Instruments News a cura di Giuseppe Donatiello
Prima del 30/03/2016 a cura di Giancarlo Calzetta
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12/10/2016 - Camera raffreddata Nikon D5500a Cooled
Camera raffreddata Nikon D5500a Cooled
È risaputo che le due principali limitazioni nell’uso delle DSLR e mirrorless in astrofotografia consistono nel rumore termico e il filtro anteposto al sensore CMOS non ottimizzato per registrare adeguatamente la preziosa riga Hα. Per il resto queste fotocamere sarebbero quanto di più pratico, giacché non hanno bisogno del PC per funzionare. Negli anni è molto migliorata in fatto di rumore la qualità dei CMOS, ciò nonostante, specie nelle lunghe pose, esso rimane un parametro non trascurabile e non può essere sottratto come per i CCD per via del modo in cui operano tali dispositivi. Non resta che ridurlo il più possibile, raffreddando adeguatamente sensore ed elettronica per ottenere immagini più pulite. In merito al filtro, l’unica soluzione è sostituirlo con uno ottimizzato per fotografia astronomica. PrimaLuceLab propone già da qualche tempo corpi macchina modificati e dotati di raffreddamento, cui adesso si è aggiunto un altro basato sul Nikon D5500.
Denominata Nikon D5500a Cooled, la fotocamera utilizza il già noto box di raffreddamento a doppio stadio Peltier in grado di far scendere la temperatura dell’apparecchio sino a 27°C sotto l’ambientale. Il box, provvisto di display, trova posto nell’alloggiamento dello schermo ribaltabile senza creare problemi di bilanciamento. Mediante tasti a sfioramento, si stabilisce la temperatura desiderata, la velocità della ventola e l’intensità del sistema antiappannamento filtro. Il raffreddamento del sensore può, infatti, comportare l’appannamento del filtro anteposto al sensore, quindi la D5500a aggira l’inconveniente riscaldando il solo filtro su cinque livelli selezionabili.
L’elettronica di controllo non si limita al solo sistema TEC, ma è stato integrato anche il controllo dello scatto e, mediante i tasti di settaggio, si potranno anche impostare sequenze (da 1 a 50), durata, l’intervallo tra le stesse e la possibilità di programmare senza far uso di scatto remoto o temporizzatore. Il box contempla anche un’uscita a 9V per alimentare la fotocamera, quindi con il solo alimentatore opzionale 12V/3A si alimenta completamente il dispositivo.
Fatta eccezione per il filtro astrofotografico, per il resto il corpo Nikon conserva le caratteristiche native, cioè il sensore APS-C (23.5 x 15.6 mm) da 24MP con processore immagine Exspeed4. Lo schermo è un LCD da 3.2” con tecnologia touch da cui avviene la gestione della fotocamera. Il prezzo di 2190 euro comprende oltre alla D5500a cooled, l’adattatore per alimentare la camera senza batteria, il cavo per controllo integrato dello scatto, una scheda SD 8GB, un cavo USB e chiavetta USB con manuale d'uso. Per ulteriori dettagli http://www.primalucelab.com/astronomia/
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08/10/2016 - Telecamera IO Industries Flare 50MP
Telecamera IO Industries Flare 50MP
La corsa verso i grandi sensori coinvolge pure il settore video e i prodotti Hi-end possiamo considerarli l’avanguardia di quello che sarà il mercato consumer nel prossimo futuro, in altre parole i prodotti che troveremo in catalogo. La canadese IO Industries al VISION 2016 di Stoccarda ha presentato una nuova videocamera, destinata al settore ricerca e industria, dotata di altissima risoluzione e frame rate elevato, almeno nel particolare distretto delle videocamere per uso non cinematografico.
