Astronews a cura di Massimiliano Razzano
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17/11/2008 - Si prova lo “scudo” del futuro telescopio spaziale
Si prova lo “scudo” del futuro telescopio spaziale
Dovrà resistere a micrometeoriti pericolosi come i proiettili di una pistola e schermare perfettamente dal gelo e dal caldo dello spazio interplanetario: è lo scudo multistrato (in blu nel disegno) che
Lo schermo multistrato, paragonato ai nostri occhiali da sole, avrà un fattore di isolamento 1,2 milioni migliore. Eviterà così al telescopio “James Webb” gli sbalzi di temperatura tra
Il lancio del “James Webb Space Telescope” è previsto attualmente per il 2013. Avrà un’apertura di sei metri, si schiuderà nello spazio come un fiore con i suoi specchi multipli di forma esagonale e opererà nel vicino infrarosso -
17/11/2008 - Raggi cosmici: inaugurato il megaosservatorio
Raggi cosmici: inaugurato il megaosservatorio
Ha incominciato a funzionare quasi un paio di anni fa, ancora prima di essere completato. Finalmente, il 14 novembre scorso, a Malargue, nel cuore della Pampa Argentina, l’Osservatorio Pierre Auger è stato inaugurato in modo ufficiale.
Quello intitolato al fisico francese “Pierre Auger” (qui in una foto del 1960, fu lo scopritore degli sciami di raggi cosmici) è il più esteso esperimento per lo studio dei raggi cosmici mai costruito ed è stato realizzato anche con il contributo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Il fisico italiano Giorgio Matthiae (INFN e Università degli Studi di Roma Tor Vergata) è coordinatore internazionale del progetto. Ma sono coinvolti anche scienziati di Torino e di altre Università italiane. Più di un anno fa il primo risultato ottenuto fu l’identificazione delle sorgenti di raggi cosmici ad altissima energia (fino a 10 alla 19 – 10 alla 20 elettronvolt) nei nuclei attivi di galassie relativamente vicine.
L’Osservatorio è stato ora completato arrivando a coprire con i suoi 1600 rivelatori di superficie e 24 telescopi di fluorescenza, un’area di ben
La scoperta dei raggi cosmici valse il Premio Nobel per la fisica a Victor Hess nel 1936. Ma benché si conoscano quasi da un secolo, sono ancora molti i misteri sull’origine e sul comportamento dei raggi cosmici. Proprio per questo è stato costruito Auger. L’Osservatorio funziona ora a pieno regime. Le sue prime scoperte sono state pubblicate sulle principali riviste scientifiche internazionali, da Science a Physical Review Letters, a Astroparticle Physics.
Auger, a cui l’Argentina ha dedicato persino un francobollo, è stato progettato, costruito e messo in funzione da una collaborazione internazionale comprendente 17 paesi. Per l’Italia partecipano all’esperimento gruppi delle Università e Sezioni dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Catania, L’Aquila, Lecce, Milano, Napoli, Roma Tor Vergata e Torino, i Laboratori INFN del Gran Sasso e le Strutture INAF di Palermo e di Torino. Il contributo italiano alla costruzione e gestione dell’Osservatorio è stato finanziato dall’INFN con parziale supporto da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca.
L’Osservatorio Auger comprende rivelatori di superficie e telescopi per rilevare la fluorescenza del cielo. I rivelatori di superficie, che coprono un’area di
Puoi trovare un'animazione e alcune immagini dell'osservatorio alla pagina: www.infn.it/comunicazione/scambio nella cartella auger
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17/11/2008 - L’India sta per toccare la Luna
L’India sta per toccare la Luna
La navicella indiana “Chandrayaan” ha felicemente raggiunto la sua orbita definitiva intorno alla Luna, a
Ora “Chandrayaan” si prepara a realizzare uno degli obiettivi principali della missione: sganciare la sonda “Moon Impact Probe” (MIP; vedi disegno). Nel violento impatto con il suolo, il proiettile fornirà informazioni sulla natura della superficie e sulle sue proprietà fisico-chimiche.
