcuni anni si è diffusa la consuetudine, principalmente in America e nel mondo anglosassone, di assegnare ad ogni singolo plenilunio una denominazione particolare legata al periodo dell'anno. Nell'Almanacco degli Agricoltori (Farmer's Almanac), una pubblicazione annuale ben conosciuta e apprezzata dal pubblico Statunitense la cui prima edizione risale al 1818, la Luna Piena del 9 giugno viene identificata come la Luna delle Fragole o delle Rose.
Non mancano, nel suddetto almanacco, denominazioni che solleticano la fantasia come la Luna dei Lupi, quella delle Nevi o quella dei Fiori, oppure dal risvolto decisamente più avventuroso come la Luna dei Cacciatori o quella (se abbiamo correttamente interpretato il termine) degli Storioni, le cui origini sono comunque da accreditare alle popolazioni native dei territori settentrionali e orientali degli Stati Uniti d'America.
Un utile esercizio d'osservazione è quello di verificare se in questi giorni la Luna ci appaia visualmente più piccola della media: la prossima occasione non si presenterà prima del 27 luglio 2018!
Nell'immagine:
Edvard Munch
Chiaro di luna
Olio su tela - 1895
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15/05/2017 - Una supernova luminosa in NGC 6946
Una supernova luminosa in NGC 6946
Se nella Via Lattea non appaiono supernovae da alcuni secoli, altre galassie sembrano invece delle vere e proprie “fabbriche” di esplosioni stellari. È questo il caso di NGC 6946, una bella spirale posta appena al di là dei confini del Gruppo Locale ad una distanza di 22 milioni di anni luce. Individuabile con relativa facilità anche con piccoli strumenti amatoriali poco più di 2° a sudovest della stella di 3a magnitudine Eta Cephei, quasi esattamente sul confine tra Cefeo e Cigno, questa galassia di magnitudine +9,0 e dimensioni di 9,8’ X 11,2’ è una “fucina” cosmica in cui negli ultimi 100 anni sono state avvistate ben 10 supernovae e che per questo è stata soprannominata galassia “fuochi d’artificio”.
L’ultima, denominata SN 2017eaw, è stata scoperta il 14 maggio dall’astrofilo americano Patrick Wiggins che in un’immagine ottenuta con il proprio telescopio di 35 cm rilevava la presenza di un oggetto di magnitudine +12,8 assente in altre immagini, tra cui una scattata solo 2 giorni prima. La presenza dell’oggetto veniva confermata nelle ore seguenti anche da Gianluca Masi con il telescopio di 40 cm controllato da remoto del Virtual Telescope Project 2.0
https://www.virtualtelescope.eu/
mentre la conferma che si tratta effettivamente di una supernova è stata diffusa con l’Astronomer’s Telegram #10376 http://www.astronomerstelegram.org/?read=10376
dove grazie a uno spettro ottenuto da astronomi del NAOC (National Astronomical Observatories of China) viene classificata come una giovane supernova di tipo IIP osservata 7 giorni prima del massimo. La supernova, alla portata di telescopi di 15 cm di diametro, si trova 61″ a ovest e 143″ a nord del nucleo della galassia, alle coordinate celesti A.R. 20h 34m 44.24s Dec. +60° 11′ 35.9″, nelle immediate vicinanze di due stelle di luminosità paragonabile. La posizione della supernova è mostrata nell’animazione realizzata da Gianluca Masi in sono state sovrapposte con la tecnica del Blink un’immagine ottenuta il 14 maggio con un’altra ottenuta nel 2011.
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15/05/2017 - L’ultima cometa di primavera
L’ultima cometa di primavera
L'ultima cometa primaverile, almeno in ordine strettamente temporale, osservabile con piccoli strumenti amatoriali è la C/2015 V2 (Johnson), che raggiungerà la massima luminosità il prossimo mese di giugno.
Scoperto il 3 novembre 2015 da J.A. Johnson con i telescopi della Catalina Sky Survey, dedicata alla ricerca di oggetti NEO (Near Earth Object) la cui orbita li porta ad avvicinare il nostro pianeta, quando si trovava ancora a circa 6,5 Unità Astronomiche dal Sole, l'astro chiomato è già alla portata degli osservatori muniti di un buon binocolo che la possono individuare tra le stelle del Boote a nord-est della Corona Boreale; purtroppo le previsioni (comprese le effemeridi allegate a questa news), che la darebbero di 7a magnitudine, sembrano contraddette dalle più recenti osservazioni visuali secondo cui la luminosità della Johnson è in realtà più debole di circa una magnitudine.