La Flare 50MP è dotata di sensore CMOS 35 millimetri full-frame global shutter in grado di catturare video da 50MP (7920x6004 pixel quadrati da 4.6 μm) a più di 30 fps e in 8 formati diversi a 8/10/12-bit. Questi dati veramente impressionanti, lo sono ancor di più se raffrontati alle prestazioni di altri prodotti per scopi analoghi. Scopriamo così che la gran parte delle videocamere industriali, anche con sensori a minore risoluzione, raramente son capaci di 3 fps a piena risoluzione. Ragionevole dedurne che il flusso dati prodotto non sia gestibile con una semplice connessione USB e, infatti, sul dorso dello scafo sono presenti alcuni connettori BNC per il controllo e gestiti da un acceleratore hardware/registratore esterno da cui attingere il flusso dati senza impegnare eccessivamente le risorse PC. Flare 50MP dispone allo scopo di quattro uscite video digitali CoaXPress - un'affidabile interfaccia standardizzata ampiamente utilizzata nei dispositivi grabber - per la trasmissione dati veloce sino a 25 Gbps. I video catturati in alta risoluzione possono così fluire a sistemi di elaborazione in tempo reale o acquisiti in formato non compresso da un registratore, come il DVR Express® Core2 dello stesso costruttore. Un’altra caratteristica interessante proposta in questa videocamera è la funzione ROI multipla sino a 10 finestre simultanee.
Disponibile sia a colori che mono, nonostante le dimensioni contenute (80 mm per lato) e 610 g di peso, la telecamera può montare i più diffusi obiettivi fotografici corretti per full-frame, oppure essere collegata a un focheggiatore con attacco M58. Facile desumere che la videocamera, completa di sistema alimentazione e gestione, non sia propriamente economica, ma certamente desterà nel frattempo l’interesse di Osservatori e Istituti impegnati in specifiche ricerche in cui sia desiderabile una certa velocità di acquisizione, alta risoluzione e largo campo. Maggiori informazioni su www.ioindustries.com
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06/10/2016 - Astro-Physics Quad TCC 0.72x per 130 StarFire GTX, EDFGT e TEC 140/160/180
Astro-Physics Quad TCC 0.72x per 130 StarFire GTX, EDFGT e TEC 140/160/180
I felici possessori di un rifrattore APO Astro-Physics 130 StarFire GTX o EDFGT hanno adesso a disposizione un nuovo telecompressor/spianatore appropriato per l’uso con sensori full-frame da 35 mm o maggiori. Nello specifico, stiamo parlando del nuovo riduttore/spianatore Quad TCC (QUADTCC-AP130) costituito da quattro elementi accuratamente assemblati per garantire un’immagine ai massimi livelli con stelle puntiformi sino ai bordi in un campo reale di 4.9° integralmente illuminato (pari a un cerchio di 50 mm). In abbinamento al 130 StarFire GTX, il Quad porta la focale nativa di 819 a quella equivalente di 598 mm, passando perciò da f/6 a un veloce f/4.6, permettendo di riprendere di conseguenza una più estesa porzione di cielo, corrispondente a 3.5x2.4° nel formato 35 mm e, addirittura, 3.5x3.5° quando nel fuoco son posti sensori tipo KAF-16803 da 4096x4096 pixel!
Il Quad è ovviamente un prodotto del tutto allineato alla rinomata qualità Astro-Physics sia per materiali impiegati che per l’accurata lavorazione, eseguita mediante l’uso di macchine a controllo numerico (CNC). Questo nuovo riduttore è stato inoltre specificamente progettato per essere inserito nel recente focheggiatore da 3.5” che, all’occorrenza, è anche disponibile come upgrade in luogo del modello da 2.7” di serie. Il Quad TCC è in ogni caso utilizzabile pure su altri strumenti con parametri ottici simili, ricorrendo a specifici adattatori già preventivati dal costruttore, in particolare con i rifrattori APO 140/160/180 di Telescope Engineering Company (QUADTCC-TEC140/160/180). Il prezzo di listino è di 1981 euro presso SkyPoint (www.skypoint.it/it).