Dal 12 di ottobre, cioè da quando è stata raggiunta l’orbita polare prestabilita, che viene percorsa in due ore, gli strumenti della navicella scrutano il satellite alla ricerca del luogo scientificamente più interessante per osservare l’impatto. L’esperimento dovrebbe avvenire tra pochi giorni.
Aldilà dei dati che potranno essere raccolti, probabilmente non particolarmente ricchi di novità, l’impatto del proiettile assume un notevole significato simbolico in quanto con esso l’India “tocca” materialmente
Per vedere il filmato del lancio su YouTube:
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07/11/2008 - Domani l'India sarà sulla Luna
Domani l'India sarà sulla Luna
Lanciata il 22 ottobre, la navicella spaziale indiana "Chandrayaan-1" dovrebbe inserirsi in orbita attorno alla Luna domani 8 novembre. Nelle due settimane trascorse dal decollo, la piccola astronave ha seguito un'orbita progressivamente più ellittica, che dall'orbita iniziale con perigeo a 255 chilometri e apogeo a 22.860 ha ora raggiunto un apogeo a circa 380 mila chilometri, da dove avverrà il trasferimento in orbita lunare.Il graduale cambiamento di orbita è stato ottenuto manovrando con un motore a propellente liquido che fornisce una spinta di 440 Newton. L'accensione dei razzi di bordo finora è durata complessivamente due minuti e mezzo. Domani 8 novembre una ultima accensione provvederà all'inserimento in orbita lunare.Nel frattempo il 29 ottobre sono stati messi alla prova gli strumenti scientifici della navicella, e in particolare la telecamera che dovrà riprendere una mappa ad alta risoluzione del nostro satellite. Tutto funziona perfettamente. E' la prima volta che l'India tenta una impresa spaziale extra-terrestre: senza dubbio un successo per il lanciatore e per Centro di controllo di Bangalore.L'Agenzia spaziale europea partecipa alla missione. -
07/11/2008 - I "diritti umani" sbarcano sulla Stazione spaziale
I "diritti umani" sbarcano sulla Stazione spaziale
Il 10 dicembre 1948 l'assemblea delle Nazioni Unite approvava la "Dichiarazione universale dei Diritti Umani". Con la prossima missione Shuttle, il cui lancio è attualmente in programma per il 14 novembre, una copia della "Dichiarazione" verrà portata sulla Stazione Spaziale Internazionale. E' un evento di alto significato simbolico per celebrare i sessant'anni trascorsi da quanto i diritti umani furono universalmente dichiarati. Tra questi essenzialmente spicca l'affermazione secondo cui "tutti gli uomini nascono liberi e uguali nella loro dignità e nei loro diritti", ciò che dovrebbe portare a un altrettanto universale "spirito di fratellanza".Purtroppo basta gaurdarsi intorno per constatare che in molte parti del mondo, dall'Africa al Medio ed Estremo Oriente, le affermazioni della Dichiarazione dell'ONU sono del tutto ignorate e disattese. Ma proprio per questo l'iniziativa sostenuta dall'Esa e dalla Nasa acquista più importanza. Sigillata in uno speciale imballaggio progettato per la trasfera spaziale, la copia della Dichiarazione verrà trasferita e conservata a bordo del Laboratorio europeo "Columbus".Nell'immagine, il "palazzo di vetro" che a New York ospita le Nazioni Unite. I paesi che aderiscono alla massima organizzazione internazionale sono ad oggi 192. -
04/11/2008 - Firme per Margherita Hack senatrice a vita
Firme per Margherita Hack senatrice a vita
Margherita Hack, la “donna delle stelle”, senatrice a vita: è la proposta sostenuta da una raccolta di firme appena avviata da gruppi di ricercatori e appassionati di astronomia, con in prima fila gli aderenti a SETI Italia (la sezione italiana del programma Search for Extraterrestrial Intelligence).
