Instruments News a cura di Giuseppe Donatiello
Prima del 30/03/2016 a cura di Giancarlo Calzetta
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11/09/2013 - Avalon M-Zero: montatura ad alta precisione che sta in un trolley
Avalon M-Zero: montatura ad alta precisione che sta in un trolley
Quando si abita vicini a dei centri abitati, il problema principale è sempre lo stesso: doversi muovere per andare a cercare dei cieli bui. E se già è una seccatura dover fare decine o centinaia di km per poter fotografare da un cielo non inquinato, il pensare di doverlo fare trascinandosi dietro decine di chili di strumentazione è una vera pena. Per questo è sicuramente la benvenuta la Avalon M-Zero, una montatura derivata concettualmente dalla M-Uno ma che vanta molte caratteristiche uniche. Innanzitutto, è piccolissima e leggera: con soli 10 kg di peso, treppiede e contrappeso incluso, può gestire fino a 8 kg circa di carico, anche a focali importanti grazie al sistema di trasmissione a cinghia con tecnologia Fast-Reverse. Poi monta un sistema goto tutto nuovo, sviluppato direttamente da Avalon e chiamato StarGo, che è semplice da usare ed economico. Non ha una sua pulsantiera dedicata, ma tutto gira su di un tablet o uno smartphone Android. La M-Zero può essere usata in configurazione altazimutale, con grandi binocoli o tele pesanti, o equatoriale, senza però il problema del meridian flip grazie al design monobraccio. Inoltre, una serie di porte dedicate garantisce la funzione Time Lapse con pochi clic.
Molto importante è il fatto che tutta la montatura stia comodamente, treppiede incluso se si prende quello dedicato di Avalon, in un trolley da viaggio, cosa che rende estremamente più comodo pianificare vacanze astronomiche in compagnia della nostra strumentazione. Purtroppo il prezzo è molto elevato, ma giustificato dalla cura dei dettagli e dalla grande ottimizzazione richiesta dal progetto. La M-Zero è già ordinabile dal distributore ufficiale Unitron al prezzo di 3.800 euro (solo testa) o 3.999 euro in offerta completa di treppiede dedicato.
Per maggiori informazioni: Avalon (http://www.avalon-instruments.com/prodotto/m-zero-2/) oppure Unitron Italia (http://www.unitronitalia.com/)
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11/09/2013 - SBIG ST-i Spectrograph: uno spettrografo un po’ particolare
SBIG ST-i Spectrograph: uno spettrografo un po’ particolare
Gli spettrografi sono strumenti molto utili che ci danno informazioni importanti sulla composizione di stelle e altri oggetti dello spazio, ma questo no. Sbig ha creato questo strumento dedicandolo esclusivamente all’uso con la sua camera CCD di guida STi e con il compito preciso di fungere da analizzatore di luce per il fondo cielo, in modo da poter creare dei flat più adatti al proprio setup. A questo indirizzo (http://www.sbig.com/about-us/blog/flat-fields-the-ugly-truth/) si trova un articolo in inglese che spiega quale sia l’importanza di usare flat generati in maniera “sensata”. Oltre a questo compito, che si esaurisce piuttosto in fretta se non si cambia setup continuamente, l’STi Spectrograph viene indicato come un ottimo strumento per valutare l’effettiva banda passante dei nostri filtri, analizzare l’inquinamento luminoso del sito di ripresa ed eventualmente altre fonti di luce. Così com’è, lo spettrografo non è in grado di raccogliere gli spettri degli astri perché non ha un sistema di puntamento, anche se è previsto che venga sviluppato nei prossimi mesi.