Maggiori informazioni su www.astro-physics.com
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04/10/2016 - CAMERA QHYCCD 695A/IC695A
CAMERA QHYCCD 695A/IC695A
QHYCCD continua a proporre nuove camere con una cadenza impressionante e annuncia la disponibilità di una nuoca camera CCD proposta in doppia versione. Dopo le varie camere planetarie e Cold CMOS per deep-sky, adesso è la volta della nuova camera QHY695A/IC695A. La lettera A nella sigla sta per All in one, cioè “tutto in uno”, poiché implementa in un solo scafo una ruota filtri, una guida fuori asse, un hub con due porte USB 2.0 e una Lemo - RS232. Nella versione IC695A si aggiunge una porta mini HDMI, una SD card slot, controllo Wi-Fi e una presa Ethernet RJ45 100M.
La nuova camera si avvale dell’elevata sensibilità del sensore SONY ExView II-ICX695 da 6 MP (2758x2208 pixel quadrati da 4,54 μm), apprezzato per la QE prossima all’80%, insieme al basso rumore di lettura e termico. Con il raffreddamento termoelettrico (TEC) a due stadi, la camera scende sino a 45 °C sotto la temperatura ambiente ed è in grado di restituire immagini grezze già molto pulite per via del rumore termico piuttosto contenuto, anche senza calibrazione.
La camera contempla una ruota filtri interna a sette posizioni per filtri da 36 mm oppure 8 da 31,8 mm, in cui alloggiare in modo stabile e sempre pronti gli LRGB, ma anche i più usati a banda stretta, quali H-alfa, OIII e SII.
Pur essendo dotata di otturatore elettronico, la QHY695A dispone anche di otturatore meccanico a farfalla già installato e con cui catturare il dark frame. Mediante l’AOG (guida fuori asse) integrato e l’Hub USB, è invece possibile collegare un’autoguida alimentata direttamente dalla 695A, riducendo l’ingombro dei cavi nonché la possibile perdita di segnale a causa degli stessi. Il controllo del sistema avviene mediante un solo cavo USB che collega i dispositivi al PC.
Il sistema funziona a 12 V con alimentatore esterno ed è in grado di fornire un pari voltaggio anche ad altri dispositivi collegati alla presa di servizio. Il consumo a pieno regime è di 27 W per un peso complessivo di circa 1550 g.
Per informazioni vedi www.qhyccd.com
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30/09/2016 - Lunt telescopio solare LS230THa/B3400
Lunt telescopio solare LS230THa/B3400
Premettiamo che lo strumento che andiamo a presentare è rivolto esclusivamente a veri astrofili appassionati di osservazione solare, oppure a Osservatori e Istituti impegnati in studi sulla nostra stella. Chi predilige tale settore di studio conoscerà senza dubbio la produzione di Lunt - azienda con sede a Tucson in Arizona - specializzata in strumenti e accessori destinati all’osservazione del Sole. Oltre che filtri specifici, Lunt produce telescopi solari con diametro minimo di 50 mm e, se fino a poco tempo fa lo strumento di punta era un già importante 152 mm, adesso gli estimatori hanno la possibilità di poter considerare addirittura un 230 mm! Lo strumento richiede una solida montatura per essere sorretto in maniera efficace per via del peso non trascurabile. Benché sia già appagante l’osservazione in luce bianca, è in specifiche lunghezze d’onda che la nostra stella concede il meglio, con il mutevole aspetto anche a distanza di pochi secondi.
Il LS230Ta/B3400 lavora nella riga Hα a 656.28 nm, accordata mediante un filtro interferenziale di Fabry-Perot, noto come Etalon, con banda passante <7 Angstrom. Alla lunghezza d’onda della riga Hα si osservano i fenomeni nella cromosfera e le protuberanze al bordo. Il filtro interferenziale è composto fondamentalmente da due specchi semiriflettenti con superfici estremamente piane e sfrutta il principio dell’interferenza per sintonizzare la specifica riga spettrale d’interesse, avvicinando opportunamente le superfici. Senza entrare nel dettaglio, il risultato è un fascio di luce pressoché monocromatico. Il congegno di sintonia ammette tolleranze strettissime, pari a frazioni di millimetro, e richiede una costruzione di altissima precisione. Questa è la ragione principale del costo piuttosto elevato di tali strumenti e la costruzione non in serie ne accresce ulteriormente il prezzo.