Il Boote, così come la cometa che sta attraversando la costellazione quasi verticalmente da nord a sud, è visibile per l'intera notte e a metà maggio passa al meridiano intorno alla mezzanotte di Tempo Civile; nelle prossime settimane il transito anticiperà di un'ora ogni 15 giorni e il 6 giugno, quando otterrà il massimo splendore apparente e risulterà rintracciabile con relativa facilità 5° a est-sudest di Arturo, la C/2015 V2 si troverà al meridiano poco dopo le 22:40 TC.
Nella mappa è riportato il percorso apparente della cometa fino al 10 giugno; le posizioni indicate sono riferite alle 0:00 di Tempo Civile.
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27/04/2017 - Eclissi, transiti e occultazioni dei satelliti di Giove per il mese di maggio
Eclissi, transiti e occultazioni dei satelliti di Giove per il mese di maggio
Dopo l’opposizione del 7 aprile, Giove è tuttora osservabile tra le stelle Theta e Gamma Virginis dal tramonto del Sole fino alle prime luci dell’alba; negli ultimi giorni di maggio il pianeta scende sotto l’orizzonte occidentale appena una ventina di minuti prima dell’inizio del crepuscolo.
L’osservazione della perennemente mutevole copertura nuvolosa che ne costituisce la “superficie” visibile, con il periodico transito dei satelliti Galileiani e delle loro ombre, da effettuarsi con l’ausilio di un telescopio, potrà svolgersi nelle migliori condizioni nelle ore serali, quando Giove si trova in vicinanza del meridiano ed è quindi alla massima altezza sull’orizzonte.
Riportiamo, di seguito, l'elenco completo del fenomeni che coinvolgono i quattro principali satelliti del pianeta visibili dall'Italia fino alla fine di maggio: in questo intervallo di tempo è possibile seguire alcuni doppi transiti dei satelliti Io ed Europa e delle loro ombre. Una delle notti più favorevoli per chi volesse cimentarsi nell’osservazione di tali fenomeni è quella tra il 4 e il 5 maggio: alle 21:46, quando il cielo è ancora rischiarato dalle ultime luci del tramonto, sul disco di Giove inizia il transito del minuscolo “disco” di Europa seguito, dopo 1 ora e 15 minuti, dall’ombra del satellite. Il primo transito terminerà un’ora e 10 minuti più tardi, mentre alla 1:27 anche la macchia scura dell'ombra “uscirà” dal disco di Giove quasi contemporaneamente all’ingresso, sul lato opposto del pianeta, del satellite Io, la cui ombra giungerà a lambire Giove solo 36 minuti dopo. Potendo trascorrere l’intera notte al telescopio, approfittando magari dell’occasione per effettuare osservazioni anche della macchia rossa, alle 3:37 si potrà ammirare la fine del transito di Io, seguita alle 4:15, quando le prime luci dell’alba iniziano a rischiarare il cielo, dall’uscita dal disco del pianeta dell’ombra del satellite.
La sequenza di eventi è illustrata nell’ animazione che mostra il disco di Giove e i satelliti medicei ad intervalli di 5 minuti.
La tabella elenca tutti i fenomeni dei satelliti Medicei osservabili in Italia, vale a dire quelli che per il nostro Paese si verificano nelle ore notturne e con il pianeta al di sopra dell'orizzonte. I tempi sono espressi in Tempo Civile.
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10/04/2017 - Sono tre le comete visibili in aprile con un binocolo
Sono tre le comete visibili in aprile con un binocolo
Primavera all’insegna degli astri chiomati osservabili con un semplice binocolo quella da poco iniziata: oltre alla cometa 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak e alla C/2017 E4 (Lovejoy) che si mantiene più luminosa delle previsioni iniziali anche la cometa C/2015 ER61 (PANSTARSS) ha raggiunto in questi giorni la visibilità binoculare.