L’STi Spectrograph è già disponibile negli USA e arriverà in Italia nelle prossime settimane a circa 800 euro. Per maggiori informazioni: Skypoint (0432.652609). -
31/08/2013 - Starlight Xpress Trius-h814: risoluzione elevata anche con corte focali
Starlight Xpress Trius-h814: risoluzione elevata anche con corte focali
Starlight Xpress ha appena presentato la sua nuova camera CCD Trius-h814 che prende il nome dal sensore Sony incorporato. I pixel quadrati molto piccoli, solo 3,69micron di lato, e l’elevata sensibilità la rendono molto interessante soprattutto per chi riprende con sensori dal rapporto focale molto spinto e focali medio/corte. Inoltre, la diagonale da meno di 20mm permette di usare senza problemi di vignettatura i classici filtri da 31,8mm, molto meno costosi di quelli più ampi, e di non impazzire gli spianatori di campo necessari su formati ampi. D’altro canto, il campo inquadrato sarà sempre piuttosto ristretto rispetto alle ccd con sensori APS-C o più grandi e proprio la dimensione dei pixel la rende poco sensibile con rapporti focali “standard” (diciamo da F/6 in su). Chi ha un Hyperstar o un newton F/4, però, potrebbe sfruttarne l’elevato numero di pixel per ottenere immagini a risoluzione piuttosto elevata pur riprendendo con focali modeste. Una ripresa ottenuta con la Trius-h814 e un GSO 200/800, per esempio, avrebbe una risoluzione uguale a quella di una ripresa realizzata con una ST 4000 e un RC GSO 200/1600, potendo però contare su di una maggiore efficienza quantica (il picco è oltre il 70%) e una grande pulizia dell’immagine. Inoltre, le camere della serie Trius incorporano sulla culatta un comodissimo hub USB a tre porte alle quali si possono collegare la camera di guida, la ruota porta filtri e una terza periferica come l’ottica attiva, il tutto usando cavi cortissimi (forniti insieme alla camera) che riducono di parecchio la classica ragnatela che avvolge i nostri strumenti in assetto fotografico.
La Trius 814 è disponibile in bianco e nero e a colori, con specifiche praticamente identiche a parte la presenza della matrice di bayer sulla versione a colori. La tabella di seguito ne riassume le principali caratteristiche tecniche:
Formato immagine- 3380 x 2704 pixel in una matrice di 12.5 x 10 mm.
Dimensione pixel - 3.69 x 3.69 uM
EQ: circa 75% in luce gialla, 60% circa in H-alpha
Capacità del fotodiodo- 18,000e
Gain - 0.25e / ADU
Tempo di download: 7 secondi in binning 1 x 1
Raffreddamento a cella di peltier a doppio stadio: -40° di delta termico.
Hub USB alimentato a tre porte incorporato.
Camera CCD riempita con gas argon privato dell’umidità.
Consumo: 1.5 amps max. a 12v DC
Backfocus 17mm +/-1mm.Per maggior informazioni: http://www.sxccd.com/trius-h814 oppure il distributore ufficiale per l’Italia Skypoint (0432.652609)
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20/08/2013 - Nuovo astrografo Vixen: primi dettagli
Nuovo astrografo Vixen: primi dettagli
Il proposito di Vixen, annunciato qualche mese fa, di riproporre sul mercato gli schemi ottici Pentax migliorandone le caratteristiche sembra procedere molto bene. Il VSD100F3.8 viene proposto come la versione “moderna” del famoso Pentax 100SDUF II, ma le differenze non mancano. Innanzitutto, le specifiche sono leggermente cambiate: l’apertura di 100 mm è stata mantenuta inalterata, ma la lunghezza focale è adesso di 380mm, il che comporta un rapporto focale leggermente più spinto rispetto all’F/4 originale. Il numero di lenti è salito da 4, in due gruppi, a 5 isolate con un elemento SD in testa e un ED in coda. E proprio questa modifica ci rende difficile pensare al VSD come a una evoluzione dello SDUF, in quanto lo schema ottico è così diverso da fare storia a sé e forse conviene proprio slegarsi dal pensarlo come evoluzione per apprezzarne a pieno le caratteristiche. Innanzitutto, lo strumento genera stelle da 15mm sull’intero piano focale e la correzione cromatica, a giudicare dallo spot diagram, è praticamente perfetta. Il diametro dell’immagine è di 70mm, tutti spianati, con il 60% (42mm) pienamente illuminato. Infine, un nuovo trattamento antiriflesso promette una trasmissività del 99.9% della luce che attraversa ogni lente, eliminando lo svantaggio introdotto da un elevato numero di elementi ottici, e un riduttore di focale opzionale porterà lo strumento a F/3.0, sacrificando un po’ il campo pienamente illuminato.
Rapporti focali così spinti richiedono una meccanica di prim’ordine per evitare problemi e qui sembra che il rapporto con i prodotti Pentax sia molto più forte che non per quello che riguarda l’ottica. Il tubo, infatti, ricorda moltissimo il 100 SDUF II, partendo dal paraluce corto fino al controverso focheggiatore elicoidale. Non amato da molti, per la sua difficoltà nel motorizzarlo e per la scarsa versatilità, la scelta di riproporre il focheggiatore elicoidale è probabilmente frutto della sua estrema precisione che con punti di fuoco così critici diventa essenziale. Nel sistema montato sul VSD 100, infatti, ogni tacca indica uno spostamento di 20 micron, rendendo il movimento sul piano focale un’operazione dalla precisione chirurgica.