Con il diametro di 230 mm e una focale di 1610, il nuovo Lunt non economizza certamente nei dettagli. Infatti, è equipaggiato di filtro di rigetto BF3400 da 2”/31,8 mm e un ragguardevole focheggiatore della rinomata Starlight-Instruments Feather-Touch con demoltiplica 10:1,insieme con un air-pressure tuning controllato da microprocessore nel suo interno (il congegno di sintonia che opera sull’Etalon). Lo strumento ha un peso di ben 31 Kg e una lunghezza di 155 mm ed è corredato con due anelli e barra Losamandy, oculare zoom Lunt, manuale d’uso. Per i motivi sopraesposti, il prezzo è di 23.995 euro presso i rivenditori. https://www.telescopi-artesky.it
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24/09/2016 - Celestron montature CGX e CGEM II
Celestron montature CGX e CGEM II
Al Photokina 2016 Celestron ha presentato le nuove montature CGX e CGEM II.
La CGX è un prodotto completamente nuovo in cui confluiscono l’esperienza maturata dai progettisti Celestron e gli ultimi sviluppi della tecnologia digitale. In questa montatura tutto il progetto è stato completamente rivisto ed è proposta con un design, per molti versi, innovativo. Tra le novità introdotte nella nuova equatoriale di punta, figurano la trasmissione a cinghia per risolvere brillantemente i problemi riguardanti il periodismo e il backlash, garantendo un inseguimento regolare e fluido anche con i tubi più pesanti, essendo aumentata sensibilmente anche la capacità di carico, ora di circa 25 Kg. Dotata di encoder ottici integrati, la CGX è controllabile in remoto, mentre la possibilità di regolare il baricentro consente un bilanciamento più preciso e ottimizzato per il setup. La latitudine di esercizio è compresa tra 3 e 65°.
Pur con un ingombro e peso non trascurabile, la nuova montatura rientra ancora nei canoni di fattiva trasportabilità, agevolata dai maniglioni presenti sulla testa, con il tutto sorretto da nuovo robusto treppiede. Le principali migliorie, comunque, consistono nell’elettronica dimorante nella testa equatoriale. Qui vi trovano posto una porta autoguida, due ausiliarie per la connessione remota in WiFi mediante lo Sky Portal o per connettere la camera StarSense (quali accessori opzionali), una porta USB per collegare un PC dal quale gestire la movimentazione e l’allineamento polare tramite software in dotazione, la pulsantiera NextStar+ con connettore mini-USB. L’elettronica comprende anche un orologio interno.
La CGEM II è invece l’aggiornamento tecnologico della CGEM, della quale riprende a grandi linee il design introducendo diverse novità tecniche. Dotata di puntamento automatico, la CGEM II si muove alla velocità di 5°/sec verso uno dei 40mila oggetti contenuti nel database o i 100 selezionabili a scelta dall’utente, richiamabili dalla tastiera di serie. Tra le più rilevanti migliorie, figurano nuove manopole ergonomiche, la flangia a doppio morsetto per accogliere le barre nello standard Vixen e Losmandy, le sezioni del treppiede graduate, la riconfigurazione dei cavi interni e altro. I perfezionamenti meccanici rendono, di fatto, più agevole le operazioni di allineamento al polo (anche diurno) e la registrazione del PEC. La nuova pulsantiera, dotata di porta USB, ammette la connessione a un PC per sfruttare al meglio il software NexRemote fornito di serie. La latitudine di esercizio è compresa tra 15 e 70°, mentre la capacità di carico è di 18 Kg con il contrappeso di 7 fornito a corredo.