Scoperta ben due anni fa (il 15 marzo 2015) dalla survey automatizzata che sfrutta il telescopio PANSTARSS-1 posto sulla sommità del vulcano Haleakala, nelle isole Hawaii, la C/2015 ER61 sembrava essere una delle tante comete minori che anche in prossimità del perielio, che verrà raggiunto il prossimo 9 maggio, rimangono relativamente poco attive e scarsamente luminose; nei primi giorni di aprile la sua luminosità ha però subito un improvviso aumento di alcune magnitudini portandosi intorno alla 7° magnitudine.
Anche per questa cometa è praticamente impossibile fare previsioni sulla sua luminosità futura: se l’andamento della prima decade di aprile verrà mantenuto, a fine mese la C/2015 ER61 potrebbe addirittura raggiungere la soglia della visibilità ad occhio; nelle effemeridi che seguono le magnitudini indicate sono solo indicative. L’orbita è un’ellissi estremamente allungata con perielio a poco più di 1 U.A. dal Sole, afelio a oltre 380 U.A. e periodo di quasi 8000 anni, con un’inclinazione rispetto all’eclittica di soli 6°.
Consigliamo quindi di munirsi di un binocolo e seguire la PANSTARSS tra le stelle del Capricorno e dell’Acquario prima dell’inizio dell’alba, senza dimenticare gli altri due astri chiomati tuttora visibili dei quali abbiamo dato notizia in precedenti news.
Nella mappa è riportato il percorso apparente della cometa fino alla fine del mese di aprile.
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03/04/2017 - Aumento di luminosità della cometa C/2017 E4 (Lovejoy)
Aumento di luminosità della cometa C/2017 E4 (Lovejoy)
Scoperta lo scorso 9 marzo dall'astrofilo australiano Terry Lovejoy, la cometa C/2017 E4 appariva come un piccolo batuffolo luminoso di magnitudine +15 tra le stelle del Sagittario in alcune immagini ottenute dallo scopritore con una camera CCD applicata ad un telescopio di 14' (35 cm).
L'orbita, un'ellissi estremamente allungata approssimabile con una parabola, è inclinata di ben 88* rispetto all'eclittica, con un perielio a poco meno di 0,5 Unità Astronomiche dal Sole che la cometa raggiungerà il prossimo 23 aprile.
L'astro chiomato è rimasto debole per gran parte di marzo, mantenendosi intorno alla 15esima magnitudine, ma negli ultimi giorni del mese la sua luminosità è andata improvvisamente aumentando fino a superare l'ottava magnitudine. Non è possibile fare previsioni sull'andamento futuro dello splendore della C/2017 E4 e le magnitudini indicate nelle effemeridi sono solo indicative: la cometa potrebbe aumentare ancora oppure diminuire fino a divenire inosservabile con strumenti amatoriali; vale comunque la pena seguire la Lovejoy nel suo passaggio tra le stelle del Pegaso appena prima dell’inizio dell’alba.Nella mappa è riportato il percorso apparente della cometa per tutto il mese di aprile.
C/2017 E4 (Lovejoy) - Posizioni a 5h Tempo Civile
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23/03/2017 - Visibile la cometa 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak
Visibile la cometa 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak
Anche se il transito al perielio si verificherà il prossimo 12 aprile, è già possibile ammirare, con l’ausilio di un binocolo o di un telescopio con un basso numero di ingrandimenti, la cometa periodica Tuttle-Giacobini-Kresak (41P). Attualmente la cometa è entro i confini dell’Orsa Maggiore, ma a partire dal 30 marzo entrerà nella vasta costellazione circumpolare del Drago, dove resterà fino al 20 aprile. La sua posizione circumpolare la rende osservabile senza difficoltà per l’intera notte anche se la massima altezza sull’orizzonte viene raggiunta dopo la mezzanotte.
