Le vostre domande

Domanda fatta da: Daniele Dipresa, [email protected], 25/02/2019

Buongiorno, Avete in programma un viaggio organizzato per l'eclisse totale (in Cile) del 2 Luglio? Cordiali Saluti, Daniele

risponde Piero Stroppa

Ci siamo interessati per questo viaggio fin dalla estate scorsa, scoprendo subito che le condizioni non erano favorevoli : pochi siti disponibili, costi molto alti.

Qualche agenzia turistica si è avventurata comunque nell'organizzazione di questo viaggio, in collaborazione con associazioni astrofili per la parte astronomica dell'impresa.

Le consiglio per esempio quello presentato nel sito della Unione Astrofili Italiani, alla pagina http://divulgazione.uai.it/index.php/Eclissi_solare_Cile_2019
Domanda fatta da: Luca, [email protected], 07/02/2019

Salve! vI contatto, per 'Sciogliere' due dubbi. Il primo riguarda i 'Buchi-Neri'. Vi domando: ' Cosa si intende precisamente con questa espressione '? E inoltre. ' In quale modo essi dissolvono la materia, come ad esempio: le stelle o le comete'? La seconda riguarda invece, il 'Campo-Magnetico'. Vi chiedo: ' Cos'è esattamente il 'Campo-Magnetico'? 'Che Relazione c'è tra esso e le aurore-boreali'? Ma, sopratutto: ' Quali influenze ha, sula vita degli uomini e del nostro pianeta'? E ' Cosa succederebbe e a quali conseguenze porterebbe, un improvviso spostamento del Campo-Magnetico-Terrestre'? Vi ringrazio per la vostra disponibilità! Cordiali saluti! P.S. Desidero che, la risposta, venga pubblicata sul vostro sito! Luca

risponde Walter Ferreri

Le sue domande, sia come quantità che – soprattutto - come tema, per una risposta esauriente richiedono un corposo volume. Mi scuso, quindi, se le mie risposte sono molto sintetiche, quasi didascaliche.

Per “buco nero” si intende la fase finale dell’evoluzione di una stella di grande massa o una concentrazione di materia associata a un campo gravitazionale così intenso da far richiudere completamente lo spazio-tempo su se stesso in modo tale che da esso non possa sfuggire nulla, neppure la luce. Essi, cioè i buchi neri, “dissolvono” la materia con il loro potentissimo campo gravitazionale che, per le piccole dimensioni di questi astri, dà luogo a effetti mareali così intensi che la materia prima di cadevi dentro viene sminuzzata fino a dimensioni infinitesimali. Cosa poi accada a tale materia una volta all’interno del buco nero è ancora tema di speculazioni; la nostra fisica non è in grado di spiegarlo.

Per “campo magnetico” si intende una regione che circonda un magnete, un conduttore che trasporta uno sciame di particelle cariche che esercita una forza misurabile. Tra il campo magnetico terrestre (prodotto dalla rotazione del nucleo liquido terrestre) e le aurore polari vi è una stretta relazione, in quanto le particelle cariche provenienti dal Sole vengono incanalate dal campo magnetico della Terra verso i poli magnetici, che ora sono assai prossimi a quelli geografici. Qui, le particelle solari cariche, dovute al vento solare e ai flares solari, intrappolate dal magnetismo terrestre, interagiscono con quelle presenti nella nostra atmosfera, causando le ben note luci aurorali. La presenza del campo magnetico terrestre ha un effetto altamente positivo per la vita sulla Terra, in quanto se non ci fosse le particelle cariche (dal Sole e raggi cosmici) arriverebbero al suolo in misura maggiore di oggi. Un improvviso spostamento del campo magnetico terrestre porterebbe ad un disorientamento della fauna (soprattutto volatili) e ad una necessità da parte dell’uomo di riorganizzare sistemi di misurazione. Molto dipende dall’entità dello spostamento e dalla nuova direzione assunta.

