Instruments News a cura di Giuseppe Donatiello
Prima del 30/03/2016 a cura di Giancarlo Calzetta
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25/09/2015 - PrimaLuceLab OnAxisLock: un sistema di blocco comodo e affidabile
PrimaLuceLab OnAxisLock: un sistema di blocco comodo e affidabile
Quando dobbiamo collegare degli accessori ai nostri telescopi, spesso facciamo affidamento ai visual back di serie, ma non sempre è la cosa migliore. Se il focheggiatore è un po' vecchio, rischiamo di avere sistemi di blocco a vite singola che tendono a inclinare il percorso ottico, creando problemi di ortogonalità sul campo illuminato.
In altri casi, è possibile che il drawtube sia un po' troppo largo e il blocco dell'accessorio collegato non avvenga perfettamente al centro del fascio ottico, ma un po' spostato, seppur parallelo.
Per evitare questi problemi, potrebbe essere una buona idea usare dei visual back di nuova concezione come questi OnAxisLock. Il loro sistema di bloccaggio, infatti, è pensato per garantire una presa forte, esente da flessioni, e perfettamente centrata sull'asse dello strumento. Inoltre, non utilizzando viti perpendicolari, non rovina gli accessori inseriti.
I Portaoculari OnAxisLock sono disponibili su di un adattatore da 50,8mm a 31,8, con un filetto di collegamento a Schmidt Cassegrain e per focheggiatori Hybrid Drive da 50,8mm e 2,7'.
I prezzi spaziano dai 59 euro del riduttore da 50,8 a 31,8mm fino ai 79 della versione per hybrid drive, passando per i 69 euro della versione schmidt cassegrain.
Tutti sono facilmente utilizzabili anche con i guanti grazie alle grandi ghiere intagliate.
Per maggiori informazioni: PrimaLuceLab (tel. 0434-507520 - www.primalucelab.com)
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22/09/2015 - Flat Field Generator Artesky: un accessorio indispensabile per gli astrofotografi
Flat Field Generator Artesky: un accessorio indispensabile per gli astrofotografi
Chiunque faccia astrofotografia da un po’ di tempo si è “scontrato” con la necessità di fare dei flat field, cioè delle riprese di un campo illuminato perfettamente omogeneo per eliminare vignettatura e sporco sul sensore. La differenza tra una ripresa con il flat e una senza è davvero abissale. Purtroppo, questa operazione è estremamente delicata. Minimi errori nella ripresa dei flat field si traducono nella comparsa di aloni e imperfezioni che è difficile eliminare. Tradizionalmente, le tecniche per riprendere i flat field ci costringevano ad attendere l’alba e scattare in velocità alla ricerca della luce giusta, sperando di non riprendere troppo presto (includendo qualche stella) né troppo tardi (troppa luce rende inservibile il flat).
Da qualche tempo a questa parte, però, sono arrivati i flat field, dei pannelli illuminati artificialmente che semplificano moltissimo la vita degli astrofotografi e questo Flat Field Generator di Artesky è un ulteriore passo in avanti. Il pannello luminoso, infatti, sfrutta delle strisce led distribuite sul bordo per garantire una illuminazione uniforme, imitando la tecnologia che sta alla base dei nuovi televisori LED edge-Lit. In questo modo si garantisce uno spettro ampio e una grande omogeneità del campo illuminato.
Il Flat Field Generator è disponibile in due versioni: da 250 e 550mm di diametro utile, con un rivestimento antigraffio e antisporco che aiuta a tenere lontane imperfezioni.
Tutte le versioni del Flat Field Generator hanno un dimmer per la regolazione della luminosità e un interruttore per l’accensione e spegnimento totale (on/off), mentre esistono due versioni del dimmer. La prima versione monta un potenziometro tradizionale per una regolazione della luminosità, mentre la versione Premium monta un potenziometro multigiri 1:10 che consente una regolazione molto fine e molto più precisa.
I prezzi:
- Il Flat Field Generator da 250 mm costa 175,00 €, mentre la versione Premium costa 195,00 €.
- Il Flat Field Generator da 550 mm costa 330,00 €, mentre la versione Premium costa 350,00 €
Il Flat Field Generator Artesky viene consegnato in una pratica borsa di trasporto con all’interno una chiara guida sulla realizzazione dei flat.
Per maggiori informazioni: Artesky (www.artesky.it – tel. 0321 455 338).