La cometa appartiene alla famiglia di Giove e il suo periodo orbitale è di soli 5,4 anni mentre il perielio è a 1,04 U.A. dal Sole. Le previsioni sulla luminosità, basate sull’analisi di numerosi passaggi precedenti, indicano che la Tuttle-Giacobini-Kresak dovrebbe risultare più luminosa della magnitudine +7 dal 26 marzo al 22 aprile, con un valore massimo di +6,6 alcuni giorni prima del perielio, grazie anche al passaggio ad appena 0,142 U.A. (21,2 milioni di km) dalla Terra il 1° aprile. Le sorprese, pur se improbabili, sono però sempre possibili: nel passaggio del 1973 la Tuttle-Giacobini-Kresak mostrò ben tre repentini aumenti di attività che ne incrementarono la luminosità di ben 10 magnitudini, rendendola visibile anche ad occhio e producendo una piccola coda di alcuni decimi di grado di lunghezza.
Nella mappa è riportato il percorso apparente della cometa fino a metà aprile.
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10/03/2017 - Un’occultazione radente un po' particolare
Un’occultazione radente un po' particolare
Le occultazioni lunari, in particolar modo quelle che vedono coinvolte stelle sufficientemente brillanti, sono eventi celesti che è possibile seguire con strumenti amatoriali e talvolta anche a occhio nudo; se inoltre si ha la fortuna di osservare il fenomeno da una località situata sul confine della zona di visibilità, la stella sembra sfiorare il bordo lunare ed è possibile ammirare più scomparse e riapparizioni quando l'astro si trova a transitare dietro montagne, vallate e asperità del profilo lunare.
Quella che si verifica nelle prime ore del 14 marzo è doppiamente interessante: l'astro occultato è Gamma Virginis, una ben conosciuta stella doppia le cui componenti, rispettivamente di magnitudine +2,8 e +3,5, sono attualmente separate da 2”,5. La 'doppia' occultazione, visibile solamente da una frazione delle regioni occidentali e Tirreniche, risulta inoltre essere di tipo radente per una per una lunga e stretta fascia di territorio che attraversa Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo, Campania, Basilicata e Calabria passando per le città di Torino, Genova e Benevento e interessando anche, citando solamente alcune località, Marina di Pisa, Sant'Angelo in Colle, Abbadia San Salvatore, Piedimonte Matese e Montegiordano Marina.
Il fenomeno non è facile da osservare a causa della forte luminosità del disco lunare, quasi completamente illuminato (per il 98%)dal Sole. La scomparsa dietro il bordo illuminato dal Sole inizia alla 1:15 (Cagliari), la componente più luminosa è la prima ad essere occultata seguita, pochi istanti più tardi dalla stella più debole. La riapparizione da dietro la sottilissima falce oscura del lembo lunare occidentale si verifica tra la 1:53 (Roma) e le 2:17 (Catania); la prima stella a comparire è nuovamente la componente più luminosa.
I tempi per le località più vicine alla 'fascia di radenza' sono i seguenti:
La mappa, ottenuta tramite GoogleMap, mostra la zona di visibilità dell’evento (in tonalità più scura) e la stretta fascia dove è possibile osservare un’occultazione radente. -
03/03/2017 - Eclissi, transiti e occultazioni dei satelliti di Giove per il mese di marzo
Eclissi, transiti e occultazioni dei satelliti di Giove per il mese di marzo
Con Giove visibile per quasi tutta la notte nella Vergine (all’inizio di marzo sorge dopo le 21:00 ma alla fine del mese la sua levata coincide con il termine del crepuscolo civile), con l’aiuto di un telescopio è possibile osservare con profitto sia il mutevole aspetto della coltre di nubi che lo avvolgono sia la “danza” dei quattro satelliti Medicei con il continuo avvicendarsi di eclissi e occultazioni da parte del pianeta nonché i transiti dei satelliti e delle loro ombre sul disco apparente di Giove.
Per chi volesse osservare tali fenomeni riportiamo, di seguito, l'elenco completo di quelli visibili dall'Italia fino al 10 aprile: in questo intervallo di tempo è possibile seguire completamente numerosi transiti dei satelliti Io ed Europa e delle loro ombre. Una delle notti più favorevoli anche per gli osservatori meno esperti è quella tra il 20 e il 21 marzo: con un buon telescopio amatoriale alle 21:41 è possibile ammirare la progressiva scomparsa di Ganimede nell’ombra di Giove seguita, ad appena una decina di minuti di distanza, dall’eclissi di Io; quest’ultimo risulterà inosservabile fino alle 0:28, istante in cui farà capolino da dietro il disco del pianeta; la stessa sorte toccherà anche a Ganimede, il quale uscirà dall’occultazione da parte di Giove alla 1:35. La sequenza di eventi è illustrata nell'animazione che mostra il disco del pianeta e i due satelliti ad intervalli di 5 minuti.