Un cordiale saluto, Walter Ferreri
Domanda fatta da: Narciso Sciolè 11 anni, [email protected], 07/02/2019

Caro Walter,ti ho gia' scritto per chiederti quale telescopio prendere,e l'ho preso! ora tuttavia non so la longitudine e la latitudine del cielo per trascrive ciò' che osservo e puntare il telescopio su un determinato oggetto.Potresti gentilmente spiegarmi come funzionano in astronomia o consigliarmi un tuo libro in cui ne parli? grazie. P.S. sei un grande!

risponde Walter Ferreri

Prima di tutto, grazie per il tuo gentile pensiero nei miei riguardi.

Le coordinate da riportare per puntare il telescopio sono quasi sempre l’Ascensione Retta (AR) e la Declinazione, nel cosiddetto terzo sistema di coordinate celesti, che si differenziano dalla Longitudine e Latitudine celesti (quarto sistema) per avere come cerchio massimo di riferimento l’equatore celeste anziché l’eclittica. Premesso questo, tali coordinate si trovano facilmente nella rete digitando il nome o il numero di catalogo dell’astro che interessa.

La Declinazione si riporta direttamente nel relativo cerchio del telescopio, dopo che questo è stato messo in stazione (il cerchio dovrebbe essere stato registrato dal costruttore). Per l’AR, invece occorre tener conto del Tempo Siderale, che è l’AR degli astri che transitano in meridiano. Una “scorciatoia” abbastanza utilizzata dagli appassionati consiste nel puntare un astro ben visibile e dall’AR nota (ad esempio di Arturo o di Vega) e di ruotare il cerchio relativo in modo che la indichi. Poi, subito dopo, ruotare il telescopio finché lo stesso cerchio indichi l’AR dell’astro che si desidera osservare.

La procedura ortodossa, insieme ad altre indicazioni, è spiegata con dovizia di particolari nella mia pubblicazione “Guida pratica all’astronomia”, del Gruppo B Editore.

Se, invece, si possiede uno strumento computerizzato con la funzione GoTo, in gran parte di queste versioni è possibile digitare i valori delle coordinate sulla pulsantiera e poi con Enter e GoTo lo strumento dovrebbe dirigersi verso di esse, beninteso dopo averlo inizializzato.

Un cordiale saluto, Walter Ferreri
Domanda fatta da: Luca Leone, [email protected], 08/02/2019

Buongiorno, anche se la richiesta non è prettamente “astronomica” vorrei avere un vostro parere in merito alla scelta di un binocolo da viaggio e per escursioni che sia economico (cioè sulle 50-60 euro). I binocoli che ho analizzato sono il Celestron outland X 8x25 ed il Praktica 8x26 pioneer. In allegato vi invio le schede tecniche che ho reperito sui siti ufficiali delle case produttrici. Su internet (sul sito binomania) ho trovato una buona recensione del Celestron mentre sul Praktica (che trovo esteticamente bello ed elegante) ho poche informazioni, tranne il fatto di possedere già un Praktica petite 8x21 che ritengo sia troppo compatto e scomodo da utilizzare con profitto (oltre alle lenti poco luminose visto il diametro, spero quindi di avere più luminosità con un 25-26mm). Se poi avete altri modelli da consigliarmi li prenderò seriamente in considerazione. Grazie dei vostri, sempre utilissimi, consigli. Un saluto, Luca Leone.

risponde Walter Ferreri

Entrambi i binocoli che ha considerato sono validi sia otticamente che meccanicamente e decisamente superiori a quelli esteticamente simili che si trovano in rete offerti a cifre intorno ai 20 euro (per non parlare di quelli che si trovano nei mercatini, spesso scollimati).

