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  • 12/07/2018 - BOLLE DI MACROMOLECOLE ORGANICHE E SUONI ALIENI DA ENCELADO

    BOLLE DI MACROMOLECOLE ORGANICHE E SUONI ALIENI DA ENCELADO

    BOLLE DI MACROMOLECOLE ORGANICHE E SUONI ALIENI DA ENCELADO

    Fino al 2005 Encelado era solo una delle lune di Saturno. Poi ci fu il primo avvicinamento da parte della sonda spaziale Cassini, e da allora Encelado è diventata una continua fonte di sorprese. I segreti custoditi da questa luna sono tanti, e ancora oggi i dati raccolti dalla sonda forniscono nuove informazioni sulla sua natura.

    Encelado – una palla di circa 500 km di diametro – ha un enorme oceano sotto la superficie, nascosto sotto una spessa crosta ghiacciata. È percorsa da fessure dalle quali fuoriescono potenti geyser (Figura) che rilasciano nello spazio una miscela di vapore acqueo e granelli di ghiaccio, provenienti dagli oceani sottostanti, fornendo materiale per uno degli anelli di Saturno.

    Analizzando i granelli di ghiaccio rilevati dalla Cassini, un team guidato da Frank Postberg e Nozair Khawaja dell’università di Heidelberg ha identificato frammenti di grandi molecole organiche al loro interno.

    “È la prima rilevazione di sostanze organiche complesse provenienti da un mondo acquatico extraterrestre”, dice Postberg. “Queste enormi molecole - aggiunge Khawaja - contengono una rete complessa spesso costruita da centinaia di atomi di carbonio, idrogeno, ossigeno e probabilmente azoto, che formano sottostrutture a forma di anello e catena”.

    I frammenti – con masse di 200 unità di masse atomiche - si creavano quando i granelli di ghiaccio colpivano lo strumento che analizzava la polvere sulla Cassini, mentre il veicolo spaziale sorvolava la luna a circa 30 mila km/h, e i ricercatori ritengono che prima della collisione le molecole originali fossero ancora più grandi, con masse dieci volte maggiori.

    Le grandi molecole potrebbero essere create da processi chimici complessi, tra cui quelli legati alla vita, oppure potrebbero provenire da materiale primordiale, come si trova in alcuni meteoriti, o essere generate dall’attività idrotermale di Encelado. 

    Recenti simulazioni mostrano che il calore sufficiente per alimentare l’attività idrotermale può essere generato dall’attrito delle maree, se la luna ha un nucleo poroso con acqua oceanica che gli percola attraverso. Potenti bocche idrotermali sul fondo dell’oceano di Encelado mescolerebbero materiale proveniente dal nucleo poroso e pieno d’acqua della luna con l’acqua dell’oceano.

    Secondo questo scenario, il materiale organico viene iniettato nell’oceano dalle sorgenti idrotermali, in maniera simile a quanto avviene nei siti idrotermali trovati sul fondo degli oceani terrestri, ambienti indagati dagli scienziati per capire l’origine della vita sul nostro pianeta. Negli oceani terrestri, le sostanze organiche provenienti da acque più profonde si accumulano sulle bolle d’aria in ascesa che le trasportano sulla superficie, fino a disperdersi in atmosfera. Un processo simile potrebbe accadere su Encelado.

    Questa luna ci appare come un mondo acquatico potenzialmente abitabile, ma con i soli dati di Cassini non è possibile confermare l’origine dei frammenti di composti organici osservati. Ma “grazie all’esperienza della Cassini, sapremo cosa cercare e come studiarlo nel sistema di Giove”, conclude Nicolas Altobelli, responsabile dello sviluppo delle attività scientifiche per la missione Juice dell’ESA, il cui lancio è previsto nel 2022 per raggiungere le lune di Giove nel 2029, alla ricerca di caratteristiche simili a quelle che la Cassini ha scoperto su Encelado.

    E non finisce qui, perché Encelado è protagonista di un’altra news molto intrigante: il 2 settembre 2017, due settimane prima del suo tuffo finale verso Saturno, la sonda Cassini ha registrato delle potenti emissioni elettromagnetiche legate a movimenti di plasma (il quarto stato della materia, composto di atomi ionizzati) tra il pianeta e questa luna, grazie allo strumento RPWS (Radio Plasma Wave Science). I ricercatori dell'Università dell'Iowa hanno convertito queste emissioni in onde sonore, che si possono ascoltare su YouTube, alla pagina https://goo.gl/nfEC47 . Fonte: Media-INAF.

    Piero Stroppa

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