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21/06/2015 - Valigia Elephant Case Mega: ermetica, imbottita, personalizzabile, ideale per la strumentazione
Valigia Elephant Case Mega: ermetica, imbottita, personalizzabile, ideale per la strumentazione
Sappiamo bene quanto sia costosa la strumentazione astronomica e quando possa anche essere delicata. Trasportarla senza rischi, quindi, è una delle preoccupazioni di qualsiasi astrofilo. Purtroppo, non è sempre facile trovare borse che si adattino ai nostri bisogni e una custodia individuale per ogni accessori rende tutto molto complicato sia in termini di spazio occupato sia in numero di viaggi necessari agli spostamenti. Per questo una valigia rigida, imbottita e perfettamente ermetica (in grado, quindi, di tener fuori anche l'umidità) potrebbe rappresentare un buon investimento per molti di noi. Teleskop Service Italia ha appena messo a catalogo una valigia Elephant di grandi dimensioni realizzata in polipropilene copolimero, un materiale robusto e affidabile che protegge il contenuto da urti, cadute e schiacciamenti in caso vi venga posizionato sopra un carico pesante (come una montatura... per fare un esempio pratico vicino a quanto accade nelle nostre escursioni). All'interno, la Elephant Case Mega contiene una imbottitura in schiuma differenziata. Sul coperchio è uno strato unico completo di coni di pressione per attutire meglio gli urti e tenere in posizione la strumentazione. Nella parte profonda, invece, la schiuma è segmentata in cubetti rimovibili, in modo da poter 'ritagliare' la forma degli accessori che andremo a inserire in maniera ragionevolmente accurata. Le cerniere che chiudono la valigia sono a doppio clic e si affiancano a una doppia predisposizione per chiusura con lucchetto. La valigia, non a caso denominata 'mega', ha dimensioni ragguardevoli, interno di 520 x 290 x 200 mm, e viene venduta la prezzo di 86 euro spese di spedizione incluse (come per ogni acquisto su Teleskop Service Italia).
Per maggiori informazioni: Teleskop Service Italia (www.teleskop-service.it - tel. 0423.19.08.771)
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21/06/2015 - Eagle: un computer per astofotografia che fa molto di più
Eagle: un computer per astofotografia che fa molto di più
L'astrofotografia è una faccenda complicata: ci sono tanti accessori da usare, tanti cavi di alimentazione e USB da collegare, tanta energia da erogare e molto tempo da investire. Una soluzione che ci permetta di rendere tutto più veloce sarebbe davvero la benvenuta e quindi l'Eagle di PrimaLuceLab è sicuramente tra le opzioni da contemplare per il nostro setup mobile per astrofoto. L'Eagle è un computer senza ventole, schermo o tastiera in grado di far girare tutti i soliti programmi di astrofotografia e di controllare tutti gli strumenti e accessori che gli colleghiamo. Grazie alle sue ridotte dimensioni e al peso contenuto, si può agganciare direttamente alla barra Vixen o Losmandy del telescopio principale, fungendo anche da utile contrappeso in caso di setup notoriamente sbilanciati come quelli tipici degli RC GSO da 8'. In questo modo, il cavo che dovrà scendere verso terra sarà uno solo (quello dell'alimentazione dell'Eagle) e tutti gli altri resteranno sulla montatura, in modo da evitare tensioni, strappi e sbilanciamenti. Essendo senza tastiera e schermo, per controllarne le funzioni si usa uno smartphone o un tablet agganciati alla rete wi-fi creata dall'Eagle stesso. Funziona a 12V, cosa molto comoda in campo, e tramite 4 prese sul suo chassis può alimentare altrettante periferiche astronomiche. Precaricato si trova anche un programma semplice da usare che permette di catturare le immagini con qualsiasi CCD compatibile Ascom.
Il prezzo di vendita, 799 euro in promozione fino al 15 luglio e poi 950 euro, è sicuramente più alto di quello di un notebook astronomico medio, ma le sue caratteristiche di comodità e gestione dei cavi lo rendono effettivamente molto più comodo.
Per maggiori informazioni: www.primalucelab.com - tel: 0434/507520.
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21/06/2015 - Astrotenda Tecnosky: un riparo per le notti umide.
Astrotenda Tecnosky: un riparo per le notti umide.