La scelta fra i due, entrambi impermeabili, non è facile perché otticamente la somiglianza è notevole, compreso il campo di veduta fra gli 8 e gli 8,5 gradi. Per entrambi i prismi sono in Bak4 e il fuoco minimo è nell’ordine dei 4 metri. In effetti, esteticamente, come lei ha evidenziato, il Praktica appare preferibile ma il Celestron è più compatto. Per questo motivo, dovendolo utilizzare per viaggi e per escursioni, noi avremmo una leggera preferenza per quest’ultimo. Ma, vista la notevole similitudine, lei veda su quale riesce a spuntare il prezzo migliore. Già una differenza di 5 euro secondo noi sarebbe sufficiente a orientarne l’acquisto.

Obiettivamente nel mercato non vi sono altri modelli decisamente preferibili, beninteso nell’ordine di spesa da lei preventivata. Per la cifra considerata, i due che ha considerato sono molto validi. Però, tenga presente che passando da 21 a 25 (o 26) mm di diametro obiettivo la luminosità aumenta sì, ma non notevolmente. Un deciso aumento nella luminosità si nota ad iniziare con obiettivi sui 30 mm.

Un cordiale saluto, Walter Ferreri
Domanda fatta da: Umberto Savio, [email protected], 10/02/2019

Buona settimana,con un Meade da 25 cm,LX200 é possibile attualmente o in futuro sdoppiare Sirio,ce bisogno di qualche accessorio suplementare. GRAZIE e buon lavoro a tutti. Un saluto a Walter Ferreri,ormai sono passati 35 anni ma i suoi articoli su (Corso di Astronomia),li leggo sempre con piacere.GRAZIE.

risponde Walter Ferreri

Grazie per l’interesse col quale segue i miei articoli.

Attualmente il compagno di Sirio dista circa 10” dall’astro principale e questo significa che da qui fino al 2030-2032 dovrebbe essere possibile sdoppiarlo con un catadiottrico Meade da 25 cm. Il condizionale è d’obbligo in quanto in questo caso chi comanda è il seeing; solo nelle notti di seeing veramente favorevole sarà possibile con uno strumento ostruito come il suo percepire la flebile luce del compagno e – naturalmente – attendendo il periodo in cui Sirio è nei pressi del meridiano. Il celebre ottico-astronomo Jean Texereau, in proposito scrisse: “L’osservazione del compagno esige l’impiego di grandi strumenti e una fissità assoluta delle immagini.”

Personalmente non sono mai riuscito a vederlo con un rifrattore acromatico da 13 cm mentre con uno semi-apocromatico da 42 cm l’ho visto più volte, e talora in modo molto evidente (separazione sui 10”). Come ingrandimenti, ho trovato ottimali quelli intorno ai 400x. Però, quando il seeing non era favorevole non era possibile scorgerlo neppure con il rifrattore da 42 cm.

In base a quanto si legge nella bibliografia internazionale si può affermare che in genere il diametro minimo per scorgerlo è quello di 15 cm, se si utilizza un rifrattore; di 20 cm se si utilizza un riflettore. Ad esempio, l’osservatore francese G. Gauthier, da una latitudine di +43° e a circa 60 metri sul livello del mare, l’ha scorto “à la limite de visibilité” con un riflettore da 20 cm a 700x, quando la separazione era di 9,3”.

Un artificio usato per vederlo meglio consiste nell’anteporre davanti all’obiettivo un diaframma esagonale.

Un cordiale saluto, Walter Ferreri
Domanda fatta da: Roberta Taricani, [email protected], 16/01/2019

Riguardo la notizia sulla formazione dell'universo a ritroso formatosi col Big Bang insieme al nostro non mi convince.Comunque dovrebbe cominiare e tornare indietro vuol dire decrescere e non avanzare.Io credo più in un decadimento di un Universo antecedente il nostro che per effetto di un collasso gravitazionale abbia scatenato il Big Bang.Grazie per la vostra bontà e spero che queste mie deduzioni non scientifiche non vi facciano sbellicare troppo dalle risate o magari si...perchè no!

risponde Walter Ferreri

E’ quasi una regola non scritta: le branche dell’astronomia sulle quali le certezze sono poche sono quelle che appassionano di più il grande pubblico. La gente non è attirata da ciò che è ben noto agli astronomi; dai calcoli delle orbite, dai dati che le sonde ci hanno fornito sui pianeti, ma da argomenti quali i buchi neri e l’origine e divenire dell’universo. Quando i dati osservativi non sono conclusivi, vi è ampio spazio alle ipotesi più varie e più ardite.