Purtroppo non è ancora disponibile il prezzo, che non sarà basso considerato che questo tele entra in concorrenza diretta con il Takahashi FSQ 105, ma resta confermato il periodo di uscita autunnale 2013.Per maggiori informazioni possiamo cercare sul sito Vixen (http://www.vixen.co.jp/en/lp/vsd.html) oppure chiedere al distributore italiano Skypoint (www.Skypoint.it – tel. 0432.652609).
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16/08/2013 - Radioastronomia amatoriale con un progetto tutto italiano
Radioastronomia amatoriale con un progetto tutto italiano
PrimaLuceLab è una società nata da poco che ha uno scopo ben preciso: portare la radioastronomia alla portata di tutti. Sebbene, infatti, nel campo dell’astronomia ottica si trovino strumenti di ogni tipo a disposizione degli astrofili, nel settore dei radiotelescopi non c’è nulla a prezzi accessibili. Per questo Filippo Bradaschia e Omar Cauz, due appassionati del cielo “invisibile”, si sono dedicati alla costruzione dei primi radiotelescopi dal prezzo ragionevole. Il primo modello si chiama Spider 230 e si compone di un’antenna a parabola da 2,3 metri (da cui il nome), un ricevitore e tutto il software necessario a gestire i dati in arrivo. La superficie riflettente dell’antenna è composta da una rete in alluminio con maglia quadrata da 2x2 mm studiata per ottenere un'ottima riflettività delle onde radio con frequenze fino a 12 GHz. Ogni rete viene posizionata a mano sulla struttura per ottenere il miglior posizionamento possibile e il supporto è forato per offrire minor resistenza al vento. Il radiotelescopio può essere montato su di una normale montatura equatoriale, di quelle che già usiamo per i normali telescopi ottici, e sebbene PrimaLuceLab consigli di usarne una di classe media, tipo la Losmandy G11 o la Celestron CGE Classic, anche le più diffuse eq6 possono reggerne il peso senza problemi. Il prezzo definitivo non è ancora stato annunciato, ma Filippo Bradaschia si è detto fiducioso del fatto di riuscire a stare sotto ai tremila euro (o al limite poco sopra) per il modello base. Essendo il telescopio piuttosto ingombrante, sarà anche immediatamente disponibile una “cupola leggera” in grado di proteggerlo una volta messo in postazione fissa. Infine, dal 23 di agosto sarà anche acquistabile, sempre dal sito di PrimaLuceLab, il libro “Radioastronomia: Introduzione al cielo invisibile”, che servirà da introduzione a questo affascinante mondo.
Per maggiori informazioni: www.primalucelab.com
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25/07/2013 - Un apocromatico da 140 mm tutto europeo
Un apocromatico da 140 mm tutto europeo
Finora, l’apocromatico da 140 mm di riferimento è sempre stato quello, ottimo, prodotto da TEC, ma le cose potrebbero cambiare e per di più con un’alternativa prodotta vicino a casa nostra. Il nuovo Tripletto Apo Tecnosky 140/915 è un rifrattore con lenti asferiche, vetro centrale in FPL-53 (spesso conosciuta come “fluorite sintetica”) e trattamento multistrato su tutte le superfici trasparenti. Il rapporto focale di 6,5 lo rende un telescopio molto interessante per la fotografia e grazie allo spianatore dedicato da 64 mm copre perfettamente sensori fino alle dimensioni dei full frame. Il focheggiatore è un moonlite da 2,5” a 8 cuscinetti che impediscono le flessioni e le ottiche sono prodotte in Ungheria.
Nonostante la produzione di lenti ungherese non sia molto comune in campo astronomico, le qualità dichiarata per quelle usate nei tripletti Apo Tecnosky è davvero notevole: la strehl ratio minima garantita è di 0,96 mentre quella tipica è di 0,98! Valori eccezionali che si trovano solo nei telescopi di grande pregio. E in effetti, anche questo tripletto non va certo a far concorrenza, in quanto a prezzo, alle produzioni economiche. Completo di valigia di trasporto imbottita, anelli e barra Losmandy costa ben 6.399 euro.