Portare sul campo la nostra strumentazione è sempre emozionante: il 'contatto' con il cielo stellato, il silenzio delle zone isolate, il profumo dell'aria tersa. Purtroppo, però, ci sono anche altri elementi di cui faremmo volentieri a meno e che, invece, si autoinvitano alle nostre sessioni astronomiche come l'umidità, fastidiosa per noi e le lastre correttrici dei nostri strumenti, e il freddo tagliente tipico di montagne e altre zone 'buie'. Ognuno si è organizzato come può per combattere questi malvoluti compagni di osservazione, ma Tecnosky ci propone un accessorio che può rivelarsi molto utile: l'astrotenda. Questa non è altro che una tenda di grandi dimensioni, la diagonale dell'ottagono misura circa 3 metri, e di discreta altezza, 140 cm al centro, simile a quelle da campeggio, ma con il tetto apribile e in cui possiamo montare tutta la nostra strumentazione. E' dotata di 4 porte cernierate ai quattro lati contrapposti, si monta velocemente grazie ai montanti in materiale leggero e autoportante, tiene fuori umidità e vento gelido. Ovviamente non è indicata per l'uso in condizioni estreme, con vento forte o grandine di grandi dimensioni, ma tiene all'asciutto la strumentazione in caso di pioggia, nascondendola di giorno agli occhi indiscreti. Il fondo è realizzato in nylon rinforzato, ma si devono usare dei cuscinetti da applicare alle gambe dei treppiedi per evitare di forarlo.
Il costo dell'intera struttura, pronta al montaggio, è di 199 euro e una volta vi renderete conto che è un'idea geniale.
Per maggiori informazioni: Tecnosky (www.tecnosky.it - tel. 0131 772241)
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24/05/2015 - Acromatico 152/900 Tecnosky V2:tanta apertura a prezzo ragionevole
Acromatico 152/900 Tecnosky V2:tanta apertura a prezzo ragionevole
Gli acromatici con grande apertura e focale contenuta sono davvero una meraviglia sul profondo cielo. A meno che non ci piaccia guardare stelle particolarmente luminose, ell'osservazione di ammassi aperti, nebulose e galassie luminose danno davvero grande soddisfazione. In particolare, questo rifrattore usa dei vetri speciali Ohara che, sebbene non siano ED, riescono a ridurre significativamente l'alone bluastro solitamente presente nei rifrattori a basso rapporto focale. In particolare, questo rifrattore da 152mm di apertura per 900mm di focale (rapporto focale appena sotto F/6) è in circolazione da qualche anno, durante i quali si è costruito una reputazione molto solida tra gli appassionati. Da qualche tempo era difficile trovarli, ma adesso sono tornati disponibili con una bella novità: l'intubatura è stata rifatta. Non che quella precedente fosse deficitaria, anzi, ma adesso il telescopio pesa un po' meno perché il diametro del tubo è stato ridotto, così come è stato snellito l'ingombrante paraluce ce lo caratterizzava in precedenza.
Le altre caratteristiche sono invariate, con il suo classico focheggiatore gigante a cremagliera da 3' che non teme carichi pesanti grazie ai sei cuscinetti a sfera su cui scorre. La cella è collimabile e in dotazione ci sono i suoi robusti anelli ai quali è collegata una barra Vixen.
Il prezzo di listino è di 990 euro.
Per maggior informazioni: Tecnosky (www.tecnosky.it - tel. 0131772241)
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31/03/2015 - PrimaLuceLab Canon 700Da raffreddata: una reflex che è quasi una camera ccd
PrimaLuceLab Canon 700Da raffreddata: una reflex che è quasi una camera ccd
È sicuramente vero: le camere CCD monocromatiche sono sicuramente la scelta migliore se vogliamo ottenere il massimo dalle riprese notturne. Altrettanto vero, però, è che per ottenere quei risultati eccezionali si deve faticare parecchio: dalla ripresa sul campo, con tempi lunghissimi per ottenere tutti i canali che servono, fino alla necessità di portarsi dietro un computer e poi passare ore in post produzione per assemblare tutti i dati raccolti. Con le camere a colori, invece, le cose sono molto più semplici: si compie la serie di scatti, si debayerizza e si è già ben oltre la metà dell'opera. Le camere CCD, però, sono piuttosto costose e, comunque, hanno bisogno di un pc per essere gestite sul campo. Le reflex, invece, hanno il vantaggio dell'immediatezza e della possibilità di essere usate senza pc, con il contro della mancanza dell'importantissimo raffreddamento.
Da oggi, però, abbiamo un'alternativa interessante. La 700DA Cooled di PrimaLuceLab è una Canon 700D modificata per funzionare come una camera CCD astronomica. Il vetrino taglia infrarosso è stato sostituito con uno che lascia passare interamente la radiazione H-alfa; la sezione d'alimentazione è stata modificata per accettare una alimentazione a 12 V e non dover dipendere dalle batterie originali; il sensore è raffreddato tramite un sistema a cella di peltier che ne porta la temperatura a -30 gradi rispetto a quella ambientale. In più, il visore che monta di serie permette di fare il fuoco senza necessità di usare un computer. Abbinato a un temporizzatore e un'autoguida standalone (o ad obiettivi a focale corta) elimina completamente la necessità di usare il PC.