Fatte queste premesse, le sue opinioni rimangono rispettabilissime (e ci guardiamo bene dal riderci sopra), anche se non sono confortate dagli attuali dati osservativi. Ma è giusto che – in assenza di misure assolutamente conclusive - ognuno abbia la sua opinione. Sono invece assurde altre convinzioni, come quelle di coloro che sostengono a spada tratta che la Terra è piatta, a fronte di prove soverchianti della sua sfericità.

Nel campo scientifico non si ha assolutamente la presunzione dell’infallibilità, ma, molto più dimessamente, si segue il percorso che si ritiene si allontani di meno dalla verità, pur non corrispondendo con essa. Così, dovendo scegliere tra 5+5 = 6 e 5+5=9, si sceglie la seconda opzione.

Un cordiale saluto, Walter Ferreri
Domanda fatta da: Antonietti Ignazio, [email protected], 28/01/2019

Bungiorno.Sul numero 299 di Orione (Aprile 2017) c'e' una recensione su uno strumento rivoluzionario che tramite un dispositivo di amplificazione di luce e' in grado di mostrare in pochi secondi oggetti deep-sky ,senza ricorrere a lunghe sedute fotografiche. Sono andato a visionare il sito di Unistellar,ed ho visto che e' stato messo in commercio ad un prezzo non eccessivo. Mi chiedevo se avete avuto la possibilita di testarlo personalmente sul campo.Grazie e distinti saluti

risponde Giuseppe Donatiello

Non c'è stata ancora occasione per testare l'Unistellar, ma ho potuto scambiare qualche battuta con amici che hanno messo l'occhio all'oculare di questo piccolo strumento. Il giudizio complessivo è positivo e l'impressione è quella di guardare una foto sui 30 secondi di posa con DSLR, con colori abbastanza bilanciati. L'intensificatore del dispositivo svolge egregiamente lo scopo, ma non bisogna crearsi attese accessive. L'idea è comunque buona, ma personalmente avrei preferito, e più considerato, un dispositivo universale da applicare su qualsiasi telescopio, come ad esempio il Daystar Quark per l'osservazione solare. Sono certo che un tale dispositivo troverebbe il favore di tanti visualisti ai quali allargerebbe gli orizzonti. Così com'è, l'Unistellar è sostanzilmente un entry level 'tecnologico' di potenza limitata.

Cercando in rete, ho trovato un interessante video che mostra le potenziaità dello strumento. Secondo me le prestazioni sono interessanti e si può considerare di fare astrofotografia in modo alternativo e più semplice in afocale (con specifico adattatore) ricrrendo a fotocamere compatte o smartphone. Penso che con lo stack di scatti si possa pure guadagnare qualcosa. In ogni caso, un giudizio oggettivo si può formulare solamente con la prova diretta. Non nascondo che mi piacerebbe tenerlo per un po' ed esplorarne le potenzialità che racconterei volentieri ai lettori.

Trava il video a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=Lzma-zYeXm0
Domanda fatta da: Giuseppe Gilli, [email protected], 01/02/2019

Vi riporto il testo inviato al distributore 'press-di', in data odierna e chiederei intanto come avere il numero 1/19 di N.Orione che ho perduto. Ferrara 1-II-'19 Spett. Press-di, INVANO ho cercato la rivista astronomica 'Nuovo Orione' di Gennaio '19 in tutte le edicole di Ferrara-città ! E la redazione di Nuovo Orione mi segnala peraltro che la distribuzione ai punti di vendita è sotto il vs. esclusivo controllo (… o arbitrio?). Vi chiederei allora in base a quale logica una rivista di segnalata cultura debba sparire completamente nell'ambito di un'intera città quasi fosse una sperduta frazione alpina sotto la neve! Se la distribuzione diventa cosa aleatoria o graziosa concessione, e pur comprendendo che il volume di vendite possa essere ridotto rispetto ad altri prevalenti interessi, nondimeno sarebbe molto opportuna una qualche considerazione sul valore intrinseco dell'informazione che dovreste doverosamente collaborare a diffondere. Giuseppe Gilli

risponde Piero Stroppa

Grazie per l'intervento presso il distributore, per il quale nutro poche speranze che ci sia una risposta tempestiva e adeguata.