Mentre scriviamo, non sono stati ancora comunicati i prezzi di listino. http://www.celestron.it/
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22/09/2016 - I nuovi obiettivi Sigma al Photokina 2016
I nuovi obiettivi Sigma al Photokina 2016
Al Photokina 2016 di Colonia non sono mancate le novità anche tra le lenti, ormai deputate ai nuovi sensori di grande formato. Tra i più attesi dagli operatori i nuovi obiettivi di Sigma. Nello specifico un 85 mm f/1.4 DG HSM Art, uno zoom 12-24 mm f/4 DG HSM Art e un tele 500 mm f/4 OS HSM Sport. I primi due rientrano nella linea denominata Art che contempla già altre ottiche. La denominazione è bivalente denotando ottiche allo stato dell’arte, però anche votate alla fotografia con velleità artistiche.
L’85 mm è il classico piccolo tele da ritratto, costituito da 14 elementi in 12 gruppi di cui due in vetro SLD (Special Low Dispersion) e un elemento con proprietà speciali definito “ad alto tasso di dispersione parziale anomala”. L’ottica è progettata per abbinarsi al meglio ai recenti sensori ad alta risoluzione per fornire grande nitidezza, unitamente al bokeh, molto apprezzato dai fotoamatori, prodotto dal diaframma circolare a iride. Oltretutto, questa è una caratteristica desiderata dai puristi della fotografia astronomica a larghissimo campo, in grado di rendere dischi stellari privi d’innaturali punte mediante un’ottica concretamente veloce, quindi utilizzando pose mediamente brevi. Usufruisce inoltre di un nuovo sistema AF con maggiore coppia e controllo manuale sempre attivabile. L’85 mm f/1.4 DG HSM Art è disponibile per Canon, Nikon e ovviamente Sigma al prezzo internazionale indicato di 1199 USD.
Lo zoom 12-24 mm è invece un f/4 ultra-wide per il quale Sigma vanta l’utilizzo della lente asferica di maggior apertura nella categoria, con cui si consegue una risoluzione maggiore rispetto ai concorrenti e immagini virtualmente prive di distorsione, bagliori e riflessi. Questo obiettivo utilizza tre elementi in vetro a bassa dispersione FLD (F Low Dispersion) con caratteristiche molto simili alla fluorite che conferisce qualità immagine di altissimo livello su tutto il campo. La distanza minima di messa a fuoco vale circa 23 cm alla focale di 24 mm. Anche quest’ottica, con sistema AF identico al precedente, è disponibile per Canon, Nikon (con uno speciale diaframma elettromagnetico) e Sigma a 1599 USD.
Il 500 mm f/4 OS HSM è un super-tele progettato espressamente per fotografia sportiva e naturalistica, compresa l’astrofotografia. Caratterizzato da una robusta costruzione in lega di magnesio e scafo in fibra di carbonio a tenuta di polvere e umidità, questo supertele impressiona principalmente per la notevole lente anteriore da ben 125 mm che lo qualifica come interessante alternativa a certi astrografi, considerando che il treno di lenti contempla due elementi FLD e uno vetro SLD, opportunamente curvati per ridurre al minimo qualsiasi tipo di aberrazione sferica e cromatica nel campo spianato anche nei sensori di medio formato (MF). Le già notevoli prestazioni ottiche sono ulteriormente enfatizzate da un sistema di stabilizzazione immagine a doppia impostazione, tale da rendere questo teleobiettivo utilizzabile anche a mano libera. Il prezzo al pubblico consigliato di 5999 USD non si può certamente definire popolare ma, a conti fatti, non è molto diverso rispetto al prezzo di talune ottiche astrofotografiche con caratteristiche simili, per le quali si devono inoltre considerare l’acquisto di riduttori/spianatori di qualità adeguata per il loro sfruttamento e accessori vari, con un aggravio sul costo complessivo.
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16/09/2016 - Celestron Power Tank batteria al Litio
Celestron Power Tank batteria al Litio
Il largo uso di parti elettroniche nella strumentazione contemporanea non può prescindere da una fonte di energia. Se in installazioni fisse ci si affida alla rete elettrica domestica, ciò non è possibile in quelle campali. Se un tempo poteva bastare un ricambio di batterie, ora è richiesta non solo una fonte di voltaggio adeguato, ma anche la disponibilità di un certo numero di ampere, in modo da garantire il funzionamento per diverse ore degli apparati più vari. Per sopperire a tal esigenza torna utile una power tank.