A questo si devono aggiungere tutti i vantaggi delle reflex canon: il sensore APS-C è molto ampio, permettendo di inquadrare campi molto vasti rispetto alla maggior parte delle camere astronomiche; i pixel sono abbastanza piccoli (quadrati da 4.3 micron) da garantire campionamenti adeguati anche con focali corte; è compatibile con gli obiettivi Canon e, infine, gode di un ampio supporto per quanto riguarda il software astronomico.
L'unico neo risiede nel fatto che il campionamento è ancora a 14bit, rispetto ai 16 delle camere ccd astronomiche; un limite forse non così grande considerato che la full well capacity non dovrebbe essere molto superiore al valore campionabile con 14 bit.
Al prezzo di 1690 euro, la 700Da arriva corredata da una robusta valigetta imbottita, un cavo usb per collegarsi al computer e una chiavetta usb con il software necessario.
Per maggiori informazioni: PrimaLuceLab (www.primalucelab.com) tel. 0434-507520.
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16/03/2015 - PrimaLuceLab Airy APO104T Photo: un rifrattore compatto, ma potente
PrimaLuceLab Airy APO104T Photo: un rifrattore compatto, ma potente
PrimaluceLab ha appena messo in vendita un interessante rifrattore multiuso che ha un occhio di riguardo per la fotografia. Il nuovo Airy Apo104T Photo, infatti, è un tripletto da 104mm di apertura e 650mm di focale con due elementi ED in grado di garantire un'ottima correzione cromatica pur mantenendo immagini molto incise. Il rapporto focale a 6.25 lo rende veloce quanto basta per darci molto segnale anche con pose relativamente brevi e il suo spianatore dedicato 1X (cioè che spiana senza modificare la lunghezza focale) permette di avere stelle puntiformi sul formato full frame (24x36mm). L'intubatura è quella classica, molto curata, dei rifrattori Airy: la vernice è bianca e robusta, mentre inserti in alluminio satinato rosso ne impreziosiscono la livrea. Molto interessante è il portaoculari, senza vite di blocco: un sistema a ghiera, infatti, serra gli accessori in battuta posizionandoli perfettamente al centro del fascio ottico. Il focheggiatore gigante da 2,7' regge carichi importanti senza flettere e la cremagliera tipica del sistema Hybrid garantisce che non ci siano scivolamenti una volta bloccato.
Da chiuso, l'Airy Apo104T Photo misura solo 57cm di lunghezza con un ingombro verticale di circa 15cm: ottimo quindi per gli astrofotografi itineranti interessati a campi di media grandezza.
Di serie, l'Airy Apo104T Photo viene venduto con lo spianatore di campo deluxe, coppia di anelli reggitubo PLUS in alluminio e valigia rigida al prezzo di 3.240 euro (attualmente in promozione a 2.990).
Per maggiori informazioni: PrimaLuceLab (http://www.primalucelab.com), tel. 0434/507520
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01/03/2015 - Nikon D810A: la prima camera Nikon dedicata all'astrofotografia
Nikon D810A: la prima camera Nikon dedicata all'astrofotografia
ll’astrofotografiaSi sa che gli astrofotografi sono sempre alla ricerca della strumentazione migliore per realizzare i propri scatti, ma bisogna sempre fare i conti con portafogli e personali attitudini. Per realizzare belle foto degli oggetti dello spazio profondo, lo strumento ideale è sicuramente una ccd monocromatica raffreddata: grandissima sensibilità, bassissimo rumore termico, grande versatilità.
Purtroppo, però, a tutta questa potenza si affianca una certa difficoltà di gestione che spaventa molti astrofotografi: il controllo avviene sempre tramite pc, combinare i canali colore richiede molto lavoro, i tempi di ripresa e di gestione si allungano notevolmente. Ecco quindi spiegato il motivo del successo delle reflex usate in astronomia: sono semplici da usare, non serve per forza un PC, l’elaborazione è molto meno complessa. Purtroppo, le reflex sono pensate per un uso quotidiano sulla Terra e non per riprendere soggetti astronomici e quindi usano dei filtri taglia IR piuttosto aggressivi che ne riduce la sensibilità nel rosso profondo… guarda caso proprio il colore delle nebulose a emissione. La soluzione, finora, è sempre stata quella di modificare le reflex rimuovendo il filtro IR di serie e inserendone uno utile ai nostri scopi, ma questa mossa invalidava la garanzia. Ecco, quindi, una notizia che molti saranno felici di apprendere: Nikon ha preparato una versione “astronomica” della sua D810.