Per quanto riguarda il recupero del numero si deve rivolgere in ufficio, a [email protected], anche se il modo più rapido e meno costoso credo che sia quello di accontentarsi della copia digitale, che può ordinare direttamente dal sito.

Un cordiale saluto
Domanda fatta da: Giuseppe Gilli, [email protected], 28/01/2019

Ringrazio Piero Stroppa per la cortese risposta circa l'irreperibilità di 'Nuovo Orione' di Gennaio in tutte le edicole della città di Ferrara. Questa 'insindacabile autorità' che censura quel che gli pare per questa o quella regione del Paese ha un indirizzo ? E' possibile inviare una nota di protesta per questo offensivo non-servizio? Per il resto direi: - Comprare la rivista in edicola è sempre una bella sorpresa e diluisce la spesa annuale così come si fa per gli acquisti a rate anche se si spende qualcosa di più. - L'annuario stampato era molto bello e comodo come un compagno gradevole per 12 mesi. Grazie.

risponde Piero Stroppa
Certamente è possibile provarci. Gli indirizzi sono i seguenti.

Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia.

Via Mondadori 1
20090 Segrate (Milano)

Tel: 02 7542 1

Mail: [email protected]

web http://www.pressdi.it/
Domanda fatta da: Mattia Piccoli, [email protected], 23/01/2019

Vorrei chiedere con quale tipo di oculare è meglio osservare M1 avendo un telescopio Celestron Astromaster con apertura di 130 mm e una lunghezza focale di 650 mm. La mia inceretzza é tra un oculare da due pollici o un oculare da 30 mm ma mi rivolgo a Voi per avere un parere su quale sia il migliore da aquistare in generale. Grazie. Mattia

risponde Walter Ferreri

Tipicamente si afferma che le nebulose si osservano meglio con ingrandimenti bassi, indicazione che giustifica la sua domanda. Ma in realtà un ingrandimento molto basso fornisce una resa migliore solo con nebulosità molto estese e cieli estremamente bui. Ora, M 1, la cui magnitudine globale è di 8,4, non è molto estesa (6’x4’) e con un’apertura di 13 cm si osserva meglio con ingrandimenti medi tipo 50-80x. Ingrandimenti in quest’ambito con l’AstroMaster 130/650 si ottengono con oculari dalla focale sui 10 mm, che rendono del tutto ingiustificato l’uso di quelli da 2”. Decisamente meglio quelli il cui barilotto ha un diametro di 31,8 mm, più diffusi, più economici e più leggeri. E anche come campo di veduta, su focali corte, gli oculari da 2” non offrono vantaggi.

Circa il tipo di oculare, considerando l’estensione limitata di M1, vanno bene molte configurazioni ottiche, dai Plossl di buona memoria a quelli più recenti. Oculari che si acquistano ad iniziare da 50-60 euro sono già più che validi. Da evitare quelli super-economici e quelli il cui trattamento antiriflessi è a strato singolo o non su tutte le superfici (questi hanno un prezzo inferiore a 50 euro).

Comunque, l’ingrandimento ottimale dipende non solo dallo strumento ma, oltre che dal sito osservativo, anche dalle condizioni del cielo. Una sera può essere ottimale uno sui 50x mentre la sera dopo può dare più soddisfazione un altro da 80x.

Un cordiale saluto, Walter Ferreri

Le vostre domande

Il Cielo del Giorno