Ci piace rimarcare che questo dispositivo è uno dei tanti nati dall’ingegno di astrofili abili anche con l’elettronica e, al pari di altre invenzioni, reinterpretati dall’industria di settore con la produzione in serie.
La power tank è, di fatto, una batteria ricaricabile portatile, ma a differenza di una semplice batteria da collegare mediante morsetti, essa propone soluzioni vantaggiose per alimentare diversi apparati a differente voltaggio e assorbimento, unendo altre utili funzioni.
Celestron ha di recente proposto una nuova Power Tank a litio in grado di unire alla grande capacità una lunga durata e leggerezza (450 g), tanto da poter essere tranquillamente attaccata direttamente sul treppiede del telescopio.
Le batterie al litio LiFePO4 ha una durata media di 10 anni, con una vita stimata di non meno di 2000 cicli ricarica conservandone la piena efficienza, quindi ben maggiore nei confronti di altre batterie a ioni o ricaricabili.
La batteria permette un’autonomia di circa 20 ore, con il grado di carica indicato da una fila di led blu. Nello specifico, dispone di un’uscita a 12VDC/3000mA e di due USB 5VDC, rispettivamente da 1000mA e 2100mA, per una disponibilità complessiva di 86.4 Wh. La fase di ricarica richiede appena 3 ore.
La Celestron Power Tank a litio non funge soltanto da fonte d’energia, ciò nondimeno mette a disposizione anche due luci a led (bianco e rosso) a due quote di luminosità per operare in condizione di buio nella fase di montaggio, ma anche per agire durante l’osservazione preservando l’adattamento al buio grazie alla luce rossa.
La confezione contempla: batteria, caricabatteria, connettore di rete e cavo per Celestron, aggancio al treppiede. Il prezzo presso i rivenditori è di 169 euro.
https://www.telescopi-artesky.it/
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13/09/2016 - Rifrattori TS Optics 80 mm serie Photo Line
Rifrattori TS Optics 80 mm serie Photo Line
Da qualche tempo, Teleskope Service opera in Italia attraverso una filiale per essere più vicina alla propria clientela offrendo, insieme all’ampio catalogo di prodotti, anche una serie di servizi che prevedono l’assistenza e la manutenzione. Tra le novità spiccano alcune ottiche a specifica vocazione astrofotografica, come la linea Photo Line, contraddistinta dal valido connubio tra qualità ottica e trasportabilità.
Due rifrattori da 80 mm, in particolare, meritano l’attenzione degli appassionati di deep-sky a medio campo e sono entrambi accomunati dall’impiego del pregiato vetro FPL-53 della giapponese Ohara, in grado di soddisfare il criterio di apocramaticità.
Il Super APO TS Optics da 80 mm f/6, tripletto FPL-53 (TLAPO804-MK2) è un tripletto spaziato in aria contraddistinto dall’elevatissimo grado di correzione, anche ai più forti ingrandimenti. Le dimensioni contenute lo rendono particolarmente approntato al trasporto e in viaggio. L’intero tubo, pesante poco più di 3Kg, è ottenuto per lavorazione CNC e contempla il paraluce collassabile, diaframmi interni, opacizzazione di alta qualità a prova di riflessi o luce diffusa indesiderata. Il rapporto focale di f/6 gli tributa già una certa velocità nell’uso fotografico, ma se abbinato a uno dei correttori/spianatori opzionali, il rapporto focale può scendere sino a f/4.74, con campo corretto per sensori APS-C o full-frame, in base al modello.
Il robusto focheggiatore a pignone e cremagliera da 2.5”, impiega cuscinetti a sfera ed è fornito di demoltiplica 1:10, mentre il diametro interno di ben 60 mm garantisce la piena illuminazione anche sui grandi sensori, ormai anche adottati nelle recenti CMOS Cold camera, sempre più diffuse. Lo stesso è munito di filettatura femmina M63x1 standard per collegare la gran parte degli accessori foto-visuali.