La tabella elenca tutti i fenomeni dei satelliti Medicei osservabili in Italia, vale a dire quelli che per il nostro Paese si verificano nelle ore notturne e con il pianeta al di sopra dell'orizzonte. I tempi sono espressi in Tempo Civile.
MARZO
1 22:37 inizio del transito dell'ombra di Europa
2 0:19 inizio del transito di Europa
2 1:06 fine del transito dell'ombra di Europa
2 2:38 fine del transito di Europa
2 23:39 inizio del transito dell'ombra di Ganimede
3 2:09 fine del transito dell'ombra di Ganimede
3 3:06 inizio del transito di Ganimede
3 5:01 fine del transito di Ganimede
3 5:08 inizio dell'eclissi di Io
3 21:41 fine dell'occultazione di Europa
4 2:29 inizio del transito dell'ombra di Io
4 3:16 inizio del transito di Io
4 4:40 fine del transito dell'ombra di Io
4 5:25 fine del transito di Io
4 23:37 inizio dell'eclissi di Io
5 2:32 fine dell'occultazione di Io
5 21:42 inizio del transito di Io
5 23:08 fine del transito dell'ombra di Io
5 23:51 fine del transito di Io
6 20:58 fine dell'occultazione di Io
9 1:12 inizio del transito dell'ombra di Europa
9 2:38 inizio del transito di Europa
9 3:40 fine del transito dell'ombra di Europa
9 4:57 fine del transito di Europa
10 3:37 inizio del transito dell'ombra di Ganimede
10 23:59 fine dell'occultazione di Europa
11 4:22 inizio del transito dell'ombra di Io
11 5:01 inizio del transito di Io
12 1:30 inizio dell'eclissi di Io
12 4:17 fine dell'occultazione di Io
12 22:51 inizio del transito dell'ombra di Io
12 23:27 inizio del transito di Io
13 1:02 fine del transito dell'ombra di Io
13 1:36 fine del transito di Io
13 22:15 fine dell'occultazione di Ganimede
13 22:44 fine dell'occultazione di Io
16 3:47 inizio del transito dell'ombra di Europa
16 4:55 inizio del transito di Europa
17 22:54 inizio dell'eclissi di Europa
18 2:15 fine dell'occultazione di Europa
19 3:24 inizio dell'eclissi di Io
19 20:23 fine del transito di Europa
20 0:44 inizio del transito dell'ombra di Io
20 1:12 inizio del transito di Io
20 2:55 fine del transito dell'ombra di Io
20 3:20 fine del transito di Io
20 21:41 inizio dell'eclissi di Ganimede
20 21:52 inizio dell'eclissi di Io
21 0:28 fine dell'occultazione di Io
21 1:35 fine dell'occultazione di Ganimede
21 21:23 fine del transito dell'ombra di Io
21 21:46 fine del transito di Io
25 1:28 inizio dell'eclissi di Europa
25 4:30 fine dell'occultazione di Europa
26 6:18 inizio dell'eclissi di Io
26 20:40 inizio del transito dell'ombra di Europa
26 21:19 inizio del transito di Europa
26 23:08 fine del transito dell'ombra di Europa
26 23:39 fine del transito di Europa
27 3:38 inizio del transito dell'ombra di Io
27 3:55 inizio del transito di Io
27 5:49 fine del transito dell'ombra di Io
27 6:04 fine del transito di Io
28 0:46 inizio dell'eclissi di Io
28 2:39 inizio dell'eclissi di Ganimede
28 3:12 fine dell'occultazione di Io
28 5:53 fine dell'occultazione di Ganimede
28 22:06 inizio del transito dell'ombra di Io
28 22:21 inizio del transito di Io
29 0:17 fine del transito dell'ombra di Io
29 0:30 fine del transito di Io
29 21:38 fine dell'occultazione di Io
APRILE
1 5:02 inizio dell'eclissi di Europa
2 23:16 inizio del transito dell'ombra di Europa
2 23:34 inizio del transito di Europa
3 1:44 fine del transito dell'ombra di Europa
3 1:55 fine del transito di Europa
3 5:31 inizio del transito dell'ombra di Io
3 5:39 inizio del transito di Io
4 2:40 inizio dell'eclissi di Io
4 4:56 fine dell'occultazione di Io
4 20:51 fine dell'occultazione di Europa
5 0:00 inizio del transito dell'ombra di Io