Margherita Hack è nata a Firenze nel 1922 e a Firenze si è laureata, all’Osservatorio di Arcetri, a poche centinaia di metri dalla villa dove Galileo Galilei visse i suoi ultimi anni da confinato dopo la condanna inflittagli dal Sant’Uffizio. Dopo aver lavorato in Osservatori astronomici americani ed europei, rientrata in Italia, ha diretto per molti anni l’Osservatorio di Trieste e ha fatto ricerca con il satellite IUE, International Ultraviolet Explorer, grazie al quale è stata realizzata la prima mappa dell’universo visto nella radiazione ultravioletta. Professore emerito di astronomia all’Università di Trieste e socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, oltre a centinaia di lavori scientifici ha pubblicavo una decina di libri di divulgazione astronomica. Da uno di essi è tratto uno spettacolo teatrale del quale è stata anche interprete. Nel
Si può sottoscrivere l’appello al presidente della repubblica Giorgio Napolitano andando al sito:
http//tinyurl.com/5pay9b
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04/11/2008 - “Integral” alla scoperta di “Bombe atomiche sporche”
“Integral” alla scoperta di “Bombe atomiche sporche”
L’astronomia al servizio della sicurezza. I rivelatori gamma del satellite europeo per astronomia gamma “Integral” (disegno) hanno trovato una applicazione nella lotta al terrorismo: una azienda inglese ha concluso un accordo con l’Esa, l’Agenzia spaziale europea, per lo sviluppo di apparecchiature portatili in grado di scoprire materiale radioattivo contrabbandato in aeroporti, su navi, trasporti di vario tipo.
Lanciato nel 2002, “Integral” possiede una serie di strumenti per l’osservazione dei raggi gamma in un ampio spettro di energie. Proprio questa caratteristica consente di identificare i diversi tipi di materiale radioattivo che emettono raggi gamma, distinguendo eventuali ordigni terroristici, come le “bombe atomiche sporche”, da sostanze normalmente usate in medicina nucleare o per altri fini pacifici. Anche comuni materiali e prodotti, come mattoni, ceramiche e persino le banane emettono raggi gamma: ma ogni sostanza ha una sua “firma” caratteristica data dall’energia della radiazione emessa (quantità e lunghezza d’onda).
Le “bombe atomiche sporche” non contengono materiale fissile (plutonio, uranio 235) in quantità tale da raggiungere la massa critica necessaria per l’esplosione nucleare ma sono bombe in parte convenzionali contenenti però materiale radioattivo: esplodendo, lo spargono intorno su una vasta regione, contaminandola. Un contratto già stipulato con gli Stati Uniti per l’uso dei rivelatori di “Integral” vale 140 milioni di euro.
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03/11/2008 - Einstein Telescope: l'Europa a caccia di onde gravitazionali
Einstein Telescope: l'Europa a caccia di onde gravitazionali
L’Europa assume un ruolo di avanguardia nella caccia alle onde gravitazionali, una frontiera della ricerca fisica e astrofisica di base.
Previste dalla relatività generale di Einstein, osservate indirettamente nelle pulsar doppie ma non ancora in modo diretto, le onde gravitazionali possono fornire notizie sui primissimi istanti dell’universo, inaccessibili a tutti gli altri mezzi di indagine. Ma le tecnologie necessarie per le antenne gravitazionali sono estremamente sofisticate e forse quelle attualmente in uso non sono ancora sufficienti per raggiungere l’obiettivo. Per questo il finanziamento a ET è coraggioso e può produrre, oltre a frutti scientifici, anche ricadute applicative interessanti.
“Con la sua decisione – dice Jacques Colas, direttore dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO) e coordinatore del programma di studio del progetto dell’Einstein Telescope –
L’Einstein Telescope è uno dei ‘Magnifici Sette’ progetti europei, raccomandati dal network ASPERA per lo sviluppo futuro della fisica delle astroparticelle in Europa.