Per maggiori informazioni:
http://shop.tecnosky.it/Articolo.asp?SessionID=&GetInfo=TKas140 -
15/07/2013 - CLAMOROSO: Annunciata la data di distribuzione della EQ8!
CLAMOROSO: Annunciata la data di distribuzione della EQ8!
Dopo anni di voci, chiacchiere e filmati su Youtube più o meno coerenti, sembra che sia arrivato il momento buono. Auriga, l’azienda che distribuisce i prodotti Skywatcher in Italia, ha finalmente annunciato una data per l’arrivo nei negozi dell’attesissima EQ8, nonché il prezzo ufficiale di vendita. In realtà, la data è ancora un po’ vaga in quanto si parla di novembre 2013 (quindi in tempo per la stagione natalizia), ma il prezzo è davvero allettante per una montatura di questa classe: 4190 euro al pubblico (Iva inclusa, ammesso che resti quella attuale). Adesso resta da vedere se i tempi verranno rispettati, ma nel frattempo è apparso un depliant che riporta anche tutte le caratteristiche tecniche.
La montatura pesa 58 kg circa, treppiede compreso, e ne regge 50. I motori sono ancora dei passo-passo, ma a presa diretta per minimizzare il backlash. Una soluzione con trazione a cinghia sarebbe stata forse più efficace, ma anche così le prestazioni possono esser buone e il rumore dei motori (che si può ascoltare su Youtube) è molto contenuto. La corona di ascensione retta è enorme e questo fa ben sperare per la fluidità del movimento di inseguimento. Con un carico dichiarato così importante, questa montatura è ovviamente fatta per reggere telescopi pesanti e lavorare, quindi, con risoluzioni molto spinte. Il computer di puntamento è il Synscan, ovviamente portato all’ultima versione che include l’allineamento polare assistito, i soliti 42.000 oggetti in memoria e la possibilità di essere usato in collegamento diretto con il PC in modo da sfruttare l’ottimo EQMOD per le applicazioni più complesse. Il treppiede è estremamente massiccio, con tre gambe che reggono una colonna centrale tenuta in tensione da tre tiranti. Sembra, purtroppo, ancora mancare un sistema sensato di gestione dei cavi, ma verrà magari prodotto in seguito e venduto come accessorio. Ottima la conferma della presenza di due encoder assoluti che permettono di muovere la montatura senza perdere l’allineamento, anche se non svolgono il compito di controllare la fluidità di inseguimento siderale.
Infine, val la pena citare la presenza di una porta SNAP, dedicata alla gestione delle pose lunghe delle fotocamere digitali senza usare un PC. Non siamo sicuri che chi compri la eq8 voglia usarla per reggere una reflex senza pc, ma potrebbe essere un’opzione interessante per fare fotografia a largo campo mentre lo strumento principale si occupa della ripresa in alta risoluzione.
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06/07/2013 - Guida fuoriasse Atik: leggerissima, sottile e robusta
Guida fuoriasse Atik: leggerissima, sottile e robusta
Atik ha presentato una nuova guida fuoriasse pensata appositamente per la sua ruota porta filtri EFW2, ma utilizzabile anche con tutte le altre marche. Il foro centrale è molto ampio (54mm), il che evita la vignettatura anche su sensori molto grandi, come il kaf11000 o le reflex full frame. Con rapporti focali non troppo spinti, la si può usare anche con sensori estremi come il KAF9000 o il 16803. Permette di montare sia davanti (lato telescopio) che dietro (lato camera di ripresa) degli adattatori M48 o T, ma il suo punto di forza è la possibilità di essere collegata alla ruota porta filtri Atik senza alcun raccordo in mezzo, risparmiando quasi un centimetro di back focus. Pur essendo spessa 24 mm, una volta collegata direttamente alla ruota porta filtri si scopre che è solo di pochissimo (circa 4mm) più spessa di una guida fuoriasse ultrasottile.
Chi fotografa con newton o altri schemi che hanno il punto di fuoco poco arretrato rispetto alla battuta del focheggiatore sa bene quanto possa esser importante risparmiare spazio. Per il resto, dal punto di vista della costruzione risulta molto ben disegnata e realizzata: il corpo in alluminio è scavato per ridurne il peso, pur conservando una elevata rigidità; il piatto superiore a cui va collegata la camera di guida presenta in filetto T che può contare su di un sistema di focheggiatura elicoidale micrometrico preciso e molto stabile. Nella confezione sono incluse 3 prolunghe T (da 4,7 e 15mm) che permettono di raggiungere il fuoco anche se la configurazione dopo il prisma è più lungo del solito.