5 0:05 inizio del transito di Io
5 2:11 fine del transito dell'ombra di Io
5 2:14 fine del transito di Io
5 21:09 inizio dell'eclissi di Io
5 23:22 fine dell'occultazione di Io
6 20:39 fine del transito dell'ombra di Io
6 20:40 fine del transito di Io
7 20:30 inizio del transito dell'ombra di Ganimede
7 20:42 inizio del transito di Ganimede
7 22:43 fine del transito di Ganimede
7 22:55 fine del transito dell'ombra di Ganimede
10 1:49 inizio del transito di Europa
10 1:52 inizio del transito dell'ombra di Europa
10 4:10 fine del transito di Europa
10 4:20 fine del transito dell'ombra di Europa
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16/02/2017 - Incontri ravvicinati di fine inverno
Incontri ravvicinati di fine inverno
Si susseguono più che giornalmente gli incontri ravvicinati tra la Terra e i 'detriti cosmici' di dimensioni comprese tra qualche metro e alcuni chilometri che il nostro pianeta incrocia nella sua orbita annuale intorno al Sole. Il loro numero è ormai talmente elevato che ogni nuova scoperta non fa più notizia, ad eccezione di quegli oggetti che riescono ad essere osservati, in genere solo per alcuni giorni, anche dagli appassionati.
L'11 febbraio è transitata a poco più di 12 milioni di km dalla Terra la cometa 45P/Honda-Mrkos-Pajdusakova, visibile con binocoli e piccoli strumenti mentre attraversava velocemente le costellazioni di Ercole e Corona Boreale: purtroppo l'aumento della distanza che ci separa dalla cometa ha prodotto una rapida diminuzione nella luminosità totale dell'astro chiomato rendendo sempre più difficili le osservazioni.
Un secondo 'sorvolo' degno di nota si è verificato il 7 febbraio, quando l'asteroide 2017 BQ6 è transitato ad appena 2.523.878 km, equivalenti a 6,6 volte la distanza media della Luna. Scoperto solo 12 giorni prima con i telescopi del LINEAR, uno dei progetti di ricerca degli asteroidi che avvicinano il nostro pianeta finanziato dalla NASA, è stato osservato con successo con l'antenna di 70 metri del Goldstone Deep Space Communications Complex in California.
Le immagini radar ottenute, dalle quali è stata ricavata l'animazione che accompagna questa news, rivelano un oggetto spigoloso e irregolare che richiama nella forma un mattone un po' tozzo con dimensioni di circa 200 metri con un periodo di rotazione di circa tre ore. Alla risoluzione di circa 3,75 metri per pixel le immagini mostrano, nelle parole di Lance Benner che dirige il programma di ricerca radar del Jet Propulsion Laboratory della NASA, '...spigoli relativamente netti, regioni piatte, concavità e piccole macchie brillanti che potrebbero essere macigni. È sicuramente più spigoloso della maggior parte degli asteroidi near-Earth osservati con il radar.'
Tra gli incontri ravvicinati dell’immediato futuro spicca il passaggio dell’asteroide 2017 BY93 (con dimensioni stimate in 79 m) a 1.148.319 km dalla Terra il 23 febbraio, e il sorvolo a poco più di 5 milioni di chilometri di distanza, il 24 febbraio, da parte del pianetino (5604) 1992 FE: quest'ultimo, con un diametro approssimativo di 1,2 km, dovrebbe aumentare in luminosità fino a raggiungere la magnitudine visuale +12,6 la sera del 27.
Lista dei prossimi 'sorvoli' (Flyby) della Terra
Tutti gli istanti sono espressi in TC. Le ultime tre colonne danno la minima distanza teorica dalla Terra espressa in chilometri (km) e in distanze lunari (LD, assumendo come semiasse maggiore dell'orbita lunare il valore di 384.748 km) e il diametro stimato dell'oggetto in metri.