Il progetto ET coinvolge otto istituti di ricerca europei, sotto la direzione di EGO. I partecipanti sono, oltre ad EGO (il consorzio italo-francese sito vicino a Pisa che ha realizzato l’antenna Virgo), l’Istituto Nazionale italiano di Fisica Nucleare (Infn), il Centro Nazionale per
I tre milioni di euro assegnati dalla Commissione Europea saranno utilizzati nei prossimi tre anni. Lo studio finanziato pochi giorni fa è un passo importante verso la terza generazione di osservatori di onde gravitazionali: definisce le caratteristiche richieste per il sito, le infrastrutture e le tecnologie necessarie, e stabilisce inoltre il budget complessivo.
Siamo in vista della terza generazione di antenne gravitazionali e da essa ci si aspetta una sensibilità 100 volte maggiore rispetto agli attuali rivelatori. Il volume di universo osservabile aumenterà di un fattore un milione. Ma c’è un altro aspetto altrettanto importante: il nuovo strumento dovrebbe essere sensibile a onde gravitazionali nell’intero intervallo di frequenze accessibile sulla Terra, da 1 Hz a 10 kHz. La sua costruzione è ipotizzabile intorno al 2018.
Per saperne di più:
STFC: Science and Technology Facilities Council; http://www.scitech.ac.uk/
MPG: Max Planck Gesellschaft; http://www.mpg.de/english/portal/index.html
CNRS: Centre National de
INFN: Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; http://www.infn.it/
Altre informazioni:
http://www.aspera-eu.org/index.php?option=com_content&task=blogsection&id=10&Itemid=87
Immagini sono disponibili alle pagine:
http://geo600.aei.mpg.de/documents/the-geo600-photo-album
http://wwwcascina.virgo.infn.it/Outreach/Outreach.html
http://www.aspera-eu.org/index.php?option=com_content&task=view&id=290
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03/11/2008 - Mercurio svelato dal secondo flyby di “Messenger”
Mercurio svelato dal secondo flyby di “Messenger”
Il gruppo di scienziati che seguono la missione “Messenger” ha fatto il bilancio delle conoscenze raccolte dalla navicella della Nasa dopo il suo secondo sorvolo di Mercurio (foto), avvenuto il 6 ottobre scorso. Il 30 per cento della superficie fotografata in questo secondo flyby non era mai stata vista prima.
A questo punto, complessivamente “Messenger” ci ha rivelato l’ottanta per cento della superficie del pianeta che rimaneva ancora sconosciuta dopo i lontani flyby del “Mariner
Interessanti anche i dati dell’altimetro a laser (MLA), che per la prima volta ha correlato la topografia ad alta risoluzione del pianeta con precise misure di quota.
Ora che le telecamere di “Messenger” hanno fotografato più dell’80 per cento della superficie di Mercurio, risulta chiaro che anche il pianeta più interno del Sistema solare, come Marte e
Le immagini a colori riprese da “Messenger”, infine, dimostrano che la composizione del suolo di Mercurio è molto eterogenea: la superficie del pianeta somiglia a un puzzle di rocce fortemente diversificate. Su questo e vari altri punti rimangono numerosi aspetti da chiarire ma i ricercatori confidano di riuscirci entro il termine della missione, previsto per il marzo 2011.
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03/11/2008 - Proteggere i siti astronomici: firmato accordo Unesco-Iau
Proteggere i siti astronomici: firmato accordo Unesco-Iau
L’Unesco e
Il Memorandum rientra nel quadro delle iniziative che le Nazioni Unite, tramite il loro braccio culturale, l’Unesco, stanno prendendo in vista del 2009, proclamato Anno Internazionale dell’Astronomia su proposta partita dall’Italia, e in particolare da Franco Pacini dell’Università di Firenze.
La tutela del patrimonio archeologico e storico legato alla cultura del cielo è uno degli assi portanti dell’Anno Internazionale dell’Astronomia. Tra gli animatori dell’iniziativa si distingue Clive Ruggles, professore emerito di archeoastronomia all’Università di Leicester, Regno Unito.
I criteri di protezione dovranno essere ulteriormente precisati per poter inserire altri siti che ne faranno richiesta nella lista della “Astronomy and Worl Heritage Initiative”.