Il suo prezzo è di 219 euro e per trovare il negozio più vicino basta consultare la pagina http://www.atik-cameras.com/dealers
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27/06/2013 - Mercato: Vixen presenta Pentax, Meade diventa cinese e Celestron stringe un accordo con Imaging ...
Mercato: Vixen presenta Pentax, Meade diventa cinese e Celestron stringe un accordo con Imaging Source.
Questo inizio d’estate si presenta molto vivace dal punto di vista degli accordi tra le aziende che trattano strumentazione astronomica. Innanzitutto, Vixen ha lanciato un teaser, un banner pubblicitario non esplicito, che annuncia grandi novità a partire da quest’autunno. A giudicare da quanto si vede, però, non ci sono grandi dubbi: Vixen ha preso in licenza la produzione degli schemi Pentax e produrrà i gloriosi rifrattori dal grande campo spianato che hanno fatto la felicità di moltissimi utenti. Non c’è ancora una lista precisa delle uscite, ma il primo dovrebbe essere la versione Vixen del Pentax 100 SDUFII, rifrattore APO 100/400 spianato fino al formato 6x7. In attesa di maggiori dettagli, speriamo che rimettano in circolazione anche la serie SDHF, di cui sentiamo la mancanza soprattutto per lo splendido 75mm.
Un altro accordo interessantissimo è quello che coinvolge Celestron e Imaging Source. La famosa casa di telescopi californiana (ma di proprietà cinese) inizierà a vendere con il proprio marchio alcune camere planetarie progettate e costruite dai produttori delle famose DMK. Anche qui non ci sono ancora dettagli precisi, ma si sa che saranno in particolare le camere con porta USB 3 a fare la differenza, sperando che Celestron riesca a convincere Imaging Source a incorporare anche la porta st4 sui loro prodotti.
Infine, l’accordo più grande di tutti riguarda Meade che ha deciso di vendere marchio e azienda a Jinghua Optics & Electronics. In realtà, le due aziende sono già molto legate tra loro: tutti i rifrattori che Meade ha avuto a catalogo dalla serie 5000 in poi era prodotta proprio dall’azienda cinese. Inoltre, Jinghua possiede già una cospicua quantità di azioni dell’azienda americana, oltre alla totalità di Meade Europa e del marchio Explore Scientific. Si spera che questa acquisizione riesca a portare Meade fuori dal pantano economico in cui era finita, che ha causato grandi ritardi nella produzione dei nuovi progetti presentati ormai due anni fa.
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24/06/2013 - Nuovo correttore di campo per CCD di grande formato
Nuovo correttore di campo per CCD di grande formato
I Newton sono dei telescopi splendidi: con costi ragionevolmente bassi, si accede a grandi aperture e rapporti focali molto comodi per fare astrofotografia. Il prezzo di un Newton 300 f/4 è una frazione di quello di uno schema avanzato tipo Ritchey-Chrétien o Cassegrain modificato; inoltre, il tubone risulta spesso anche più luminoso, perché vanta un’ostruzione minore. Purtroppo, non mancano i contro: le dimensioni dei Newton sono sempre notevoli; il campo affetto da coma richiede dei correttori che, a causa del back focus, limitano la possibilità di usare altri accessori.
Recentemente, Telescope Service ha messo in vendita un correttore di Wynn per Newton con rapporti focali compresi tra f/3 e f/6 che può cambiare un po’ la situazione. Il nuovo correttore richiede 66,6 mm di back focus, ma non altera il punto finale di fuoco, lasciandoci quindi lo spazio per usare guide fuori asse ultrasottili. Inoltre, genera un campo corretto di ben 45 mm di diametro, grazie al disegno a tre lenti del famoso progettista italiano Massimo Riccardi.
Purtroppo, le dimensioni generose necessarie a formare un campo così grande senza vignettatura eccessiva rendono necessario un focheggiatore da 2,5”, con un tubo interno da almeno 62,4 mm per il corretto montaggio. Lo sforzo economico, sarà però ricompensato anche dal fatto che il correttore funge da “mini riduttore” di focale, in quanto moltiplica per 0,95 la focale nativa del telescopio.
Il correttore Riccardi di Wynn per Newton costa 899,00 euro e in Italia si può acquistare da Tecnosky.
Per maggiori informazioni: Tecnosky (www.tecnosky.it).