Completa la dotazione di serie: la barra standard Vixen GP dotata di filetto fotografico ¼”, due anelli per la tenuta del tubo e un riduttore da 31.8 mm. Il prezzo è di 798 euro.
L’Astrografo TS APO 80 mm f/7 doppietto FPL-53 (TSAPO80F7), al pari del precedente, esibisce la medesima estetica e caratteristiche meccaniche, dimensioni analoghe e lo stesso focheggiatore da 2.5”, in grado di reggere sino a 5Kg. Come obiettivo utilizza invece un doppietto spaziato in aria costituito sempre da vetri FPL-53, con focale di 560 mm (f/7). Pur essendo un doppietto, l’obiettivo collimabile di quest’ottica soddisfa anch’essa il criterio di apocromaticità. In altre parole, la presenza di cromatismo residuo è molto contenuta e, di fatto, non avvertibile nel corso delle osservazioni visuali o riprese fotografiche. Il minor numero di elementi ottici comporta anche il vantaggio di un’acclimazione più veloce rispetto al tripletto. Pure per questo modello sono efficaci gli stessi riduttori/spianatori opzionali e necessari per l’uso fotografico, mentre una barra tipo Vixen GP con gli anelli è di serie. Il prezzo è di 745 euro.
http://www.teleskop-express.it/
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09/09/2016 - Altair Astro HyperCam IMX224 Colore USB 3.0
Altair Astro HyperCam IMX224 Colore USB 3.0
Sembra non attenuarsi l’ondata di novità inerenti al settore camere planetarie, con modelli sempre più raffinati che implementano il meglio dell’hardware fruibile alla tecnologia ormai affermata. La nuova Altair Astro Hypercam IMX224 impiega il recente e già molto stimato CMOS Sony Exmor IMX224 (1280x960 pixel), considerato uno dei migliori nella sua fascia per sensibilità e rumore veramente ridotto, unitamente all’ottima risposta cromatica e per i piccoli pixel da 3.75μm. In funzione video, grazie alla ben nota velocità di lettura dei sensori CMOS, la camera è capace già di 120 fps a piena risoluzione, ma utilizzando la funzione ROI (Region Of Interest) il frame rate cresce a 232 fps nel formato 640x480 pixel e addirittura 432 a 320x240. Tali ragguardevoli caratteristiche rendono la nuova Altair Astro particolarmente appropriata per l’Hi-Res, ma grazie all’alta sensibilità non sono inibite anche le riprese deep-sky con tempi sino a 1000 secondi, abbinandosi ai più comuni programmi di cattura quali gli apprezzati FireCapture, SharpCap oppure il software dedicato AlatirCapture free, scaricabile liberamente dal sito nella versione più aggiornata (http://cameras.altairastro.com/).
Ciò che rende l’Hypercam IMX224 effettivamente interessante rispetto ad altri prodotti affini è la possibilità di raffreddare il sensore mediante una ventola silenziosissima, in grado di ridurre drasticamente il rumore termico, non trascurabile dopo un certo tempo di lavoro. La ventola può essere abilitata a discrezione dell’utente.
La nuova camera impiega per il traffico dati il sempre più diffuso USB 3.0 che assicura un traffico dati veloce e affidabile, pur rimanendo compatibile con l’ormai vetusto 2.0 però con prestazioni sensibilmente minori. Con lo stesso cavo si alimenta il dispositivo per un consumo massimo di soli 2.5 W con ventola attivata. Il peso della camera è di appena 325 g, mentre la finestra ottica (400-700 nm) può essere all’occorrenza rimossa, permettendo la pulizia del chip nonché l'uso di filtri interferenziali anche nel vicino infrarosso. Di serie sono forniti i cavi USB 3.0 e autoguida ST4, barilotto da 31.8 mm, anello estensore per un back focus da 17.5 mm. Il prezzo di listino è di euro 469, salvo promozione di lancio, con disponibilità da fine settembre. https://www.telescopi-artesky.it/