Chiamata D810A, dove la A indica proprio il nostro hobby, è una reflex full frame (quindi con un campo inquadrato molto più grande delle reflex economiche) con un filtro IR che lascia passare la luce emessa dall’Idrogeno ionizzato, permettendo di riprendere senza problemi le bellissime nebulose notturne: dalla Pellicano alla Nord America, passando per la Spada di Orione e tutto ciò che è rosso, comprese le zone di formazione stellare nelle galassie. Il sensore CMOS formato FX (24x36mm) da 36,3 Megapixel è lo stesso già ampiamente collaudato sulle D800/D810. Cambia solo la sua sensibilità base (da ISO 64 a ISO 200) in virtù della maggiore trasparenza del filtro IR, ma le altre caratteristiche rimangono invariate, incluso il numero e le dimensioni dei suoi pixel (4,88x4,88μm). A questo proposito, con pixel così piccoli si consiglia di usare focali non troppo spinte, diciamo inferiori ai 1200mm, per evitare sovra campionamenti esagerati. Dalla versione diurna della camera vengono ereditati anche il sistema esposimetrico (Color Matrix 3D III con sensore RGB da 91.000 pixel) e il sistema AF Advanced Multi-CAM 3500FX con 51 punti AF. Probabilmente non li useremo molto, ma in torneranno estremamente utili se decidessimo di usare la camera anche di giorno.
Anche a livello di connessioni non cambia nulla rispetto al modello standard. Troviamo quindi l’uscita HDMI, una porta USB 3.0, l’uscita per la cuffia e un ingresso audio stereo. Non sono presenti GPS e Wi-Fi integrati ma è possibile collegare due unità esterne dedicate. Se non vogliamo fidarci delle batterie, che in effetti sono sempre a rischio nel gelo invernale, è possibile collegare anche l’alimentatore di rete CA EH-5b.
Il prezzo della Nikon D810A non è ancora stato annunciato per il mercato italiano, ma quello americano di ben 3799 dollari non lascia sperare in una reflex “popolare”. Se, come al solito, il prezzo si dovesse tradurre quasi identicamente in euro, la comodità di usare una reflex verrebbe pagata molto cara, considerato che ci sono camere CCD raffreddate con sensore full frame che costano poco di più.
Per maggiori informazioni: www.nikon.it
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20/02/2015 - PrimaLuce Lab: Ruota portafiltri motorizzata USB 5x31,8mm
PrimaLuce Lab: Ruota portafiltri motorizzata USB 5x31,8mm
Tra gli accessori necessari in astrofotografia, le ruote porta filtri sono sicuramente tra i più comuni. Ogni camera CCD monocromatica ne ha bisogno per ottenere quella flessibilità d’uso che è indispensabile al giorno d’oggi.
PrimaLuceLab propone una ruota portafiltri motorizzata e controllabile via computer, pensata per ospitare 5 filtri da 31,8mm. Ideale per riprese planetarie e del cielo profondo effettuate con sensori piccoli come quelli Sony montati dalle nuove camere Atik, QSI o Starlight Xpress, automatizza una parte importante del processo fotografico, permettendoci di dedicarci ad altro mentre la ccd lavora o risparmiando tempo prezioso durante le riprese planetarie in cui si studiano fenomeni veloci.
La camera si collega a una qualsiasi porta USB (installando una porta seriale virtuale) e non necessita di alimentazione esterna. Accetta filtri da 31,8mm in cella che vanno avvitati nel carosello interno a cui si accede svitando una serie di viti a brugola. Sul fronte e sul retro sono presenti due filetti standard T2 per collegare CCD e telescopio (direttamente o tramite accessori a seconda della propria configurazione). Nella confezione si trovano un naso da 31,8 e un adattatore T2 maschio/maschio che permettono di usare da subito la ruota con la maggior parte dei telescopi. Oltre al driver Ascom che permette ai programmi di ripresa astronomica più diffusi di far funzionare il dispositivo senza problemi, viene fornito anche un programma dedicato per un uso “manuale”: si preme il tasto corrispondente e il filtro della ruota cambia di conseguenza. Il corpo principale è molto sottile, solo 19mm senza adattatori, in modo da limitare al massimo il back focus necessario al suo montaggio, mentre il peso di soli 255 grammi non metterà alla prova neanche il meno robusto dei focheggiatori.
La ruota portafiltri 5x31,8 di PrimaLuceLab può essere acquistata direttamente dal sito www.primalucelab.com e dai rivenditori autorizzati al prezzo di 345 euro.
Per maggior informazioni: www.primalucelab.com (tel. 0434/507520)